Grazie al lavoro svolto negli anni, Eni si è posizionata terza in assoluto nei settori estrattivo e dell’abbigliamento e seconda tra le aziende del settore energetico del Corporate Human Rights Benchmark 2023 (CHRB), promosso dalla World Benchmark Alliance (WBA). Il benchmark valuta cosa le aziende fanno per assicurare il rispetto dei diritti umani attraverso l’analisi delle loro politiche, processi e azioni sulla base di informazioni disponibili pubblicamente. Oltre a riconoscere la solidità del modello di integrazione del rispetto dei diritti umani nei processi aziendali, il benchmark sottolinea come Eni si distingua nel conferire centralità ai propri stakeholder, coinvolgendoli e tenendo conto delle loro opinioni nel plasmare e migliorare il proprio approccio ai diritti umani.
Crediamo che sia nostra responsabilità contribuire al benessere delle persone dei Paesi nei quali operiamo, rispettandone la dignità nel perseguire una transizione equa e inclusiva. I termini del nostro impegno sono chiaramente espressi nel Codice Etico, nella nuova Policy “Rispetto dei diritti umani in Eni”, approvata dal Consiglio di Amministrazione di Eni, e nel Codice Condotta fornitori, che racchiudono i principi di riferimento che guidano le nostre azioni e le aspettative nei confronti di chi collabora con noi.
Questi principi sono richiamati anche nell’Accordo Quadro Globale sulle Relazioni Industriali a livello internazionale e sulla Responsabilità Sociale d'Impresa. Confermiamo il nostro impegno anche attraverso l’adesione ai Principi Guida su Imprese e diritti umani delle Nazioni Unite (UNGPs), alle Linee Guida dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico destinate alle Imprese Multinazionali (Linee Guida OCSE) e ai Voluntary Principles on Security and Human Rights (VPSHRs) e partecipiamo come Full Corporate Member alla Voluntary Principles Initiative (VPI), l’iniziativa multi-stakeholder dedicata al rispetto dei diritti umani nella gestione delle operazioni di Security.
Siamo tutti chiamati a contribuire alla creazione di un sistema di diritti umani resiliente. In Eni, questo imperativo ci spinge a sostenere concretamente una trasformazione incentrata su lavoratori, fornitori, comunità e clienti per costruire insieme ai nostri stakeholder una cultura dei diritti umani responsabile, condivisa e diffusa.
Claudio Descalzi
Amministratore Delegato di Eni
Lavoriamo affinché il percorso di decarbonizzazione metta al centro le persone e offra opportunità per i lavoratori, le comunità e le economie dei Paesi in cui operiamo, attraverso lo sviluppo di nuove filiere produttive e la conversione di attività esistenti, nel rispetto dei diritti umani.
Ci impegniamo a sottoporre le nostre attività sul rispetto dei diritti umani a un processo di due diligence. A questo scopo, valutiamo e monitoriamo costantemente impatti reali e potenziali e identifichiamo strategie e soluzioni specifiche volte a migliorare l’efficacia dell’azione di prevenzione e mitigazione degli impatti negativi. In particolare, forniamo istruzioni specifiche e offriamo formazione specializzata ai dipendenti, oltre a svolgere iniziative di sensibilizzazione dedicate ai subappaltatori e ad altri partner.
Le nostre aree di interesse nel campo dei diritti umani, divisi per categoria e ambiti di applicazione.
Diritti umani sul posto di lavoro | Diritti umani nella relazione con fornitori e business partner | Diritti umani nelle comunità | Diritti umani nelle attività di security |
---|---|---|---|
Discriminazione e pari trattamento in base a religione, etnia e genere | Schiavitù moderna | Diritti sulla terra | Uso eccessivo della forza da parte di forze di sicurezza pubbliche e private |
Condizioni di lavoro sicure e sane | Lavoratori migranti | Impatti ambientali che provocano conseguenze su mezzi di sostentamento, salute, disponibilità di acqua per le comunità e le Persone Indigene | Sicurezza dei dipendenti in ambienti ad alto rischio |
Libertà di associazione e contrattazione collettiva | Libertà di associazione e contrattazione collettiva | Decommissioning | |
Condizioni di lavoro (salari e orario lavorativo) | |||
Condizioni di lavoro sicure e sane |
In linea con gli UNGPs, abbiamo individuato i temi più significativi in considerazione delle nostre attività di business e dei contesti in cui operiamo, che abbiamo raggruppato in quattro aree di intervento prioritarie.
