La terra dei parchi

La Basilicata vanta il primo posto in Italia per il verde urbano disponibile per ogni abitante e il secondo posto per le aree protette per abitante

Ogni lucano ha a disposizione, in teoria, 150 metri quadrati di aree naturali protette. Un dato notevole, il secondo più alto in Italia dopo quello registrato in Abruzzo. Non solo: la Basilicata sale sul podio per il verde urbano disponibile per ogni abitante. La regione, dunque, si conferma terra di boschi, parchi e aree verdi. È quanto emerge sia dai dati del rapporto “Territorio. Processi e Trasformazioni in Italia” dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), sia dalle rilevazioni dell’ISTAT.

Secondo il rapporto dell’ISPRA, la Basilicata ha una composizione del suolo fatta al 3,4% di superfici artificiali e costruzioni, per lo 0,66% di superfici naturali non vegetate, per ben il 47,88% di alberi e per lo 0,43% di zone d’acqua. Il resto della regione è composto in larga parte da vegetazione erbacea (44,45%) e arbusti (3,18%).

La grande percentuale di verde rispetto alla superficie occupata dalle costruzioni dell’uomo che osserviamo in Basilicata non deve sorprendere. La regione ospita, infatti, una grande quantità di aree naturali protette, divise tra parchi nazionali, regionali e riserve: i parchi nazionali del Pollino, con una ricca presenza faunistica e arborea, e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, che include il territorio di ventinove comuni, o il Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, con le loro rocce di arenarie. Se rapportiamo la superficie di questi parchi al numero di abitanti della Basilicata, scopriamo che ogni abitante ha a disposizione più di 150 metri quadrati di area naturale protetta, il valore più alto in Italia dopo quello dell’Abruzzo.

Se prendiamo in considerazione i dati relativi al verde urbano disponibile per ogni abitante, la Basilicata primeggia indiscussa, grazie a valori elevati di verde storico (ville, giardini e parchi) e di aree boschive che non vengono considerate aree protette.