Il nostro impegno per la progressiva riduzione delle emissioni derivanti dalle nostre operazioni avviene attraverso la riduzione delle emissioni di metano e del flaring e venting di routine o di processo e investendo in efficienza energetica. Prevediamo di azzerare le emissioni nette (Scope 1+2) del business Upstream al 2030 e per tutti i business Eni al 2035. Le emissioni residue verranno volontariamente compensate attraverso crediti di carbonio di alta qualità.
I temi presentati a COP29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tiene a Baku, capitale dell'Azerbaigian, sottolineano l’impegno globale per la riduzione delle emissioni e l’implementazione delle iniziative congiunte introdotte durante la COP28. Stiamo proseguendo nell’esecuzione delle azioni di collaborazione siglate con OGDC (Oil & Gas Decarbonization Charter), GFMR (Global Flaring and Methane Reduction), GGFR (Global Gas Flaring Reduction istituito presso la Banca Mondiale), oltre che con OGCI (Oil and Gas Climate Initiative).
Inoltre, l’approccio trasparente adottato nella rendicontazione delle emissioni di metano è stato riconosciuto attraverso il raggiungimento del Gold Standard Reporting di OGMP (Oil & Gas Methane Partnership 2.0). Inoltre, nel 2024 abbiamo pubblicato il primo Methane Report Eni, che riporta dati emissivi in linea con i requisiti dell’iniziativa.
Condividiamo la nostra esperienza e il nostro impegno all'interno dell'OGDC mettendo a disposizione le nostre competenze e soluzioni per la decarbonizzazione, sia nel settore energetico che in altri settori, per contribuire a ridurre in modo significativo le emissioni GHG.
Francesca Ciardiello
Head of Sustainability di Eni
In occasione dell’evento Turning Methane Pledges into Action organizzato dall’Agenzia internazionale dell'energia (IEA) e dalla Presidenza della COP29 nell’ambito delle attività connesse all’assemblea generale delle Nazioni Unite, abbiamo presentato il primo Report Eni dedicato al metano. Eni riconosce l’importanza della riduzione delle emissioni di metano nel settore Oil&Gas per la lotta al cambiamento climatico e, allo stesso tempo, il ruolo del gas naturale nella transizione energetica. Il Report descrive in dettaglio le azioni di Eni per ridurre le emissioni di metano in tutte le sue attività e il modo in cui condividiamo questa esperienza con gli altri operatori del settore.
Le nostre azioni per ridurre le emissioni di metano in tutte le attività.
Le azioni di riduzione delle emissioni di metano e da flaring e gli investimenti in efficienza energetica sono parte della strategia di decarbonizzazione delle nostre operazioni che fissa obiettivi zero emissioni nette già nel breve-medio termine. Infatti, prevediamo l’azzeramento delle emissioni nette Scope 1+2 del business Upstream al 2030 (Upstream Net Zero) e per tutti i business Eni al 2035 (Eni Net Zero).
In occasione della COP29, l’Oil & Gas Decarbonization Charter (OGDC) ha pubblicato il suo primo progress report “The Oil & Gas Decarbonization Charter, 2024: a baseline for action”. Il programma di collaborazione e condivisione è al centro degli sforzi OGDC per accelerare le azioni intraprese a contrasto del cambiamento climatico.
L'operazione si affianca all'adesione all’Oil & Gas Decarbonisation Accelerator, la piattaforma lanciata dalla Presidenza della COP28 per dimostrare il contributo concreto dell’industria Oil&Gas al processo di decarbonizzazione.
Le emissioni di metano lungo la filiera di produzione Oil & Gas, sono oggetto di grande attenzione nel dibattito climatico internazionale, considerato il loro elevato potere climalterante e la fattibilità tecnico economica di riduzione delle emissioni nel breve e medio termine. Le principali sorgenti di emissioni di metano derivano da rilasci non intenzionali in atmosfera (ovvero fuggitive), dalla parte incombusta presente nel gas di fiaccola e nei gas di scarico dei sistemi di combustione e dal venting.