Applichiamo i principi della Dichiarazione Tripartita dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulle imprese multinazionali e la politica sociale:
Ci impegniamo a garantire condizioni di lavoro dignitose e un ambiente libero da ogni forma di discriminazione o abuso, instaurando rapporti caratterizzati da correttezza, uguaglianza, non discriminazione, attenzione e rispetto della dignità della persona, come espresso dalla policy aziendale Eni contro la violenza e le molestie sul lavoro.
Abbiamo sottoscritto i Women Empowerment Principles (WEP) delle Nazioni Unite per ribadire il nostro impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, come delineato nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e nei 17 SDG. L’adesione ai WEP ci ha permesso di avviare un processo di auto-valutazione della performance basato sul Gender Gap Analysis Tool e, quindi, di realizzare un Piano d’Azione per costruire un approccio sempre più trasversale a tutti gli ambiti aziendali sui temi della parità di genere e dell’empowerment femminile.
Il nostro approccio è volto a garantire il pieno impegno dell'intera catena di fornitura sul rispetto dei diritti umani, facendo leva non solo su valutazioni specifiche e requisiti contrattuali, ma anche coinvolgendo i fornitori in iniziative per ottenere e monitorare concretamente il livello di consapevolezza e attenzione al tema dei diritti umani.
L’adozione di un modello di valutazione risk-based consente di analizzare e classificare i fornitori secondo un livello di potenziale rischio basato sul contesto nel Paese e sulle attività svolte. Per sancire e rafforzare l’impegno sui valori fondamentali e in particolare sul rispetto dei diritti umani, le imprese che collaborano con noi sono chiamate a sottoscrivere il “Codice di Condotta Fornitori”, un patto che guida e caratterizza i rapporti in tutte le fasi del processo di procurement sui principi di responsabilità sociale, tra cui i diritti umani.
Scopri di più sulle relazioni con i fornitori:
Lavoriamo affinché i nostri partner rispettino i principi enunciati nei nostri documenti di impegno e compiamo ogni sforzo per inserire clausole ad hoc sul rispetto dei diritti umani negli accordi contrattuali, relativamente alle attività svolte con o per Eni.
Rispettiamo i diritti delle persone e delle comunità locali dei Paesi in cui operiamo, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, alla salvaguardia delle culture locali, al diritto al massimo livello conseguibile di salute fisica e mentale. Tuteliamo il diritto all’acqua, alla proprietà e all’utilizzo delle terre e delle risorse naturali.
Ci impegniamo a rispettare i diritti specifici delle popolazioni indigene, in linea con gli standard internazionali, la Convenzione sui Popoli Tribali (OIL169) e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni (UNDRIP).
Prima di avviare le nostre attività di business o di sviluppo locale, svolgiamo consultazioni preventive, libere e informate con le persone interessate al fine di tenere conto delle loro legittime aspettative nella progettazione e attuazione delle attività e nel loro coinvolgimento.
Per i progetti industriali considerati a maggior rischio conduciamo degli studi specifici, Human Rights Impact Assessment (HRIA), e Human Rights Risk Analysis (HRRA), che prevedono l’analisi preliminare del contesto locale e l’eventuale engagement dei “rightholder”. In questo modo vengono identificati i potenziali impatti negativi, le raccomandazioni e le misure di prevenzione e mitigazione che si traducono in concreti Piani d’Azione.
In linea con gli standard internazionali di riferimento, Voluntary Principles on Security and Human Rights e Basic Principles on the Use of Force and Firearms by Law Enforcement Officials delle Nazioni Unite, abbiamo progettato un insieme coerente di regole e strumenti che tutto il personale di security che protegge le persone e le installazioni di Eni deve rispettare. Ciò consente di garantire che:
In linea con gli UNGPs, abbiamo individuato i temi più significativi in considerazione delle nostre attività di business e dei contesti in cui operiamo, che abbiamo raggruppato in quattro aree di intervento prioritarie.
Applichiamo i principi della Dichiarazione Tripartita dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulle imprese multinazionali e la politica sociale:
Ci impegniamo a garantire condizioni di lavoro dignitose e un ambiente libero da ogni forma di discriminazione o abuso, instaurando rapporti caratterizzati da correttezza, uguaglianza, non discriminazione, attenzione e rispetto della dignità della persona, come espresso dalla policy aziendale Eni contro la violenza e le molestie sul lavoro.
