Dalla sua prima edizione nel 2008 a oggi, Eni Award è diventato un punto di riferimento nel campo dell’innovazione e della ricerca scientifica in tutto il mondo. Il premio si è evoluto negli anni con l’obiettivo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovere la scienza e la tecnologia applicate all’ambiente e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori.
Naviga fra i vincitori, le categorie del premio e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Dal 2017, si è aperto ai talenti scientifici dell’Africa e ha incluso riconoscimenti anche per le ricerche su sostenibilità e accesso all’energia, in linea con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Eni Award comprende anche una sezione per le migliori tesi di dottorato e riconoscimenti per le innovazioni tecnologiche sviluppate da ricercatori e tecnici Eni.
Oggi Eni Award si è affermato come un appuntamento di rilievo internazionale, coinvolgendo sia le più importanti istituzioni scientifiche di tutto il mondo sia i Centri di Ricerca di Eni.
Anche per l’anno 2025, Eni Award è composto dai tre Premi principali Soluzioni Ambientali Avanzate, Transizione Energetica e Frontiere dell’Energia, dal Premio Giovane Ricercatore dell’Anno, dal Premio Giovani Talenti dall’Africa e dai Riconoscimenti “Eni for Innovation” riservati ai nostri ricercatori.
Consulta i bandi. Il periodo di presentazione delle candidature sarà aperto fino a:
I documenti sono disponibili nella sola versione in inglese.
La cerimonia di premiazione di Eni Award al Palazzo del Quirinale si è tenuta il 15 ottobre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Giuseppe Zafarana e dell'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi. La partecipazione della massima carica istituzionale conferma il valore di un premio sempre più importante sia per Eni sia per il mondo scientifico.
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Innovazione tecnologica per lo sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”.
Julius-Maximilians-Universität Würzburg (Germania)
Innovazione tecnologica finalizzata a ridurre il carbon footprint nella transizione dall’attuale sistema di produzione di energia verso un sistema neutro in termini di impatto ambientale, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica dei trasporti e dei processi industriali e la promozione dell’impiego di tecnologie sostenibili, anche dal punto di vista economico, per la cattura, l’utilizzo ed il sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), insieme all’aumento dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico.
College de France (Francia)
Innovazione tecnologica nel campo delle energie rinnovabili, del relativo energy management e delle tecnologie di stoccaggio, nell’ottica della decarbonizzazione dei sistemi energetici.
Sungkyunkwan University (Corea del Sud)
Due premi destinati a laureati autori di tesi per il dottorato di ricerca svolte in università italiane sui temi dello sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”; delle energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia; delle nuove tecnologie per la produzione di H₂ (idrogeno blu, verde e turchese); della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), nonché dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico.
Istituto Italiano di Tecnologia, Università Cattolica del Sacro Cuore
Politecnico di Milano
Quattro premi da assegnare a laureati provenienti da Paesi africani autori di tesi di laurea o di master svolti in università africane sui temi dello sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”; delle energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia; delle nuove tecnologie per la produzione di H₂ (idrogeno blu, verde e turchese); della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), nonché dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico. La sezione è stata istituita nel 2017 in occasione del decennale del Premio.
Durban University of Technology (Sud Africa)
Egerton University (Kenya)
Ecole Nationale Polytechnique de Constantine (Algeria)
Durban University of Technology (Sud Africa)
Tre riconoscimenti per le migliori idee in termini di impatto potenziale dell’innovazione da essa derivante e per le migliori innovazioni tecnologiche generate dalla ricerca Eni.
Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI)
Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni)
Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta (Eni)
Continua, inoltre, la promozione dello sviluppo di un ecosistema dell’innovazione sostenibile e allineato con la mission di Eni attraverso il premio Eni Joule for Entrepreneurship, un ulteriore riconoscimento che abbiamo istituito attraverso Joule, la nostra scuola per l'impresa, complemento dell’Eni Award nel favorire l'applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie nel campo della transizione energetica. Il premio ha lo scopo di promuovere l’imprenditorialità innovativa e sostenibile al fine di contribuire allo sviluppo socio-economico del Paese, in diversi campi:
La Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” è stata assegnata a:
Nasce nel 2016 dalla vision di Daniele Basso, che intende sviluppare una tecnologia innovativa in gradi di recuperare acqua, produrre energia rinnovabile e valorizzare i nutrienti (tra cui alcune CRM) come fertilizzanti. L’attuale gestione dei fanghi in incenerimento o discarica non è né circolare né sostenibile, perché non recupera queste importanti risorse. Dopo qualche anno di R&D e brevettazione, supportati finanziariamente dalla Provincia Autonoma di Bolzano, HBI realizza nel 2021 il suo primo impianto dimostrativo, dimostrando di ridurre di oltre il 90% il rifiuto comunemente prodotto. L’impianto viene quindi spostato a Fusina (VE) a gennaio 2022. Il 2024 è ufficialmente l’anno della go-to-market per HBI. Il team è eterogeneo ma soprattutto composto da giovani ingegneri e chimici.
