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Geoscienze, tecnologie e competenze per conoscere il sottosuolo

Utilizziamo le migliori tecnologie esplorative per ricostruire la struttura delle rocce sotterranee.

Conoscere il sottosuolo per individuare le risorse più preziose

Investiamo costantemente per essere all’avanguardia nell’acquisizione, gestione e interpretazione dei dati di sottosuolo. Solo migliorando le nostre competenze nelle discipline della geologia e della geofisica, nella loro integrazione e nello sviluppo dei modelli che se ne possono derivare, avremo la possibilità di rendere più approfondita e allo stesso tempo più rapida la comprensione del sottosuolo, ottimizzando i rischi operativi ed economici insiti nelle nostre attività e riducendo l’impatto sull’ambiente.

Il continuo aggiornamento delle conoscenze teoriche nell’ambito delle geoscienze, accompagnato da un sempre maggiore utilizzo delle tecnologie digitali, permetterà di rendere più efficienti e sicuri i flussi di lavoro applicati allo studio del sottosuolo, sia per fini diretti all’esplorazione tradizionale, come la ricerca di nuovi campi a gas, sia per attività a supporto della transizione energetica, come la definizione e la gestione nel tempo dei siti destinati allo stoccaggio della CO2, o l’esplorazione finalizzata alla ricerca di siti geotermici, di giacimenti di idrogeno e minerali critici.

 

In questo sono fondamentali le geoscienze sperimentali, un insieme di discipline in ambito geologico finalizzate a ricostruire la struttura delle rocce sotterranee in cui potrebbero essere presenti idrocarburi. Il loro prezioso contributo si integra costantemente con quello delle geoscienze digitali, supportate dai nostri supercomputer. Queste discipline, inoltre, vengono applicate anche nella cattura e stoccaggio della CO2.

Gli strumenti che ci aiutano a scoprire nuove risorse

Grazie alle competenze e alle tecnologie dei nostri Centri di Ricerca siamo in grado di individuare nuovi giacimenti di gas naturale in modo sempre più preciso ed efficiente.
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Cacciatori di rocce
Un viaggio alla scoperta della geologia.
Dal paesaggio alla scienza
Nella playlist "I cacciatori di rocce" il geologo Emiliano Mutti, premiato da Eni Award nel 2016, ci guida nello studio del patrimonio geologico dei Pirenei e degli Appennini, un percorso dalla grande valenza accademica, industriale ed estetica.
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A geologist's life - Emiliano Mutti
Un viaggio alla scoperta della geologia.
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Lo studio del sottosuolo si fonda su conoscenze teoriche di base che si applicano sia agli obiettivi tradizionali che a quelli legati alla transizione energetica. Risalire all’età delle formazioni rocciose sotterranee, studiare la loro composizione, porosità e permeabilità, così come ricostruire la geometria, l’estensione e il volume dei corpi sedimentari e le condizioni paleo ambientali in cui si sono formati, sono operazioni fondamentali per comprendere la natura e le caratteristiche dei reservoir da cui estrarre gas naturale o da utilizzare a fini di stoccaggio di CO2

 

Oltre ad avvalersi di competenze teoriche aggiornate e di moderni flussi di lavoro integrati, creati appositamente, i nostri tecnici hanno accesso all’utilizzo di tecnologie e di sofisticati strumenti di analisi che consentono di studiare i dati estratti dal sottosuolo in modo dettagliato e di ottimizzare il raggiungimento dei risultati.

 

Non da ultimo, lo studio della geologia di superficie, attraverso campagne di rilevamento di rocce affioranti o grazie all’uso di acquisizioni digitali della superficie terrestre, ci permettono di ottenere dati fondamentali a supporto delle attività di modelling geologico, nonché di monitoraggio dei siti in cui operiamo (studi ambientali). Dotarsi di tecnologie proprietarie avanzate che permettano di acquisire ed elaborare grandi quantità di dati ad elevata qualità, è quindi fondamentale per aumentare la nostra capacità di prevedere la variabilità delle rocce del sottosuolo.

 

I progressi della tecnologia e delle tecnologie digitali, in particolare, hanno permesso di incrementare notevolmente le performance delle attività sperimentali, come ad esempio le analisi di laboratorio. Le moderne metodologie di machine learning e di intelligenza artificiale offrono inoltre la possibilità di ottimizzare la gestione dei database proprietari e della loro integrazione con i dati disponibili nei database pubblici o riconducibili alla letteratura specializzata. L’aumento della robustezza dei modelli geologici quantitativi tridimensionali passa infatti anche dalla necessità di calibrarli su un elevato numero di dati da analizzare e integrare in tempi sempre più brevi, a fronte di una disponibilità di informazioni in costante aumento.

Numeri in evidenza

Gli ultimi risultati e gli obiettivi di crescita nel gas naturale.

46,7
miliardi di m³

produzione annuale di gas naturale nel 2022

60%

componente gas sul totale della produzione O&G entro il 2030

90%

componente gas sul totale della produzione O&G entro il 2050

HPC5, l’alta potenza di calcolo al servizio dei geologi

Il nostro supercomputer ci permette di ampliare l’esplorazione geofisica.

Il contributo delle geoscienze alla decarbonizzazione

La profonda conoscenza del sottosuolo che, grazie alle geoscienze, abbiamo maturato con le nostre attività nell’Oil & Gas, si rivela preziosa nell’ambito della cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2 (CCUS). Studiare e comprendere le caratteristiche delle rocce sotterranee e il comportamento dei fluidi che si muovono al loro interno, in particolare attraverso le geoscienze sperimentali, ci permette di valutare con precisione la capacità di immagazzinare l’anidride carbonica da parte dei giacimenti a gas ormai esauriti. In questo modo, possiamo individuare quelli più adatti ad accogliere impianti di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) e, successivamente, siamo in grado di gestirne l'operatività con sicurezza ed efficienza.

Cattura, trasporto, stoccaggio e utilizzo dell’anidride carbonica: la CO₂ anche come risorsa

I nostri progetti per la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo della CO₂ , un insieme di tecnologie indispensabili per ridurre le emissioni.



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