Abbiamo sottoscritto i Women Empowerment Principles (WEP) delle Nazioni Unite per ribadire il nostro impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, come delineato nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e nei 17 SDG. L’adesione ai WEP ci ha permesso di avviare un processo di auto-valutazione della performance basato sul Gender Gap Analysis Tool e, quindi, di realizzare un Piano d’Azione per costruire un approccio sempre più trasversale a tutti gli ambiti aziendali sui temi della parità di genere e dell’empowerment femminile.
Il nostro approccio è volto a garantire il pieno impegno dell'intera catena di fornitura sul rispetto dei diritti umani, facendo leva non solo su valutazioni specifiche e requisiti contrattuali, ma anche coinvolgendo i fornitori in iniziative per ottenere e monitorare concretamente il livello di consapevolezza e attenzione al tema dei diritti umani.
L’adozione di un modello di valutazione risk-based consente di analizzare e classificare i fornitori secondo un livello di potenziale rischio basato sul contesto nel Paese e sulle attività svolte. Per sancire e rafforzare l’impegno sui valori fondamentali e in particolare sul rispetto dei diritti umani, le imprese che collaborano con noi sono chiamate a sottoscrivere il “Codice di Condotta Fornitori”, un patto che guida e caratterizza i rapporti in tutte le fasi del processo di procurement sui principi di responsabilità sociale, tra cui i diritti umani.
Scopri di più sulle relazioni con i fornitori:
Lavoriamo affinché i nostri partner rispettino i principi enunciati nei nostri documenti di impegno e compiamo ogni sforzo per inserire clausole ad hoc sul rispetto dei diritti umani negli accordi contrattuali, relativamente alle attività svolte con o per Eni.
Rispettiamo i diritti delle persone e delle comunità locali dei Paesi in cui operiamo, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, alla salvaguardia delle culture locali, al diritto al massimo livello conseguibile di salute fisica e mentale. Tuteliamo il diritto all’acqua, alla proprietà e all’utilizzo delle terre e delle risorse naturali.
Ci impegniamo a rispettare i diritti specifici delle popolazioni indigene, in linea con gli standard internazionali, la Convenzione sui Popoli Tribali (OIL169) e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni (UNDRIP).
Prima di avviare le nostre attività di business o di sviluppo locale, svolgiamo consultazioni preventive, libere e informate con le persone interessate al fine di tenere conto delle loro legittime aspettative nella progettazione e attuazione delle attività e nel loro coinvolgimento.
Per i progetti industriali considerati a maggior rischio conduciamo degli studi specifici, Human Rights Impact Assessment (HRIA), e Human Rights Risk Analysis (HRRA), che prevedono l’analisi preliminare del contesto locale e l’eventuale engagement dei “rightholder”. In questo modo vengono identificati i potenziali impatti negativi, le raccomandazioni e le misure di prevenzione e mitigazione che si traducono in concreti Piani d’Azione.
In linea con gli standard internazionali di riferimento, Voluntary Principles on Security and Human Rights e Basic Principles on the Use of Force and Firearms by Law Enforcement Officials delle Nazioni Unite, abbiamo progettato un insieme coerente di regole e strumenti che tutto il personale di security che protegge le persone e le installazioni di Eni deve rispettare. Ciò consente di garantire che:
Eni ha acquisito nel 2022 lo status di “Full Member” della VPI (Voluntary Principles Initiative), iniziativa multistakeholder che riunisce le principali energy companies per la tutela e la promozione dei Diritti Umani. Questo riconoscimento ha ampliato e rafforzato ulteriormente il commitment di Eni attraverso la realizzazione di plurime attività: come l’avvio ed implementazione di progetti ad hoc, la realizzazione di task annuali come la redazione del Report in cui viene data evidenza delle attività svolte e la partecipazione agli Annual Plenary Meetings, in cui si discutono tematiche circa la Security e i Diritti Umani da più punti di vista.