SLY è stata fondata nel 2023 con la sede operativa principale a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro e ha sviluppato una piattaforma innovativa per l'identificazione precoce delle variazioni della qualità dell'aria causate da inquinanti atmosferici, con un focus particolare sulla rilevazione di incendi boschivi e perdite di gas super-inquinante come metano e SF6. La soluzione di SLY combina hardware avanzato e software intelligente per monitorare costantemente e in modo proattivo le variazioni della qualità dell'aria. La tecnologia offre un valore significativo di intervenire rapidamente in caso di emergenze, riducendo i danni ambientali, i costi operativi e i rischi per la salute pubblica.
Fondata nel 2023 a Milano, è una startup con la missione di rivoluzionare il riciclo delle Terre rare, sviluppando una nuova generazione di magneti al neodimio-ferro-boro (NdFeB) costituiti da materiali riciclati. Questi magneti, essenziali per i motori dei veicoli elettrici, le turbine eoliche e l'elettronica di consumo, rappresentano circa il 30% del mercato globale degli elementi delle terre rare. RarEarth affronta questo problema attraverso una tecnologia innovativa che ricicla i magneti delle terre rare da prodotti a fine vita, tra cui veicoli elettrici, turbine eoliche, compressori ed elettronica di consumo. Il team di RarEarth è composto da Enrico Pizzi (CEO), ingegnere ambientale; Gianluca Torta (CTO), chimico industriale e uno dei maggiori esperti europei in terre rare; Davide Luzzi, progettista meccanico; e Jacopo Neri, CFO. Con il suo approccio sostenibile ed economicamente vantaggioso, RarEarth è pronta a guidare il mercato europeo nel riciclo delle terre rare, contribuendo alla transizione ecologica e digitale e riducendo la dipendenza europee dall’importazione di materiali critici.
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Innovazione tecnologica per lo sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”.
Julius-Maximilians-Universität Würzburg (Germania)
Innovazione tecnologica finalizzata a ridurre il carbon footprint nella transizione dall’attuale sistema di produzione di energia verso un sistema neutro in termini di impatto ambientale, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica dei trasporti e dei processi industriali e la promozione dell’impiego di tecnologie sostenibili, anche dal punto di vista economico, per la cattura, l’utilizzo ed il sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), insieme all’aumento dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico.
College de France (Francia)
Innovazione tecnologica nel campo delle energie rinnovabili, del relativo energy management e delle tecnologie di stoccaggio, nell’ottica della decarbonizzazione dei sistemi energetici.
Sungkyunkwan University (Corea del Sud)
Due premi destinati a laureati autori di tesi per il dottorato di ricerca svolte in università italiane sui temi dello sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”; delle energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia; delle nuove tecnologie per la produzione di H₂ (idrogeno blu, verde e turchese); della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), nonché dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico.
Istituto Italiano di Tecnologia, Università Cattolica del Sacro Cuore
Politecnico di Milano
Quattro premi da assegnare a laureati provenienti da Paesi africani autori di tesi di laurea o di master svolti in università africane sui temi dello sviluppo di una natura sostenibile e resiliente in uno scenario di cambiamenti climatici in continua evoluzione, attraverso soluzioni “nature-based” migliorate, preservazione e ripristino del capitale naturale, capaci di accelerare la transizione verso economia circolare, bio-economia e modelli di business basati sulla sostenibilità ambientale, in accordo con la prospettiva “One Health - Planetary Health”; delle energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia; delle nuove tecnologie per la produzione di H₂ (idrogeno blu, verde e turchese); della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica (CCUS), nonché dell’efficienza energetica come ponte per la decarbonizzazione del sistema energetico. La sezione è stata istituita nel 2017 in occasione del decennale del Premio.
