Resta il problema della cessione del credito fiscale che potrebbe avvantaggiare i “grandi” ed escludere i “piccoli”
Bene la misura dell’ecobonus, bene nel quadro più generale di tutte le misure che sono state messe in campo per mettere il turbo alla ripartenza. Il mondo della piccola e media impresa lucana valuta positivamente il super sconto del 110 percento, promesso sia ai condomìni sia alle abitazioni singole per l’efficientamento energetico. “Oggettivamente non si poteva fare di più. Nell’attesa dei decreti attuativi, la misura dell’ecobonus è una delle novità più interessanti per rimettere in moto un comparto decisivo come quello dell’edilizia”, dice Sergio Carnevale, direttore della Cna di Potenza. Del resto l’esplosione dei preventivi on line sui portali web di professionisti e artigiani rende l’idea dell’interesse alla misura. “Ma resta il problema dei problemi - considera Carnevale - quello dei tempi e delle procedure. I nostri associati (1.800 in tutta la regione) sono per lo più piccole imprese artigiane individuali: se l’obiettivo è incentivare i meccanismi dei lavori a costo zero, è difficile immaginare che sia l’impresa che esegue i lavori a farsi carico a titolo personale dell’anticipazione del credito d’imposta. Magari per piccoli interventi sì, ma su opere più consistenti no. E anzi possiamo trovarci nella condizione discriminante che il vantaggio che può offrire qualche impresa più robusta possa fagocitare le opportunità per le imprese più piccole. È sulla possibilità di cessione del credito alle banche che bisogna lavorare. Escluderei situazioni di monopolio”. È una misura doppiamente utile, ragiona anche il presidente della Camera di Commercio Basilicata, Michele Somma, “sia perché comporta la riqualificazione del patrimonio edilizio - siamo il paese al mondo che ha il più alto numero di proprietari di prime case - sia perché è un modo intelligente di aiutare le imprese”. Anche per Somma il problema resta quello del meccanismo della cessione del credito alle banche. “L’aspetto tecnico-fiscale va capito bene, tutte le imprese dovrebbero averne la possibilità indipendentemente dal profilo di merito creditizio, ma pure è necessario mettere al sicuro la banca dai rischi di insolvenze e di revocatorie fallimentari”. La verità, conclude Somma, “è che la reazione shock a quello che è successo c’è stata, ma dobbiamo capire ancora qual è l’orizzonte del domani per avere il coraggio e la forza di ripartire in modo giusto”.