Tra le attività più significative del 2023, si segnala l’applicazione in Mozambico del Conflict Analysis Tool, progetto proposto ed elaborato dalla VPI per analizzare le cause dei conflitti di una determinata area/Paese a partire dall’identificazione delle cause che più contribuiscono ad inasprire il conflitto, seguita dall’identificazione di possibili azioni di mitigazione delle cause. Le attività di Eni hanno riguardato l’analisi desk, l’attività di engagement a livello locale tramite interviste, l’identificazione dei fattori di conflitto e la loro prioritizzazione e l’individuazione di Mitigation Options in linea con la metodologia elaborata dalla VPI nel documento “Conflict Analysis Tool for Companies”.
Nel 2024 si prevede il completamento dell’implementazione del Conflict Analysis Tool in Mozambico: redazione del documento finale ed invio alla Voluntary Principles Initiative.
Nell’ambito l'applicazione del modello di rischio nel processo di approvvigionamento di Eni, è stato realizzato un audit in loco in un Paese africano ad alto rischio su un fornitore locale operante in un settore critico per i diritti umani dei lavoratori. L'obiettivo dell'ispezione era valutare la gestione dei diritti umani da parte del fornitore, evidenziandone i punti di forza e di debolezza.
L'ispezione è stata condotta per valutare le pratiche relative ai diritti umani di un fornitore, utilizzando vari metodi di coinvolgimento. Il processo è iniziato con il coinvolgimento attivo del fornitore, promuovendo una comunicazione aperta e la collaborazione durante tutto il corso della valutazione. È stata effettuata una visita in loco per acquisire informazioni sulle attività e l'ambiente di lavoro del fornitore. Le condizioni di lavoro sono state osservate per valutare la conformità agli standard sui diritti umani. Inoltre, sono state condotte interviste sia con i dirigenti sia con i lavoratori per ottenere preziose informazioni sulle loro esperienze e prospettive. È stata poi effettuata una revisione completa delle politiche e delle procedure aziendali attraverso l'esame dei documenti pertinenti. È stata eseguita un'analisi dei registri aziendali degli ultimi tre anni, concentrandosi sui documenti sensibili al fine di garantirne la completezza. Infine, i risultati della valutazione sono stati condivisi con il fornitore ed è stato realizzato un piano d'azione ben definito per colmare le lacune individuate, promuovendo così il miglioramento continuo delle pratiche riguardanti i diritti umani.
Dalla valutazione sono emerse diverse non conformità e osservazioni: sono stati riscontrati ritardi nel pagamento dei contributi per i fondi pensione e nel pagamento degli stipendi. È stato rilevato inoltre che la maggior parte dei dipendenti non erano informati o non avevano ricevuto istruzioni su come controllare regolarmente i propri fondi pensione per verificare che i contributi fossero aggiornati.
I risultati hanno evidenziato aree di miglioramento nelle pratiche finanziarie del fornitore e nel coinvolgimento dei dipendenti.
È stato quindi richiesto al fornitore di adottare il seguente piano d'azione: prima di tutto, è stata effettuata un'analisi delle cause principali per comprendere i motivi dei ritardi nell'accredito degli stipendi e dei contributi, di conseguenza è stata chiesta al fornitore la prova delle azioni correttive intraprese. Al fornitore è stato anche chiesto di fornire mensilmente all’appaltatore prove che dimostrino che i contributi e gli stipendi sono stati accreditati tempestivamente sui conti dei dipendenti. Inoltre, per aumentare la consapevolezza dei dipendenti, il fornitore è stato sollecitato a organizzare una sessione di formazione specifica su fondi e conti salariali.
Grazie al piano d'azione condiviso, c’è stato un miglioramento nella gestione dei diritti umani da parte del fornitore nel periodo di tempo richiesto. Dalle prove fornite durante la fase di follow-up a seguito della valutazione, i problemi relativi ai pagamenti dei fondi pensione sono stati risolti e non sono stati ricevuti ulteriori reclami. Ciò ha dimostrato una crescita significativa nella gestione finanziaria delle attività del fornitore. È stato osservato un miglioramento nella tempestività di pagamento dei fondi pensione e degli stipendi. È stata fornita una documentazione dettagliata per garantire la corretta tracciabilità dei pagamenti e una migliore gestione dell’appalto, dimostrando i progressi compiuti nella gestione degli obblighi. Infine, i dipendenti del fornitore hanno mostrato competenza nel monitorare lo stato dei loro conti ed estratti. Nel complesso, questi miglioramenti dimostrano l'impegno del fornitore nel risolvere le problematiche individuate durante la valutazione, migliorando i processi di pagamento, le pratiche documentali e il coinvolgimento dei dipendenti in questioni finanziarie. Questo caso studio rappresenta un esempio di come ci occupiamo della gestione dei diritti umani all'interno della catena di fornitura. La strategia adottata per affrontare le violazioni dei diritti umani si basa sul coinvolgimento attivo del fornitore, sulla collaborazione e su una comunicazione chiara. Eni monitora l'attuazione del piano d'azione definito, rispettando i principi sopra menzionati. Non tutte le valutazioni si concludono con una storia di successo come quella descritta: i fornitori che non ottemperano alle azioni correttive richieste vengono esclusi dalla lista dei fornitori di Eni e la loro attività viene interrotta.
