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Ferrara

Nel sito lavoriamo alla bonifica delle matrici superficiali e della falda, alla messa in sicurezza permanente della discarica ex Monteco e alla gestione post operam dell’area ex Zona Torce.

Una bonifica per il rilancio di Ferrara

L’attività dello stabilimento di Ferrara inizia nel 1941 con l’avvio di un impianto per la produzione di gomma sintetica da parte della Società Anonima Italiana Gomma sintetica. Nel 1950 lo stabilimento viene acquisito dalla Montecatini (incorporata nel 1966 in Edison) che vi realizza il primo polo petrolchimico italiano con la costruzione di un cracking e con l’avvio del ciclo dei derivati quali il polietilene, il polistirolo, l’ossido di etilene, il polipropilene e gli elastomeri. Negli anni ’80 molte attività furono fermate o trasferite: il ramo d’azienda del polietilene passa da Montedison ad Anic (1982), la filiera del polipropilene a Himont, joint venture di Montedison ed Hercules (1983), e la produzione di ammoniaca, urea e fertilizzanti al gruppo Norsk Hydro. Nel 1991, a valle della fallita operazione Enimont, il polo passa ad Enichem (dal 2003 Syndial, oggi Eni Rewind). 

Le nostre attività a Ferrara

A Ferrara Eni Rewind è impegnata in varie attività ambientali che comprendono la bonifica delle matrici superficiali, della falda confinata (quest’ultima attraverso il consorzio IFM) e dell’area PZPEC23, oltre all’intervento di messa in sicurezza permanente della discarica ex Monteco e alla gestione post operam dell’area ex Zona Torce. La società, inoltre, garantisce il presidio idraulico con un sistema di emungimento delle acque di falda. Sul fronte del decommissioning, è già stata completata la demolizione dei fabbricati CTQ, degli impianti CTE1 e DEMI1 e delle torri idrogeno e piezometrica ed è in programma quella dei fabbricati ex Agricoltura, delle strutture ex impianto ABS, del Parco Serbatoi e degli edifici minori di proprietà.
Il sito di Ferrara è protagonista nella sperimentazione e validazione di soluzioni tecnologiche sempre più innovative e sostenibili, come la metodologia e-limina che permette di monitorare l’abbattimento della contaminazione in falda o la tecnica del campionamento passivo con fogli di polietilene a bassa densità (LDPE) che consente di quantificare in modo più sostenibile e rappresentativo la disponibilità di contaminanti organici nei sedimenti e nei suoli o di composti organici volatili nei soil gas. Inoltre, nell’ambito del progetto europeo MySOIL, al quale Eni Rewind aderisce con altri partner, è stato condotto un test sperimentale per la verifica dell’applicabilità della mycoremediation, tecnologia basata sull’impiego di microrganismi e funghi per la rimozione di idrocarburi dai suoli contaminati, sfruttando le loro capacità biodegradative.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Lo stato del procedimento ambientale

Le attività ambientali nel sito di Ferrara iniziano, nel 2002, a seguito dell’Accordo di Programma sul Polo Industriale e Tecnologico tra le società coinsediate il ministero dello Sviluppo Economico, gli enti locali e le organizzazioni sindacali, con la presentazione del Piano di Caratterizzazione. Nelle aree di proprietà Eni Rewind interviene fin da subito in diverse zone. Per la falda confinata, nel 2006 viene siglato un Protocollo d’Intesa con tutte le altre società che porterà alla successiva ratifica di un mandato senza rappresentanza al consorzio IFM per l’esecuzione degli interventi autorizzati. Gli iter amministrativi per gli interventi in cui la società, fin dal 2003, è coinvolta riguardano la bonifica delle matrici superficiali (Fase I e Fase II), della falda confinata (tramite il consorzio IFM), della discarica ex Monteco, dell’area ex Zona Torce, dell’area PZPEC023, delle aree esterne, del Cumulo Antropico (su mandato) , oltre al decommissioning di impianti e fabbricati. Nel 2014 il Comune di Ferrara definisce un Protocollo di gestione dei procedimenti di bonifica che riguarda le matrici superficiali, ovvero i suoli e le acque di impregnazione. 

Ferrara
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Focus su Ferrara

Nel sito di Ferrara Eni Rewind, nell’ambito del Progetto Europeo MySOIL, ha condotto un test sperimentale, su scala pilota, in un piccolo impianto sperimentale autorizzato, per dimostrare l’applicabilità della tecnologia mycoremediation che sfrutta la capacità biodegradativa dei funghi per la rimozione di idrocarburi dai suoli contaminati. La mycoremediation potrebbe fornire prestazioni migliorative rispetto ad altre soluzioni, come lo smaltimento in discarica e il desorbimento termico, garantendo consumi di energia ed emissioni di gas serra nettamente minori, oltre a favorire il recupero del suolo trattato. L’iniziativa della prova pilota condotta a Ferrara è stata avviata a maggio 2022, e si è conclusa a maggio 2023. 

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