Durban University of Technology (Sud Africa)
Egerton University (Kenya)
Ecole Nationale Polytechnique de Constantine (Algeria)
Durban University of Technology (Sud Africa)
Tre riconoscimenti per le migliori idee in termini di impatto potenziale dell’innovazione da essa derivante e per le migliori innovazioni tecnologiche generate dalla ricerca Eni.
Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI)
Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni)
Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta (Eni)
Continua, inoltre, la promozione dello sviluppo di un ecosistema dell’innovazione sostenibile e allineato con la mission di Eni attraverso il premio Eni Joule for Entrepreneurship, un ulteriore riconoscimento che abbiamo istituito attraverso Joule, la nostra scuola per l'impresa, complemento dell’Eni Award nel favorire l'applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie nel campo della transizione energetica. Il premio ha lo scopo di promuovere l’imprenditorialità innovativa e sostenibile al fine di contribuire allo sviluppo socio-economico del Paese, in diversi campi:
La Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” è stata assegnata a:
Nasce nel 2016 dalla vision di Daniele Basso, che intende sviluppare una tecnologia innovativa in gradi di recuperare acqua, produrre energia rinnovabile e valorizzare i nutrienti (tra cui alcune CRM) come fertilizzanti. L’attuale gestione dei fanghi in incenerimento o discarica non è né circolare né sostenibile, perché non recupera queste importanti risorse. Dopo qualche anno di R&D e brevettazione, supportati finanziariamente dalla Provincia Autonoma di Bolzano, HBI realizza nel 2021 il suo primo impianto dimostrativo, dimostrando di ridurre di oltre il 90% il rifiuto comunemente prodotto. L’impianto viene quindi spostato a Fusina (VE) a gennaio 2022. Il 2024 è ufficialmente l’anno della go-to-market per HBI. Il team è eterogeneo ma soprattutto composto da giovani ingegneri e chimici.
SLY è stata fondata nel 2023 con la sede operativa principale a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro e ha sviluppato una piattaforma innovativa per l'identificazione precoce delle variazioni della qualità dell'aria causate da inquinanti atmosferici, con un focus particolare sulla rilevazione di incendi boschivi e perdite di gas super-inquinante come metano e SF6. La soluzione di SLY combina hardware avanzato e software intelligente per monitorare costantemente e in modo proattivo le variazioni della qualità dell'aria. La tecnologia offre un valore significativo di intervenire rapidamente in caso di emergenze, riducendo i danni ambientali, i costi operativi e i rischi per la salute pubblica.
Fondata nel 2023 a Milano, è una startup con la missione di rivoluzionare il riciclo delle Terre rare, sviluppando una nuova generazione di magneti al neodimio-ferro-boro (NdFeB) costituiti da materiali riciclati. Questi magneti, essenziali per i motori dei veicoli elettrici, le turbine eoliche e l'elettronica di consumo, rappresentano circa il 30% del mercato globale degli elementi delle terre rare. RarEarth affronta questo problema attraverso una tecnologia innovativa che ricicla i magneti delle terre rare da prodotti a fine vita, tra cui veicoli elettrici, turbine eoliche, compressori ed elettronica di consumo. Il team di RarEarth è composto da Enrico Pizzi (CEO), ingegnere ambientale; Gianluca Torta (CTO), chimico industriale e uno dei maggiori esperti europei in terre rare; Davide Luzzi, progettista meccanico; e Jacopo Neri, CFO. Con il suo approccio sostenibile ed economicamente vantaggioso, RarEarth è pronta a guidare il mercato europeo nel riciclo delle terre rare, contribuendo alla transizione ecologica e digitale e riducendo la dipendenza europee dall’importazione di materiali critici.
La Commissione Scientifica del Premio che valuta le candidature e assegna i riconoscimenti è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale. Attualmente si avvale della presenza del Prof. Jean-Marie Lehn, premio Nobel per la Chimica nel 1987, e del Prof. Moungi Bawendi, premio Nobel per la Chimica nel 2023. Ricordiamo, inoltre, Robert Richardson, premio Nobel per la Fisica nel 1996, e Sir Harold Kroto, premio Nobel per la Chimica nel 1996, che in passato ne hanno fatto parte.