Nel 2022, Eni ha condotto un'analisi di follow-up del Piano d'Azione per i Diritti Umani (HRAP) 2019-2021 sviluppato da Eni Messico per lo Sviluppo dell'Area 1, a seguito dello Human Rights Impact Assessment (HRIA) condotto dal Danish Institute for Human Rights (DIHR) nel 2019.
La valutazione si è concentrata sulle cinque aree tematiche identificate dall'HRIA e sulle azioni associate definite dal Piano d'Azione per i Diritti Umani: trasparenza e accountability dell'HRIA, comunità locali, pescatori, diritti dei lavoratori, con particolare attenzione alla gestione di appaltatori e subappaltatori e all'occupazione locale, il tema della security. La metodologia ha incluso una revisione di tutta la documentazione di Eni relativa alla valutazione e alla gestione dei potenziali impatti sui diritti umani (incluse le valutazioni d'impatto e i piani, i documenti di coinvolgimento degli stakeholder e di comunicazione, le strategie e i piani) e interviste sia a colleghi di Eni sia a stakeholder (governo locale, rappresentanti delle comunità, cooperative di pescatori e organizzazioni della società civile locale). Per questa attività di follow-up, sono state condotte interviste sul campo con stakeholder governativi e del territorio, tra cui le comunità locali, le cooperative di pescatori e i lavoratori impiegati dai fornitoria.
Alcune delle interviste con le comunità locali si sono svolte a Villahermosa, Sanchez Magallanes e in altre comunità vicine all'Area 1, coinvolgendo molti degli stessi stakeholder consultati durante la fase di lavoro sul campo dell'HRIA iniziale. Lo studio, i cui risultati sono ancora in fase di definizione e saranno pubblicati in un documento ad hoc, riconosce le attività svolte per ciascun componente e fornisce un'analisi dei risultati e delle osservazioni dei consulenti. Su tali informazioni si basano le raccomandazioni, che sono mirate a rafforzare e migliorare l'efficacia delle attività del Piano d'Azione per i Diritti Umani di Eni. I temi discussi durante le consultazioni e le interviste hanno riguardato principalmente: la comunicazione sul progetto, il rafforzamento dell'impegno, la gestione delle compensazioni, l'accessibilità del meccanismo di reclamo e degli altri canali aziendali.
Tutti questi spunti sono in fase di gestione e di analisi e saranno presi in considerazione per la pianificazione delle prossime attività nell'area. Tra i feedback ricevuti, i pescatori hanno segnalato che le barche da pesca devono allontanarsi maggiormente dalla costa, il che comporta un aumento del consumo di benzina e dei costi complessivi. La situazione, causata da diversi fattori (tra cui il sovrasfruttamento), viene gestita da Eni attraverso varie attività, come l'inclusione dei pescatori nel programma di sviluppo locale, la fornitura di attrezzature per la pesca e lo sviluppo di progetti con alternative per migliorare la produttività del settore ittico. A questo proposito, dalle interviste è emersa la necessità di spiegare e descrivere meglio queste attività alle comunità, per assicurarsi che i benefici siano percepiti come equamente distribuiti. Eni si impegnerà a migliorare la sua strategia di comunicazione e coinvolgimento delle comunità.
a) Tra gli stakeholder consultati vi sono: Asociación de Padres de Familia de Sánchez Magallanes; Asociación de Padres de Familia de San Rafael; Capitánia de Puerto de Sánchez Magallanes; CONAPESCA (Comisión Nacional de Acuacultura y Pesca); Municipio de Cardenas - Departamento Jurídico; Municipal delegates of Ojoshal and Villa y Puerto Andrés Sánchez Magallanes; Operatore di comunità PROEDU (Sánchez Magallanes y San Rafael); Centro sanitario Sánchez Magallanes; Secretaría de Desarrollo Agropecuario, Forestal y Pesca del Estado de Tabasco (SEDAFOP); Secretaría para el Desarrollo Energético del Estado de Tabasco (SEDENER); Cooperative di pescatori; Universidad Juárez Autónoma de Tabasco (UJAT); Zona Escolar, 46 insegnanti e 46 Supervisori.
