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La filiera

L’approvvigionamento di materie prime per la bioraffinazione avviene a livello mondiale e comprende oltre 400 materie da scarti e residui, lavorati attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining™. Per garantire ulteriore sviluppo, i progetti di agri-feedstock consentono interconnessioni tra la comunità locale e il mercato internazionale: partendo da un seme, si sviluppa un’energia nuova che può contribuire a una mobilità più sostenibile.

Gli agri-hub

Il cuore di questa evoluzione sono gli agri-hub, dei centri di raccolta e spremitura dove confluiscono i semi agricoli.

Panoramica dell’Agri-hub in funzione

Wote

Dall’agri-hub si ottengono due elaborati: l’olio vegetale, che viene inviato al porto di Mombasa per raggiungere le bioraffinerie Eni, e sottoprodotti per la produzione di mangimi e fertilizzanti valorizzabili sul mercato locale.

Non solo Semi

Scarti e residui, come gli oli esausti di cucina e i grassi animali, al momento costituiscono la materia prima principale per la produzione di biocarburante. Un esempio di economia circolare applicata alla mobilità.

L’accesso al mercato

Eni garantisce alle popolazioni locali l’accesso al mercato per le produzioni destinate all’estrazione dell’olio attraverso la rete degli agri-hub, assicurando il ritiro delle stesse.

Parte di un ampio sistema

Questo è solo uno dei tanti tasselli che si snodano attraverso le tappe della filiera.

Il viaggio continua

Al fine di aumentare l’approvvigionamento di materie prime per la bioraffinazione, Eni ha esteso la rete di collaborazione con i Paesi per i progetti agri-feedstock. Oltre a Kenya, Congo, Angola, Mozambico e Costa d’Avorio, i Paesi di interesse includono anche il Vietnam, il Kazakistan e l’Italia.