Confermiamo il nostro obiettivo di mantenere l’intensità emissiva Upstream al di sotto dello 0,2% in linea con l’obiettivo “well below 0,2 %” della Oil and Gas Climate Initiative (OGCI) al 2025, in miglioramento, pari a 0,06% rispetto allo 0,08% del 2022, continuando ad agire in particolar modo sulla riduzione delle emissioni fuggitive e mediante progetti per l’abbattimento di metano da venting e flaring. Le emissioni Eni fuggitive di metano del settore Upstream si sono ridotte del 95% nel 2023 rispetto al 2014, e di circa 17% dal 2022 al 2023, in particolare grazie alla implementazione di campagne LDAR (Leak Detection And Repair) nella quasi totalità degli asset operati Eni.
Nel 2022 abbiamo contributo a lanciare con OGCI l’iniziativa Aiming for Zero Methane Emissions, che oggi conta circa 100 compagnie aderenti.
An Eye on Methane: International Methane Emissions Observatory 2023 Report
Abbiamo avviato azioni concrete di collaborazione e condivisione di know-how per la riduzione delle emissioni sia attraverso organizzazioni di settore e partnership pubblico private, come Oil and Gas Climate Initiative (OGCI), Methane Guiding Principles, Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) della World Bank, sia mediante accordi bilaterali con i paesi produttori e le relative compagnie nazionali. Eni, in quanto membro di OGCI, è sponsor del programma Satellite Monitoring di OGCI che utilizza la tecnologia satellitare per monitorare 50 tra i siti più emissivi al mondo, favorendo l’individuazione di soluzioni per ridurre le emissioni di metano. I risultati delle campagne condotte nel 2022-23 in Algeria e Kazakistan hanno dimostrato l’efficacia degli sforzi congiunti e delle nuove tecnologie impiegate con risultati rapidi come la mitigazione di tre fonti emissive con una media di 3.200 kg/h di emissioni di metano. Attraverso l’investimento in OGCI Climate Investment, inoltre, Eni ha contribuito allo sviluppo di tecnologie capaci di identificare e monitorare le emissioni di metano. OGCI, infatti, riconosce all’innovazione tecnologica un ruolo centrale nel contrasto ai cambiamenti climatici, abbinato alla promozione della collaborazione tra aziende del settore energetico, in primis le national oil companies.
Eni ha inoltre aderito al fondo Global Flaring and Methane Reduction della World Bank per supportare la riduzione di flaring e del rilascio del metano nei Paesi maggiormente emissivi e a basso reddito.
In supporto all’impegno delle società petrolifere nazionali (National Oil Companies) sulla decarbonizzazione, abbiamo avviato collaborazioni con Sonatrach, in Algeria, ed Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS), in Egitto, per azioni in campo e attività di formazione per la riduzione del flaring e per la misurazione, mitigazione e reporting delle emissioni di metano. Analoghe iniziative sono in atto in Libia, negli Emirati Arabi Uniti e in Indonesia.
Nel dettaglio, con il partner algerino Sonatrach abbiamo stretto accordi strategici per la riduzione delle emissioni di gas serra e gas metano che prevedono l’avvio di iniziative di efficienza energetica, lo sviluppo di rinnovabili, la produzione di idrogeno e progetti di cattura e stoccaggio di CO2.
Il routine flaring rappresenta quel gas di processo associato alla produzione di olio che non trova una destinazione d’uso per mancanza di possibili utilizzi in loco e di infrastrutture. Questo gas, che viene bruciato in torcia e rappresenta un'importante fonte di emissioni di CO2 e di metano potrebbe, se recuperato, essere utilizzato per sostituire i combustibili a maggiore intensità di carbonio, contribuendo a migliorare l'accesso all'energia e, di conseguenza, anche la sicurezza energetica globale.
Confermiamo l’impegno alla progressiva riduzione del flaring di routine e ad anticipare al 2025 l’obiettivo “Zero Routine Flaring” promosso dalla Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) della World Bank per il 2030.
Eni ha già implementato numerosi progetti di valorizzazione del gas finalizzati alla produzione di energia elettrica a favore delle popolazioni locali, per il consumo domestico o per l’esportazione, ed altri sono in fase di realizzazione. Grazie a questi progetti i volumi di flaring di routine del settore Upstream si sono ridotti di 41% dal 2014 al 2023, con una riduzione dell’8% nel 2023.
L’efficientamento energetico ricopre un ruolo chiave nel percorso di decarbonizzazione di Eni consentendo la riduzione dei consumi energetici e, quindi, delle emissioni di CO2 associate.