Eni ha acquisito nel 2022 lo status di “Full Member” della VPI (Voluntary Principles Initiative), iniziativa multistakeholder che riunisce le principali energy companies per la tutela e la promozione dei Diritti Umani. Questo riconoscimento ha ampliato e rafforzato ulteriormente il commitment di Eni attraverso la realizzazione di plurime attività: come l’avvio ed implementazione di progetti ad hoc, la realizzazione di task annuali come la redazione del Report in cui viene data evidenza delle attività svolte e la partecipazione agli Annual Plenary Meetings, in cui si discutono tematiche circa la Security e i Diritti Umani da più punti di vista.
Tra le attività più significative del 2023, si segnala l’applicazione in Mozambico del Conflict Analysis Tool, progetto proposto ed elaborato dalla VPI per analizzare le cause dei conflitti di una determinata area/Paese a partire dall’identificazione delle cause che più contribuiscono ad inasprire il conflitto, seguita dall’identificazione di possibili azioni di mitigazione delle cause. Le attività di Eni hanno riguardato l’analisi desk, l’attività di engagement a livello locale tramite interviste, l’identificazione dei fattori di conflitto e la loro prioritizzazione e l’individuazione di Mitigation Options in linea con la metodologia elaborata dalla VPI nel documento “Conflict Analysis Tool for Companies”.
Nel 2024 si prevede il completamento dell’implementazione del Conflict Analysis Tool in Mozambico: redazione del documento finale ed invio alla Voluntary Principles Initiative.
Nell’ambito l'applicazione del modello di rischio nel processo di approvvigionamento di Eni, è stato realizzato un audit in loco in un Paese africano ad alto rischio su un fornitore locale operante in un settore critico per i diritti umani dei lavoratori. L'obiettivo dell'ispezione era valutare la gestione dei diritti umani da parte del fornitore, evidenziandone i punti di forza e di debolezza.
L'ispezione è stata condotta per valutare le pratiche relative ai diritti umani di un fornitore, utilizzando vari metodi di coinvolgimento. Il processo è iniziato con il coinvolgimento attivo del fornitore, promuovendo una comunicazione aperta e la collaborazione durante tutto il corso della valutazione. È stata effettuata una visita in loco per acquisire informazioni sulle attività e l'ambiente di lavoro del fornitore. Le condizioni di lavoro sono state osservate per valutare la conformità agli standard sui diritti umani. Inoltre, sono state condotte interviste sia con i dirigenti sia con i lavoratori per ottenere preziose informazioni sulle loro esperienze e prospettive. È stata poi effettuata una revisione completa delle politiche e delle procedure aziendali attraverso l'esame dei documenti pertinenti. È stata eseguita un'analisi dei registri aziendali degli ultimi tre anni, concentrandosi sui documenti sensibili al fine di garantirne la completezza. Infine, i risultati della valutazione sono stati condivisi con il fornitore ed è stato realizzato un piano d'azione ben definito per colmare le lacune individuate, promuovendo così il miglioramento continuo delle pratiche riguardanti i diritti umani.
Dalla valutazione sono emerse diverse non conformità e osservazioni: sono stati riscontrati ritardi nel pagamento dei contributi per i fondi pensione e nel pagamento degli stipendi. È stato rilevato inoltre che la maggior parte dei dipendenti non erano informati o non avevano ricevuto istruzioni su come controllare regolarmente i propri fondi pensione per verificare che i contributi fossero aggiornati.
I risultati hanno evidenziato aree di miglioramento nelle pratiche finanziarie del fornitore e nel coinvolgimento dei dipendenti.
È stato quindi richiesto al fornitore di adottare il seguente piano d'azione: prima di tutto, è stata effettuata un'analisi delle cause principali per comprendere i motivi dei ritardi nell'accredito degli stipendi e dei contributi, di conseguenza è stata chiesta al fornitore la prova delle azioni correttive intraprese. Al fornitore è stato anche chiesto di fornire mensilmente all’appaltatore prove che dimostrino che i contributi e gli stipendi sono stati accreditati tempestivamente sui conti dei dipendenti. Inoltre, per aumentare la consapevolezza dei dipendenti, il fornitore è stato sollecitato a organizzare una sessione di formazione specifica su fondi e conti salariali.
