L’area industriale di Porto Marghera, una delle più grandi d’Europa, si sviluppò tra il 1917 e il 1921 con la bonifica dei terreni lagunari e la costruzione del porto commerciale, delle ferrovie, dei canali artificiali navigabili e delle strade. Alla fine del 1928 si contavano oltre 50 stabilimenti, in particolare attivi nel settore metallurgico, chimico, meccanico, cantieristico, petrolifero ed elettrico. La presenza di Eni a Porto Marghera ha attraversato varie epoche storiche con le attività di Agip, Agip Petroli ed Enichem.
Nel 1991, a seguito del fallimento di Enimont, Enichem diventa proprietaria anche degli asset Montedison e qualche anno più tardi avvia le prime attività di bonifica. Nel 2008, con il nuovo nome di Syndial - oggi Eni Rewind - cessa ogni attività produttiva. Dal 2000 Porto Marghera è Sito di Interesse Nazionale in base alla legge 426/1998 che ne ha riconosciuto l’alto rischio ambientale e la necessità di bonifica e messa in sicurezza.
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