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“La guerra in Ucraina ci sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo. Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa.
La nostra strategia ci ha consentito di essere pronti ad affrontare questa sfida. La nostra risposta immediata alla crisi attuale è stata quella di ricorrere alle nostre alleanze consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee. Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 TCF (trillion cubic feet) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine.
Queste azioni affiancano il nostro impegno nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi decarbonizzati, che ci consentono di garantire la sicurezza energetica e la riduzione delle emissioni, proponendo ai nostri clienti un’ampia offerta di prodotti e servizi energetici decarbonizzati. Il risultato di questo approccio strategico supporta la decisione di accelerare il nostro percorso verso le zero emissioni nette, con un taglio del 35% delle emissioni scope 1, 2 e 3 entro il 2030, e dell’80% entro il 2040 rispetto al 2018.
Per velocizzare la transizione e rivolgere un’offerta migliore ai nostri clienti, abbiamo creato una serie di società satelliti dedicate che si affidano alle nostre tecnologie proprietarie, ai nostri efficienti modelli operativi e alle forti alleanze con gli stakeholder. La creazione di Plenitude, Vår Energi, Azule (la nostra joint venture con BP in Angola) e la recente quotazione di Energy One (la prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica) evidenziano il nostro impegno ad attrarre nuovi investimenti e definire il giusto equilibro tra allocazione delle risorse e loro rendimento.
In linea con questa strategia, stiamo riunendo le nostre bioraffinerie, le stazioni di servizio e le attività di ride sharing in un’unica entità dedicata alla mobilità sostenibile.
Il nostro piano industriale, supportato dal continuo rafforzamento della nostra posizione finanziaria, attraverso l’efficiente gestione del capitale e l’ottimizzazione del portafoglio, ci consentono oggi di migliorare ulteriormente la nostra già competitiva remunerazione degli azionisti”.
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
San Donato Milanese, 18 marzo 2022 – Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha presentato oggi il Piano Strategico Eni 2022-2025 alla comunità finanziaria.
La strategia di Eni è volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mantenendo una netta focalizzazione sulla transizione energetica equa e sulla creazione di valore per gli stakeholder.
Eni persegue questi obiettivi:
Eni ha sviluppato un approccio strategico distintivo che fa leva su:
ACCELERAZIONE NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Eni accelera nel percorso di riduzione delle emissioni verso l’obiettivo delle zero emissioni nette:
Nella contestuale riduzione, Eni svilupperà un’offerta sempre più ampia di soluzioni decarbonizzate per i propri clienti:
Nei prossimi dieci anni verrà sviluppato il primo impianto commerciale relativo alla Fusione Magnetica aprendo potenzialmente la strada a una fonte illimitata di energia pulita e sicura.
Per finanziare questa crescita, Eni aumenterà la quota dei propri investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all’80% al 2040.
In dieci anni, queste attività genereranno un Free cash flow positivo e raggiungeranno il 75% di contributo al Free cash flow gruppo dal 2040.
AMPIEZZA DEL PORTAFOGLIO INTEGRATO DI GAS
Assicurare la fornitura ai mercati premium attraverso il portafoglio gas globale:
Il portafoglio e gli investimenti globali effettuati da Eni negli ultimi dieci anni hanno messo la compagnia in una posizione di forza tale da poter accrescere significativamente il proprio business del gas naturale, con circa 50 TCF di riserve e risorse.
I progetti gas di Eni sono ben posizionati per rifornire mercati chiave e si aspetta che possano raggiungere più di 15 MTPA di volumi contrattualizzati GNL entro la fine del piano.
La compagnia è in grado di rendere disponibili sul mercato nel breve e medio termine oltre 14 TCF di risorse addizionali di gas.
NATURAL RESOURCES: DECARBONIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PORTAFOGLIO UPSTREAM
Gli impegni di Eni nell’upstream sono basati sulla valorizzazione della sostenibilità e del valore del portafoglio, sull’aumento della profittabilità e sulla diminuzione dell’impronta carbonica.
Nell’arco del piano Eni metterà in produzione 11 progetti major inclusi Baleine in Costa d'Avorio, Marine XII LNG in Congo, Coral in Mozambico, Dalma Gas negli EAU e altri progetti gas in Italia, Indonesia e Norvegia. Questi progetti uniti ai ramp–up aggiungeranno al 2025 circa 800 mila boe/d alla produzione upstream di riferimento.
L’upstream di Eni sarà più sostenibile e di valore con un net carbon footprint scope 1 e 2 in diminuzione del 65% entro il 2025 (rispetto al 2018), in linea con l’obiettivo delle zero emissioni nette del 2030. Allo stesso tempo la cash neutrality media dell’upstream diminuirà fino a circa 25$/boe (dai 30$/boe del 2021).
Eni continuerà a focalizzarsi sui progetti con veloce time to market, limitando i capitali inutilizzati e massimizzando l’IRR. Il capex in quota Eni sarà pari a circa 4,9 miliardi di euro nel 2022 e 4,5 miliardi in media durante il periodo di piano (esclusi i soggetti valutati con il metodo del patrimonio netto).
Nell’arco del piano le attività esplorative continueranno a rappresentare un fattore distintivo e la fonte principale della diversificazione di Eni verso un portafoglio caratterizzato da una definita presenza di gas, un veloce time to market e un basso breakeven, con un costo medio di esplorazione inferiore a 1,5$/bbl. L’attività di esplorazione si concentrerà su opportunità near field e legate a infrastrutture esistenti in bacini provati con elevato potenziale a gas, con l’obiettivo di raggiungere 2,2 miliardi boe di risorse complessive.