Grazie al piano d'azione condiviso, c’è stato un miglioramento nella gestione dei diritti umani da parte del fornitore nel periodo di tempo richiesto. Dalle prove fornite durante la fase di follow-up a seguito della valutazione, i problemi relativi ai pagamenti dei fondi pensione sono stati risolti e non sono stati ricevuti ulteriori reclami. Ciò ha dimostrato una crescita significativa nella gestione finanziaria delle attività del fornitore. È stato osservato un miglioramento nella tempestività di pagamento dei fondi pensione e degli stipendi. È stata fornita una documentazione dettagliata per garantire la corretta tracciabilità dei pagamenti e una migliore gestione dell’appalto, dimostrando i progressi compiuti nella gestione degli obblighi. Infine, i dipendenti del fornitore hanno mostrato competenza nel monitorare lo stato dei loro conti ed estratti. Nel complesso, questi miglioramenti dimostrano l'impegno del fornitore nel risolvere le problematiche individuate durante la valutazione, migliorando i processi di pagamento, le pratiche documentali e il coinvolgimento dei dipendenti in questioni finanziarie. Questo caso studio rappresenta un esempio di come ci occupiamo della gestione dei diritti umani all'interno della catena di fornitura. La strategia adottata per affrontare le violazioni dei diritti umani si basa sul coinvolgimento attivo del fornitore, sulla collaborazione e su una comunicazione chiara. Eni monitora l'attuazione del piano d'azione definito, rispettando i principi sopra menzionati. Non tutte le valutazioni si concludono con una storia di successo come quella descritta: i fornitori che non ottemperano alle azioni correttive richieste vengono esclusi dalla lista dei fornitori di Eni e la loro attività viene interrotta.
Nel 2022, Eni ha condotto un'analisi di follow-up del Piano d'Azione per i Diritti Umani (HRAP) 2019-2021 sviluppato da Eni Messico per lo Sviluppo dell'Area 1, a seguito dello Human Rights Impact Assessment (HRIA) condotto dal Danish Institute for Human Rights (DIHR) nel 2019.
La valutazione si è concentrata sulle cinque aree tematiche identificate dall'HRIA e sulle azioni associate definite dal Piano d'Azione per i Diritti Umani: trasparenza e accountability dell'HRIA, comunità locali, pescatori, diritti dei lavoratori, con particolare attenzione alla gestione di appaltatori e subappaltatori e all'occupazione locale, il tema della security. La metodologia ha incluso una revisione di tutta la documentazione di Eni relativa alla valutazione e alla gestione dei potenziali impatti sui diritti umani (incluse le valutazioni d'impatto e i piani, i documenti di coinvolgimento degli stakeholder e di comunicazione, le strategie e i piani) e interviste sia a colleghi di Eni sia a stakeholder (governo locale, rappresentanti delle comunità, cooperative di pescatori e organizzazioni della società civile locale). Per questa attività di follow-up, sono state condotte interviste sul campo con stakeholder governativi e del territorio, tra cui le comunità locali, le cooperative di pescatori e i lavoratori impiegati dai fornitoria.
Alcune delle interviste con le comunità locali si sono svolte a Villahermosa, Sanchez Magallanes e in altre comunità vicine all'Area 1, coinvolgendo molti degli stessi stakeholder consultati durante la fase di lavoro sul campo dell'HRIA iniziale. Lo studio, i cui risultati sono ancora in fase di definizione e saranno pubblicati in un documento ad hoc, riconosce le attività svolte per ciascun componente e fornisce un'analisi dei risultati e delle osservazioni dei consulenti. Su tali informazioni si basano le raccomandazioni, che sono mirate a rafforzare e migliorare l'efficacia delle attività del Piano d'Azione per i Diritti Umani di Eni. I temi discussi durante le consultazioni e le interviste hanno riguardato principalmente: la comunicazione sul progetto, il rafforzamento dell'impegno, la gestione delle compensazioni, l'accessibilità del meccanismo di reclamo e degli altri canali aziendali.
