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La parola alle nostre persone

Vania Lombardi

Dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in chimica per ingegneria, Vania Lombardi entra nel mondo Eni e, da 23 anni, lavora nell’ambito tecnico presso i siti operativi di Versalis, la società chimica di Eni, a Brindisi e Priolo-Ragusa. Oggi ricopre il ruolo di responsabile della Funzione Tecnologico e Controllo dello stabilimento di Brindisi.

Il suo percorso è una testimonianza di un modello di carriera pertinente alle discipline STEM.

D. L’abbinamento di questo tipo di carriera con l’essere donna, è ancora un modello poco diffuso. Ci racconti la tua esperienza?

R. Volentieri. Dal mio punto di vista, non ho mai accettato la corrente di pensiero in base alla quale ci si possa sentire diversa, o addirittura inferiore, in quanto donna. Avere un certo tipo di mindset è l’aspetto fondamentale per raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo. Tuttavia, devo riconoscere che una componente che si è rivelata importante nella mia personale esperienza, è stata quella di poter contare su condizioni ambientali favorevoli.

D. Intendi dire il contesto familiare in cui sei cresciuta?

R. Sì, devo riconoscere l’aiuto fondamentale della mia famiglia nel supportare la mia scelta di intraprendere gli studi di ingegneria. Ma anche quello dei miei professori del liceo, che mi incentivavano anche quando dimostravo qualche remora, dovuta al fatto che dalle statistiche del tempo, parliamo di 30 anni fa, le iscritte al Politecnico di Torino risultavano circa il 5% del totale degli studenti.

D. Come è stato l’ingresso nell’ambiente lavorativo?

Mi piace ricordare alcuni elementi come, per esempio, l’accoglienza da parte di alcuni colleghi senior che mi hanno fatto sentire a casa, e anche il rapporto con i miei collaboratori che è sempre stato basato su una sorta di osmosi, chiamiamola così, di passione e impegno, che è stata volano per poter superare qualunque differenza di genere e di età. Vorrei rivolgere un pensiero anche a quei manager della mia società e alle opportunità che mi hanno dato, che chiamerei “antesignani del concetto di parità di genere”, considerato il contesto di quegli anni.

D. Quale messaggio vuole dare alle donne che si approcciano nel mondo del lavoro in ambito STEM?

Il mio augurio è quello che, a prescindere dal genere, si possa costruire un mondo nel quale potersi esprimere al meglio, nel rispetto delle competenze e dell'unicità di ciascuno.



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