Si prevede che i volumi contrattualizzati di GNL supereranno i 15 MTPA entro il 2025. Tale crescita sarà basata sui nuovi progetti in Congo, Angola, Egitto, Indonesia, Nigeria e Mozambico, dove Eni sta accelerando lo sviluppo del gas. In Congo, il progetto di esportazione è costituito da due impianti di liquefazione di GNL modulari e flessibili, che consentiranno un time to market altamente competitivo, con avvio della produzione di GNL nel 2023.
Infine, la Carbon Capture and Storage (CCS) svolge un ruolo rilevante nel supportare le industrie energivore nell’abbattimento delle loro emissioni. L’attuale pipeline di progetti, permette di raggiungere l’obiettivo di stoccaggio di circa 10 MTPA di emissioni in quota Eni entro il 2030, con una capacità complessiva lorda, inclusiva dei volumi di terze parti, pari a 30 MTPA.
ENERGY EVOLUTION: CRESCITA DEI NUOVI BUSINESS
Eni punta ad ampliare l’offerta di prodotti e servizi energetici decarbonizzati, favorendo l’abbattimento delle emissioni scope 3 associate ai propri clienti.
Plenitude è la società di Eni che opera nell’ambito della catena del valore dell’energia verde e che integra rinnovabili, soluzioni di energia per i clienti e un'ampia rete di ricarica per veicoli elettrici secondo un modello definito per creare valore resiliente.
Il processo di quotazione di Plenitude sta proseguendo ed è stato compilato il documento di registrazione con l’Autorità di Mercato italiano (Consob).
Mobilità sostenibile: Eni sta riunendo le proprie attività di bioraffinazione e di marketing in un soggetto dedicato alla mobilità sostenibile, posizionato in modo unico come business multi-energy e multi-service focalizzato sul cliente.
Nel 2022 il business downstream (R&M e Versalis) sarà impattato sia dallo scenario negativo sia dall’incremento dei costi relativi alle utility. Nel 2022 l’EBIT è atteso in negativo con un primo trimestre dell’anno particolarmente sfidante. Tuttavia, grazie alla transizione in corso verso l’economia circolare e ai prodotti verdi, nonché dello scenario in ripresa, il business è in grado di supportare la propria trasformazione nell’arco del periodo di piano.
STRATEGIA FINANZIARIA
La disciplina finanziaria di Eni è una componente strutturale nell’esecuzione della strategia di transizione della compagnia.
Mantenendo una rigorosa disciplina nella gestione del capitale, con un capex medio annuale di 7 miliardi di euro in linea con il piano precedente, Eni proseguirà nella ristrutturazione del proprio portafoglio per focalizzarsi sul reale valore dei propri business e per massimizzare le opportunità di crescita.
Circa il 25% del capex è destinato alla crescita della capacità rinnovabile e della base clienti, implementando progetti di economia circolare, costruendo capacità di bioraffinazione incrementale ed espandendo la propria proposta legata alla mobilità sostenibile.
Nel corso del periodo piano, Eni manterrà un alto grado di flessibilità con circa il 40% di capex cumulato non allocato, assicurando una riserva materiale in vista della futura volatilità dei mercati.
La gestione del portafoglio sarà una componente chiave del piano Eni che farà leva sull’approccio legato ai nuovi modelli di business e su un portafoglio altamente selettivo per creare valore.
Attraverso l’approccio legato ai nuovi modelli di business Eni sta liberando il potenziale di crescita dei propri asset, evidenziandone il pieno valore attraverso meccanismi di valorizzazione del mercato:
Eni continuerà a migliorare la qualità del proprio portafoglio, uscendo o diluendo la propria esposizione agli asset e paesi non-core, valutando acquisizioni strategiche tattiche per ottimizzare il portafoglio stesso.
Nel corso del piano Eni prevede di generare dalla gestione del portafoglio un contributo di cassa netto positivo pari a circa 3 miliardi di euro.
Eni continuerà ad allineare i propri strumenti finanziari ai principali obiettivi strategici stabiliti nel proprio piano di decarbonizzazione. Alla fine del piano strumenti finanziari corrispondenti a 13 miliardi di euro saranno legati ai KPI strategici della società.
Eni è resiliente dal punto di vista finanziario ed è in grado di produrre una elevata generazione di cassa. Assumendo un prezzo Brent di 80$ al barile, si prevede un Flusso di cassa operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) superiore a 14 miliardi di euro nel 2022 mentre il FCF organico ante capitale circolante al costo di rimpiazzo è previsto a 6-7 miliardi di euro nello stesso anno.
Nell’arco del piano in base allo scenario Eni, la società genererà un Flusso di cassa operativo cumulativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a circa 55 miliardi di euro e un Free cash flow (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre 25 miliardi di euro.
Potenziamento della remunerazione agli azionisti
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato un potenziamento della remunerazione agli azionisti per condividere con gli investitori la generazione di valore derivante dai progressi di Eni nel proprio percorso strategico e dal miglioramento dello scenario:
NOTA:
Ipotesi di scenario Eni:
Prezzo del Brent: 80 – 75 – 70 – 70 $ al barile negli anni, rispettivamente, dal 2022 al 2025;
PSV (hub italiano del gas) a: 688 – 452 – 363 – 293 €/kmc negli anni, rispettivamente, dal 2022 al 2025; Tasso di cambio $/€: 1.15 – 1.18 – 1.21 – 1.24 negli anni, rispettivamente, dal 2022 al 2025.
I dati relativi a Plenitude (capacità rinnovabile, clienti retail e punti di ricarica per veicoli elettrici) sono espressi in base alla quota del 100% Eni.