Nei prossimi anni, oltre all’intensiva analisi dei consumi attraverso le diagnosi energetiche, che ormai coprono quasi la totalità degli asset operati, prevediamo la progressiva estensione della certificazione ISO 50001 alle società e agli impianti più energivori. L’adozione di Best Available Technologies già dalle prime fasi di design, l’integrazione di energie rinnovabili, la digitalizzazione dei processi e l’ottimizzazione delle nostre operazioni costituiscono i pilastri principali di questo processo finalizzato al miglioramento continuo della prestazione energetica dei nostri asset e alla riduzione dell’impronta carbonica.
Le emissioni di metano lungo la filiera di produzione Oil & Gas, sono oggetto di grande attenzione nel dibattito climatico internazionale, considerato il loro elevato potere climalterante e la fattibilità tecnico economica di riduzione delle emissioni nel breve e medio termine. Le principali sorgenti di emissioni di metano derivano da rilasci non intenzionali in atmosfera (ovvero fuggitive), dalla parte incombusta presente nel gas di fiaccola e nei gas di scarico dei sistemi di combustione e dal venting.
Confermiamo il nostro obiettivo di mantenere l’intensità emissiva Upstream al di sotto dello 0,2% in linea con l’obiettivo “well below 0,2 %” della Oil and Gas Climate Initiative (OGCI) al 2025, in miglioramento, pari a 0,06% rispetto allo 0,08% del 2022, continuando ad agire in particolar modo sulla riduzione delle emissioni fuggitive e mediante progetti per l’abbattimento di metano da venting e flaring. Le emissioni Eni fuggitive di metano del settore Upstream si sono ridotte del 95% nel 2023 rispetto al 2014, e di circa 17% dal 2022 al 2023, in particolare grazie alla implementazione di campagne LDAR (Leak Detection And Repair) nella quasi totalità degli asset operati Eni.
Nel 2022 abbiamo contributo a lanciare con OGCI l’iniziativa Aiming for Zero Methane Emissions, che oggi conta circa 100 compagnie aderenti.
An Eye on Methane: International Methane Emissions Observatory 2023 Report
Abbiamo avviato azioni concrete di collaborazione e condivisione di know-how per la riduzione delle emissioni sia attraverso organizzazioni di settore e partnership pubblico private, come Oil and Gas Climate Initiative (OGCI), Methane Guiding Principles, Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) della World Bank, sia mediante accordi bilaterali con i paesi produttori e le relative compagnie nazionali. Eni, in quanto membro di OGCI, è sponsor del programma Satellite Monitoring di OGCI che utilizza la tecnologia satellitare per monitorare 50 tra i siti più emissivi al mondo, favorendo l’individuazione di soluzioni per ridurre le emissioni di metano. I risultati delle campagne condotte nel 2022-23 in Algeria e Kazakistan hanno dimostrato l’efficacia degli sforzi congiunti e delle nuove tecnologie impiegate con risultati rapidi come la mitigazione di tre fonti emissive con una media di 3.200 kg/h di emissioni di metano. Attraverso l’investimento in OGCI Climate Investment, inoltre, Eni ha contribuito allo sviluppo di tecnologie capaci di identificare e monitorare le emissioni di metano. OGCI, infatti, riconosce all’innovazione tecnologica un ruolo centrale nel contrasto ai cambiamenti climatici, abbinato alla promozione della collaborazione tra aziende del settore energetico, in primis le national oil companies.
Eni ha inoltre aderito al fondo Global Flaring and Methane Reduction della World Bank per supportare la riduzione di flaring e del rilascio del metano nei Paesi maggiormente emissivi e a basso reddito.
In supporto all’impegno delle società petrolifere nazionali (National Oil Companies) sulla decarbonizzazione, abbiamo avviato collaborazioni con Sonatrach, in Algeria, ed Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS), in Egitto, per azioni in campo e attività di formazione per la riduzione del flaring e per la misurazione, mitigazione e reporting delle emissioni di metano. Analoghe iniziative sono in atto in Libia, negli Emirati Arabi Uniti e in Indonesia.
Nel dettaglio, con il partner algerino Sonatrach abbiamo stretto accordi strategici per la riduzione delle emissioni di gas serra e gas metano che prevedono l’avvio di iniziative di efficienza energetica, lo sviluppo di rinnovabili, la produzione di idrogeno e progetti di cattura e stoccaggio di CO2.
