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Tutto parte dal seme
Il racconto del nostro viaggio inizia con un piccolo seme, che può offrire un contributo per una mobilità più sostenibile.
Composizione
Tra i semi, sono stati scelti quelli con il maggior contenuto di olio. Dalla loro spremitura si ricava un olio che può essere utilizzato per produrre biocarburanti.
Sostenibilità alla base
La sostenibilità è una caratteristica intrinseca di questi semi, che rigenerano terreni semi-aridi, abbandonati o degradati.
Non solo semi
Il progetto agri-feedstock, che prevede la produzione di oli da semi oleaginosi, è solo un tassello del nostro percorso di transizione energetica. Le bioraffinerie Enilive trasformano materie prime biologiche in biocarburanti, e sono oggi alimentate prevalentemente da materie prime di scarto come gli oli usati e di frittura, grassi animali e altre biomasse residuali. Il progetto agri-feedstock sarà importante per assicurare un approvvigionamento sempre più sostenibile di materie prime per la bioraffinazione.
Gli agri-hub
Al centro del modello Eni per l’integrazione verticale di queste iniziative ci sono gli agri-hub, gli impianti di produzione dell’olio vegetale in cui confluiscono i semi, grazie ai contratti di lungo termine stretti con gli agricoltori sul territorio.
Luglio 2022
Eni ha inaugurato in Kenya il suo primo agri-hub: un centro di aggregazione e spremitura di semi, da cui escono tre prodotti: olio vegetale, e mangimi e fertilizzanti dai sottoprodotti di lavorazione. Nulla si spreca, tutto viene utilizzato.
Solo in Kenya più di 80 mila piccoli agricoltori
I semi vengono raccolti da piccoli agricoltori, riuniti in cooperative o altre associazioni.