Tutti questi spunti sono in fase di gestione e di analisi e saranno presi in considerazione per la pianificazione delle prossime attività nell'area. Tra i feedback ricevuti, i pescatori hanno segnalato che le barche da pesca devono allontanarsi maggiormente dalla costa, il che comporta un aumento del consumo di benzina e dei costi complessivi. La situazione, causata da diversi fattori (tra cui il sovrasfruttamento), viene gestita da Eni attraverso varie attività, come l'inclusione dei pescatori nel programma di sviluppo locale, la fornitura di attrezzature per la pesca e lo sviluppo di progetti con alternative per migliorare la produttività del settore ittico. A questo proposito, dalle interviste è emersa la necessità di spiegare e descrivere meglio queste attività alle comunità, per assicurarsi che i benefici siano percepiti come equamente distribuiti. Eni si impegnerà a migliorare la sua strategia di comunicazione e coinvolgimento delle comunità.
a) Tra gli stakeholder consultati vi sono: Asociación de Padres de Familia de Sánchez Magallanes; Asociación de Padres de Familia de San Rafael; Capitánia de Puerto de Sánchez Magallanes; CONAPESCA (Comisión Nacional de Acuacultura y Pesca); Municipio de Cardenas - Departamento Jurídico; Municipal delegates of Ojoshal and Villa y Puerto Andrés Sánchez Magallanes; Operatore di comunità PROEDU (Sánchez Magallanes y San Rafael); Centro sanitario Sánchez Magallanes; Secretaría de Desarrollo Agropecuario, Forestal y Pesca del Estado de Tabasco (SEDAFOP); Secretaría para el Desarrollo Energético del Estado de Tabasco (SEDENER); Cooperative di pescatori; Universidad Juárez Autónoma de Tabasco (UJAT); Zona Escolar, 46 insegnanti e 46 Supervisori.
I risultati che otteniamo negli ambiti della sostenibilità disponibili in grafici e tabelle.
Abbiamo meccanismi di reclamo e canali di segnalazione sia a livello centrale che di sito operativo, volti ad assicurare che eventuali possibili violazioni dei diritti umani siano tempestivamente intercettate, analizzate, gestite e, qualora accertate, siano oggetto di misure di rimedio. In particolare, sono disponibili due strumenti specifici, regolamentati nell’ambito del sistema normativo aziendale, a cui è possibile ricorrere anche in caso di presunta violazione dei Diritti Umani:
Non tolleriamo e siamo impegnati a impedire qualsiasi ritorsione contro lavoratori e altri stakeholder che abbiano segnalato criticità in materia di diritti umani.
Cooperiamo, inoltre, con altri meccanismi giudiziari e non giudiziari, quali, ad esempio i punti di contatto nazionale stabiliti dalle Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali.
Eni consente a tutti di inviare segnalazioni o presunte violazioni del Codice Etico, garantendone la riservatezza e l’anonimato.
Numeri, attività e classifiche sui temi che ci stanno a cuore.
dei contratti di security con clausole sui diritti umani
dei nuovi fornitori valutati secondo criteri sociali
verifiche in ambito diritti umani, documentali e in campo, su fornitori diretti e indiretti
ore di formazione erogate nell’ultimo triennio sui diritti umani
Impegni | Principali risultati 2023 | Principali target | Status |
---|---|---|---|
Eni si impegna a rispettare i Diritti Umani nell’ambito delle proprie attività e a promuoverne il rispetto presso i propri partner e stakeholder. Tale impegno si fonda sulla dignità di ogni essere umano e sulla responsabilità delle imprese di contribuire al benessere degli individui e delle comunità locali. | • 100% dei nuovi progetti valutati a rischio soggetti ad analisi specifiche • 170 partecipanti appartenenti alle Forze di Sicurezza al workshop Security & Human Rights in Iraq |
• 100% dei nuovi progetti valutati a rischio soggetti ad analisi specifiche • 100% completamento nei tempi previsti delle azioni previste dagli Action Plan • Mantenimento del posizionamento nel 10° decile Corporate Human Rights Benchmark • Aggiornamento dei salient issue di Eni |
• On track |
Il nostro impegno per i diritti umani e la loro promozione è sancito anche dalla collaborazione con diversi organismi internazionali. Ecco alcuni esempi:
Scopri il report di sostenibilità che raccoglie i nostri obiettivi, impegni e risultati per una transizione energetica socialmente equa.