Il routine flaring rappresenta quel gas di processo associato alla produzione di olio che non trova una destinazione d’uso per mancanza di possibili utilizzi in loco e di infrastrutture. Questo gas, che viene bruciato in torcia e rappresenta un'importante fonte di emissioni di CO2 e di metano potrebbe, se recuperato, essere utilizzato per sostituire i combustibili a maggiore intensità di carbonio, contribuendo a migliorare l'accesso all'energia e, di conseguenza, anche la sicurezza energetica globale.
Confermiamo l’impegno alla progressiva riduzione del flaring di routine e ad anticipare al 2025 l’obiettivo “Zero Routine Flaring” promosso dalla Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) della World Bank per il 2030.
Eni ha già implementato numerosi progetti di valorizzazione del gas finalizzati alla produzione di energia elettrica a favore delle popolazioni locali, per il consumo domestico o per l’esportazione, ed altri sono in fase di realizzazione. Grazie a questi progetti i volumi di flaring di routine del settore Upstream si sono ridotti di 41% dal 2014 al 2023, con una riduzione dell’8% nel 2023.
L’efficientamento energetico ricopre un ruolo chiave nel percorso di decarbonizzazione di Eni consentendo la riduzione dei consumi energetici e, quindi, delle emissioni di CO2 associate.
Nei prossimi anni, oltre all’intensiva analisi dei consumi attraverso le diagnosi energetiche, che ormai coprono quasi la totalità degli asset operati, prevediamo la progressiva estensione della certificazione ISO 50001 alle società e agli impianti più energivori. L’adozione di Best Available Technologies già dalle prime fasi di design, l’integrazione di energie rinnovabili, la digitalizzazione dei processi e l’ottimizzazione delle nostre operazioni costituiscono i pilastri principali di questo processo finalizzato al miglioramento continuo della prestazione energetica dei nostri asset e alla riduzione dell’impronta carbonica.
Abbiamo avviato azioni concrete di collaborazione e condivisione di know-how per la riduzione delle emissioni sia attraverso organizzazioni di settore e partnership pubblico private, come Oil and Gas Climate Initiative (OGCI), Methane Guiding Principles, Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) della World Bank, sia mediante accordi bilaterali con i paesi produttori e le relative compagnie nazionali. Eni, in quanto membro di OGCI è sponsor del programma Satellite Monitoring di OGCI che utilizza la tecnologia satellitare per monitorare 50 tra i siti più emissivi al mondo, favorendo l’individuazione di soluzioni per ridurre le emissioni di metano. I risultati delle campagne condotte nel 2022-23 in Algeria, Kazakistan ed Egitto hanno dimostrato l’efficacia degli sforzi congiunti e delle nuove tecnologie impiegate con risultati rapidi come la mitigazione di tre fonti emissive con una media di 3.200 kg/h di emissioni di metano. Attraverso l’investimento in OGCI Climate Investment, inoltre, Eni ha contribuito allo sviluppo di tecnologie capaci di identificare e monitorare le emissioni di metano. OGCI, infatti, riconosce all’innovazione tecnologica un ruolo centrale nel contrasto ai cambiamenti climatici, abbinato alla promozione della collaborazione tra aziende del settore energetico, in primis le national oil companies.
Eni ha inoltre aderito al fondo Global Flaring and Methane Reduction della World Bank per supportare la riduzione di flaring e del rilascio del metano nei Paesi maggiormente emissivi e a basso reddito.
In supporto all’impegno delle società petrolifere nazionali (National Oil Companies) sulla decarbonizzazione, abbiamo avviato collaborazioni con Sonatrach, in Algeria, ed Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS), in Egitto, per azioni in campo e attività di formazione per la riduzione del flaring e per la misurazione, mitigazione e reporting delle emissioni di metano. Analoghe iniziative sono in atto in Libia, negli Emirati Arabi Uniti e in Indonesia.
Nel dettaglio, con il partner algerino Sonatrach abbiamo stretto accordi strategici per la riduzione delle emissioni di gas serra e gas metano che prevedono l’avvio di iniziative di efficienza energetica, lo sviluppo di rinnovabili, la produzione di idrogeno e progetti di cattura e stoccaggio di CO2.
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