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San Gavino Monreale

Il ripristino di un’area ex industriale

La bonifica per valorizzare un’area dismessa

Lo stabilimento di San Gavino Monreale nasce nel 1930 dal consorzio tra la società Monteponi e la società Montevecchio (gruppo Montecatini) per raffinare il piombo. All’inizio degli anni Settanta passa alla società Ammi e nel 1978 confluisce in Samim del gruppo Eni, nell’ambito dell’affidamento delle attività minerarie e metallurgiche dei non ferrosi ex Egam (legge 279/78). Successivamente la proprietà passa alla Sameton (Samim-Tonolli) e quindi a Enirisorse che gestisce la produzione di piombo, argento, bismuto e rame. Nel 1999 Enirisorse cede le attività produttive alla società Portovesme. Dalla vendita vengono escluse due aree contigue, di cui una con impianti e strutture inattive e l’altra occupata in parte da una discarica e in parte da un bosco.  Le due aree vengono affidate nel 2002 alla Singea, poi incorporata per fusione in Syndial, ora Eni Rewind. Oggi nel sito la società ambientale di Eni è impegnata in attività di risanamento ambientale dei suoli e della falda e attualmente sta predisponendo l’aggiornamento del Progetto operativo di bonifica e Messa in sicurezza permanente.

Le nostre attività a San Gavino Monreale

Nel sito Eni Rewind è proprietaria dell’area ex impianti, della discarica dove venivano abbancati i rifiuti delle attività industriali dismesse a fine anni '80, di una zona verde e dell’area cumuli. Gli interventi ambientali in corso, che la società esegue in regime di messa in sicurezza di emergenza, contemplano una barriera idraulica e un impianto di trattamento delle acque. È attualmente in istruttoria il progetto per la bonifica e la messa in sicurezza permanente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Lo stato del procedimento ambientale

Il progetto di messa in sicurezza permanente e di bonifica del sito è stato presentato nel 2008 e ritenuto approvabile con prescrizioni dal ministero dell’Ambiente nel 2009. Nel 2016 Eni Rewind, a seguito di un evento meteorico, ha trasmesso, su richiesta degli enti, lo studio di compatibilità idraulica del sito. Nello stesso anno l’iter si è però interrotto con il ricorso al TAR della società avverso la determina comunale che aveva ritenuto non ammissibili alcuni interventi. A seguito della sentenza del TAR, che ha accolto positivamente l’istanza di Eni Rewind, il Comune di San Gavino ha fatto ricorso in appello al Consiglio di Stato, respinto nel 2018. Con la ripresa del procedimento, nel 2020 la società ha presentato un aggiornamento del progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente. Nell’ambito del confronto tecnico e amministrativo, la Regione Sardegna, d’intesa con il ministero dell’Ambiente, ha richiesto l’applicazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, in linea con la vigente normativa nazionale sui rifiuti. Eni Rewind ha quindi eseguito nel 2021 un’ulteriore campagna di caratterizzazione per la classificazione dei terreni e, nel 2022, ha inviato lo studio di fattibilità per l’inserimento di una discarica di scopo nell’area diaframmata, in conformità ai requisiti del D.lgs 36/03. Oggi la società, a seguito delle interlocuzioni con gli enti, sta finalizzando la revisione del Progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente.

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