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Brindisi

Bonifica di suolo e falda e demolizioni le nostre attività per il risanamento del sito.

Brindisi, una storia industriale che risale agli anni Sessanta

Lo stabilimento petrolchimico multisocietario di Brindisi è nato nel 1960 con l’avvio degli impianti cracking e cloro-soda della società Montedison. Successivamente sono state implementate le produzioni di polietilene, polipropilene, butadiene, dicloroetano/CVM/PVC e intermedi per poliuretano. A partire dai primi anni Ottanta gli impianti vennero progressivamente trasferiti a EniChimica che gestiva le società del gruppo Anic. Nel 1991, a valle dell’operazione Enimont, le attività residue di Montedison passarono ad Enichem Anic. La gestione di Eni, allora ente pubblico, ha permesso di garantire la continuità industriale del sito nell'ambito delle operazioni di salvataggio e rilancio di settori all’epoca strategici per il Paese. A partire dal 1999 Enichem (poi Syndial, oggi Eni Rewind) si è fatta carico degli oneri di bonifica delle aree ereditate da Montedison e di quelle cedute nel corso del decennio precedente a Dow, Polimeri Europa (Versalis) ed EniPower. L’area del petrolchimico, che occupa complessivamente 450 ettari, ricade nel Sito di Interesse Nazionale di Brindisi che comprende anche il Parco Naturale Regionale Salina di Punta della Contessa.

Le nostre attività a Brindisi

Nel sito multisocietario di Brindisi Eni Rewind gestisce gli interventi di risanamento ambientale su aree di proprietà, sia interne sia esterne al petrolchimico, oltre a quelli su mandato delle coinsediate. Per quanto riguarda le aree interne, la società ha ultimato la bonifica delle discariche ex Anic e delle Aree Diaframmate Sud e Sud-Est. Attualmente sono in corso di progettazione o in istruttoria gli interventi che riguardano alcune porzioni di terreni risultati contaminati. Le attività nelle aree esterne riguardano l’area Micorosa, l’Oasi protetta e una porzione della macroarea E. La società ha inoltre completato le demolizioni del capannone P17, dell’impianto carburanti, delle centrali Enipower e di alcuni fabbricati non più utilizzati. Per la falda, nel 2006 è stato attivato un sistema di barrieramento idraulico con invio delle acque all’impianto di trattamento. Con l’approvazione del progetto definitivo, sono stati inoltre installati i primi moduli Multi-Phase Extraction (MPE) e applicata una tecnologia di bioremediation con l’obiettivo di accelerare la bonifica delle acque sotterranee. 

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Lo stato del procedimento ambientale

Le prime indagini ambientali di caratterizzazione del sito di Brindisi risalgono al 2001. Nel 2006 Eni Rewind ha presentato il Progetto preliminare di bonifica dei suoli. Su richiesta ministeriale, nel 2018 è stato trasmesso un aggiornamento dell’analisi di rischio che ha portato allo stralcio dal progetto di bonifica delle aree interne 03F, 04F, 05F, 06F, 07F interessate da una verifica sulla lisciviazione di mercurio. A seguito degli esiti dell’approfondimento è stata presentata e approvata  l’analisi di rischio per queste aree. Attualmente è in istruttoria l’analisi di rischio per queste aree. Per le aree 03A, 02D e, in parte, la 01E, nel 2022 è stata autorizzata l’applicazione delle tecnologie High Vacuum Extraction (HVE) e desorbimento termico (DT) mediante test pilota propedeutici alla progettazione degli interventi di bonifica. Sulla base degli esiti, la società sta predisponendo un progetto di bonifica che prevede l’applicazione della tecnologia HVE per l’area 03A e realizzazione di un capping con sistema di captazione vapori per l’area 02D. Per le aree 04A, 06C, 01E e 01F nel 2024 è stato autorizzato il progetto operativo di bonifica. Infine, relativamente alle aree esterne, sono stati autorizzati: nel 2016 il progetto di messa in sicurezza permanente dell'area Micorosa, con successiva variante nel 2023; nel 2019 il progetto di rimozione del cumulo antropico dell'Oasi protetta e nel 2022 il progetto operativo di bonifica delle aree esterne - Macroarea E con successiva variante nel 2024. Il progetto di bonifica della falda è stato approvato con decreto nel 2016, dieci anni dopo la messa in sicurezza di emergenza. Risale invece al 2023 la variante al progetto per includere le acque di Micorosa e delle Aree Diaframmate Sud e Sud-Est.

Brindisi
Brindisi

Con Enipower per il recupero dell’acqua

Eni Rewind, in linea con la propria mission circolare, ha firmato un accordo con Enipower per l’utilizzo virtuoso dell’acqua proveniente dall’impianto di impianto di trattamento delle acque di falda attivo a Brindisi. Il progetto prevede che l'acqua trattata venga destinata al nuovo impianto a membrane a osmosi inversa di Enipower e demineralizzata per un successivo riutilizzo nei processi industriali all’interno del sito. Tanti i vantaggi derivanti dalla sinergia, a partire dall'importante riduzione di prelievo idrico dal mare e dai vicini canali prima necessario per alimentare l'impianto a osmosi inversa.