Iniettata in formazioni geologiche profonde adatte a contenerla definitivamente (Carbon, Capture and Storage - CCS).
I nostri progetti per la cattura, il trasporto, lo stoccaggio e l’utilizzo della CO₂, un insieme di tecnologie indispensabili per ridurre le emissioni.
La filiera tecnologica di cattura, trasporto, stoccaggio e utilizzo della CO2, in inglese Carbon Capture Utilization and Storage (CCUS) permette di catturare le emissioni di anidride carbonica direttamente dagli impianti industriali che le generano.
La cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS) rappresentano soluzioni attualmente già disponibili ed efficaci per decarbonizzare i settori cosiddetti hard to abate e cioè quelle industrie dove, sia per gli alti consumi di energia sia per le caratteristiche dei loro cicli produttivi, allo stato attuale non vi sono alternative tecnologiche altrettanto efficaci (ad esempio la siderurgia, i cementifici, le cartiere e la chimica).
L’importanza della CCUS per la transizione energetica è sottolineata dalle principali organizzazioni internazionali, come l’International Energy Agency (IEA), l’International Panel on Climate Change (IPCC), l'International Renewable Energy Agency (IRENA) e le Nazioni Unite. Sempre sul piano internazionale, i progetti sono sostenuti dall’Unione Europea nella EU Industrial Carbon Management Strategy1, oltre che dal Regno Unito e dagli Stati Uniti d’America. Per questo, nel nostro percorso di decarbonizzazione, portiamo avanti progetti di CCS e sosteniamo la ricerca nella CCU.
Per Eni, la CCS rappresenta una leva fondamentale per la transizione energetica, sia per la decarbonizzazione delle proprie operazioni sia come servizio per la decarbonizzazione di industrie terze. Con i progetti che abbiamo già avviato in Italia e nel Regno Unito abbiamo acquisito una posizione di leadership nel settore, mentre stiamo progettando di sviluppare ulteriori iniziative in Nord Africa, Paesi Bassi e Mare del Nord.
L'approccio Eni alla CCUS prevede anche il monitoraggio, prima, durante e dopo l’iniezione della CO2 nel giacimento. Tali attività, svolte attraverso reti di sensori e l’impiego di sistemi robotizzati, riguardano la superficie, il sottosuolo e l’ambiente offshore.
Nel 2023 abbiamo avviato il progetto di ricerca internazionale HERCCULES coordinato dal Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza (LEAP). L’obiettivo del progetto è sviluppare tecnologie innovative di cattura della CO2 per i settori del cemento e della termovalorizzazione dei rifiuti, realizzando degli impianti dimostrativi in due cementifici e in un termovalorizzatore situati nel Nord Italia e in Grecia.
La Carbon Capture and Storage (CCS) è uno strumento importante per supportare le industrie hard to abate nell’abbattimento delle loro emissioni. Ecco alcuni numeri che testimoniano il nostro impegno.
(milioni di tonnellate per anno) capacità di trasporto e stoccaggio entro il 2030¹
(milioni di tonnellate per anno) capacità di trasporto e stoccaggio dopo il 2030¹
Con l’avvio di Ravenna CCS sulla costa ravennate e lo sviluppo di HyNet North West nella Baia di Liverpool, stiamo realizzando le nostre attività di Carbon Capture and Storage (CCS), affermandoci come leader industriali del settore.
Ravenna CCS è il primo progetto per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2 in Italia, sviluppato dalla Joint Venture tra Eni e Snam. Nella Fase 1, iniziata a settembre 2024, si prevede di catturare, trasportare e stoccare 25 mila tonnellate per anno di CO2 dalle emissioni della centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti. Con la Fase 2, il cui avvio è previsto entro il 2030, la capacità di stoccaggio aumenterà progressivamente e Ravenna CCS potrà diventare l’hub CCS di riferimento per l’Europa Meridionale e il Mediterraneo.
HyNet North West, nella baia di Liverpool, è tra i progetti CCS di punta del Regno Unito ed è sostenuto attivamente dal Governo del Paese per il contributo che potrà dare all’abbattimento delle emissioni hard to abate, in linea con l’obiettivo del Paese di stoccare 20-30 milioni di tonnellate di CO2. Il suo obiettivo è trasformare una delle regioni industriali più energivore del Paese in uno dei primi cluster industriali a basse emissioni di carbonio al mondo. L’inizio delle prime attività di stoccaggio è previsto per la seconda metà del decennio in corso, per poi aumentare progressivamente dal 2030.
Con l’avvio di Ravenna CCS sulla costa ravennate e lo sviluppo di HyNet North West nella Baia di Liverpool, stiamo realizzando le nostre attività di Carbon Capture and Storage (CCS), affermandoci come leader industriali del settore.
Ravenna CCS è il primo progetto per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2 in Italia, sviluppato dalla Joint Venture tra Eni e Snam. Nella Fase 1, iniziata a settembre 2024, si prevede di catturare, trasportare e stoccare 25 mila tonnellate per anno di CO2 dalle emissioni della centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti. Con la Fase 2, il cui avvio è previsto entro il 2030, la capacità di stoccaggio aumenterà progressivamente e Ravenna CCS potrà diventare l’hub CCS di riferimento per l’Europa Meridionale e il Mediterraneo.
HyNet North West, nella baia di Liverpool, è tra i progetti CCS di punta del Regno Unito ed è sostenuto attivamente dal Governo del Paese per il contributo che potrà dare all’abbattimento delle emissioni hard to abate, in linea con l’obiettivo del Paese di stoccare 20-30 milioni di tonnellate di CO2. Il suo obiettivo è trasformare una delle regioni industriali più energivore del Paese in uno dei primi cluster industriali a basse emissioni di carbonio al mondo. L’inizio delle prime attività di stoccaggio è previsto per la seconda metà del decennio in corso, per poi aumentare progressivamente dal 2030.
Sosteniamo la ricerca e l’innovazione su tutta la filiera della cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2. Per quanto riguarda la possibilità di utilizzo (CCU), in particolare, lavoriamo a una tecnologia di mineralizzazione che permette di “riciclare” l’anidride carbonica nella produzione di Materiale Cementizio Supplementare (SCM) adatto alla formulazione di cementi di tipo Portland, con uno standard elevato per l’uso nell’industria edilizia. La reazione alla base del processo, che prevede la combinazione della CO2 con minerali contenenti silicati, in natura avviene spontaneamente ma in tempi geologici mentre l’innovazione di Eni consiste nell’aver sviluppato una tecnologia che contiene la reazione in poche ore e conferisce al prodotto proprietà tali da renderlo adatto alla formulazione di cementi.