AGI è una delle principali news company e affianca con i suoi contenuti il mondo editoriale, istituzionale, industriale italiano.
Dal 1965 Eni è l’editore di AGI, una delle voci più autorevoli nel mondo dell’informazione italiana. Realizza prodotti, servizi e contenuti di qualità veicolandoli attraverso strategie di comunicazione e infrastrutture tecnologiche all’avanguardia con una capacità unica di essere dentro le notizie, di cogliere i fatti con obiettività e di trasmetterli in tempo reale.
AGI persegue con determinazione la sua strategia, avviata a fine 2020, verso una leadership nella produzione e distribuzione dei contenuti informativi e di comunicazione al servizio dei propri clienti mantenendo il giornalismo al centro con il supporto del digitale.
L’Agenzia Italia nasce il 27 luglio 1950, fondata a Roma dal giornalista Giulio De Marzio e dall’avvocato Walter Prosperetti, in un paese che vuole uscire dalla depressione sociale ed economica e sull’onda del ‘piano Marshall’ ideato per ridare ossigeno ad un’economia resa esangue dalla seconda guerra mondiale.
Dopo due anni di lavoro faticoso per tentare di affermarsi in un mercato editoriale caratterizzato dal monopolio dell’Ansa, nel 1952 e per tutti gli anni '60, quelli del ‘miracolo economico’, l’AGI – sotto la direzione di Adolfo Annesi – gioca la carta dell’informazione internazionale. L’obiettivo è fornire informazioni e servizi di politica internazionale per soddisfare la domanda crescente delle imprese italiane interessate ai mercati esteri. Così nella prima e storica sede, in via di Campo Marzio, a Roma, l’AGI è la prima a installare un sistema di antenne (che suscita grande curiosità nel pubblico) in grado di captare le trasmissioni della Bbc, Radio Lubiana, Radio Cairo, ecc. Notizie diffuse in tutte le sedi che AGI apre in Italia ed all’estero, tramite i primi, avanzati, sistemi di telescriventi.
Nel 1965 l’agenzia viene ceduta all’Eni – con il quale già collabora per via delle scelte editoriali orientate a dare spazio alle imprese italiane - e opera nell’ambito delle Partecipazioni statali. Con il nuovo direttore, Elvezio Bianchi, già “general manager” per l’Italia dell’agenzia americana Upi, l’AGI si specializza nel settore dell’informazione economica: nel 1967 acquista il canale economico americano Dow Jones e ‘obbliga’ i quotidiani italiani ad adeguare la foliazione con pagine esclusivamente dedicate all’informazione economico-finanziaria. Dieci anni più tardi l’AGI prende anche il servizio mondiale dell’Ap (poi sostituito da Reuters) fornendo così un servizio praticamente completo, non solo italiano ma anche estero. Si aggiungono i servizi internazionali della sovietica Tass (ora Itar-Tass) e della spagnola Efe.
Per tutti gli anni '70 l’informazione politico-parlamentare e quella economico-finanziaria rappresentano la punta di diamante del notiziario AGI. Spesso i suoi terminali – con le quotazioni in diretta dei listini azionari - sono collocati nei borsini della banche ed esposti ad un pubblico sempre più interessato all’investimento finanziario.
Gli anni '80 sono quelli dell’innovazione tecnologica: nelle redazioni dell’AGI entra massicciamente la telematica, per la trasmissione computerizzata di tutti i notiziari attraverso la rete Videotel gestita dall’allora Sip e nel campo degli audiovisivi. Dopo la telematica è la volta dell’informatica: nel 1997 l’AGI è tra i primi a realizzare il proprio sito Internet; vengono sviluppati nuovi prodotti, l’AGIgiornale e poi il portale “AGI on line” e i notiziari dedicati ai portali web. Nel 2001 scompare la rete telegrafica e inizia la trasmissione satellitare e digitale.
Negli anni Duemila AGI decide anche di sottoporre il proprio notiziario principale alla certificazione di qualità ed è la prima agenzia di stampa a distinguersi per questo risultato. Prosegue, intanto, nella sua scelta editoriale dell’internazionalizzazione. Preferendo alla costosa via dell’acquisizione di reti e servizi da parte dei competitor, quella più strategica delle media-partnership con organi di informazione – radio, tv, agenzie di stampa, quotidiani – situati in Paesi emergenti e collocati in aree di grande interesse geopolitico.
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