IMG_7812.jpg

Spiegare l’ambiente, sfidare il pregiudizio

Parla Cinzia Pasquale, presidente della Camera Forense Ambientale: “È l’interazione tra diritto e scienza che può aiutare i cittadini a orientarsi e i decisori pubblici a fare scelte eque”.

di Lucia Serino
10 marzo 2020
7 min di lettura
di Lucia Serino
10 marzo 2020
7 min di lettura

“Spesso è la certezza del diritto che supplisce all’incertezza della scienza. In un momento storico in cui i saperi scientifici si dimostrano fragili e incerti, sia per motivi oggettivi – la complessità dei fattori, l’imprevedibilità degli eventi – che per motivi soggettivi – la non neutralità della scienza e dei suoi operatori – il diritto con le sue regole e i suoi principi diviene il luogo della composizione delle conoscenze. Dall’affascinante dialogo tra il diritto e la scienza si può almeno immaginare di avere dei punti fermi, una bussola per orientarsi”. 

L’avvocatessa Cinzia Pasquale è la presidente della Camera Forense Ambientale. Potentina di Villa d’Agri, ha avuto l’intuizione, lei nata nella valle dell’energia, una laurea a Firenze, una formazione come giuslavorista e una specializzazione in diritto dell’ambiente, di immaginare un organismo che mettesse insieme non solo esperti di diritto, ma anche ingegneri, geologi, agronomi, chimici. “C’era un vuoto formativo e informativo – racconta – mi sono resa conto di quanto il diritto dell’ambiente, materia estremamente specialistica, spesso di fonte europea, rappresentasse un labirinto non solo per i cittadini ma anche per i decisori pubblici e privati. E così nel 2015 è nata la Camera Forense Ambientale, primo organismo nazionale forense dedicato all’ambiente, con sede a Roma, cui si è subito associata l’Icef Court, la Fondazione dei Giudici Europei per l’Ambiente. Il presidente, Amedeo Postiglione, padre del diritto ambientale in Italia, è componente onorario del nostro comitato scientifico”. 

Il progetto

Quattro anni di studio, relazioni, seminari, corsi di alta formazione, engagement sul progetto e, ora, il 2020 è ricco di aspettative. “Inaugureremo la prima Biblioteca Ambientale. Non esistono centri di documentazione tecnico-giuridica compiuti e sistematici in Italia e, per questo, sono molto orgogliosa che la Camera Forense Ambientale se ne sia fatta promotrice e che troverà accoglienza proprio a Potenza, nella biblioteca del Seminario Minore dell’Istituto Teologico di viale Marconi, luogo che mi appare quasi simbolico. La prospettiva olistica di un creato inteso come ‘casa comune’, nelle parole di Papa Francesco, ci indica la strada. Dal Vaticano avremo i volumi disponibili in copia, ma la rete delle disponibilità cresce di giorno in giorno, la Fondazione Mattei ha garantito una collaborazione per portare un proprio contributo sui temi della sostenibilità, dell’energia e dell’ambiente”.

L’impegno per la formazione

Insomma, i libri e la conoscenza diventano il presupposto di scelte virtuose ed eque.

La Biblioteca Ambientale è solo una delle attività del cantiere aperto della Camera Forense Ambientale ed è parte di un più ampio e dinamico progetto formativo che vedrà, sempre nella sede del Seminario di Potenza, la realizzazione di una Summer School in collaborazione, tra gli altri, con i Dipartimenti di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Messina, l’Istituto Internazionale Jacques Maritain, il Dipartimento di Scienze Ambientali della Ca’ Foscari e il Centro di Ricerca Green della Bocconi. È necessario, poi, acquisire un’ulteriore consapevolezza: l’ambiente e la sua tutela non possono vivere di politiche di contingenza, emergenza e rincorsa. “Prendiamo il concetto di rifiuto”, continua Cinzia Pasquale, “difficile restituire l’idea che esso non debba essere considerato un problema, per giunta dannoso, ma un elemento della produzione, cioè un anello ineludibile di un processo che va gestito e saputo gestire e che, peraltro, nella logica dell’economia circolare può essere riutilizzato e riciclato. L’esercizio di queste modalità di governance richiedono solide e strutturate competenze poiché agiamo nell’ambito di una materia, quella ambientale, in cui la legislazione usa spesso formule aperte, concetti indeterminati che comportano apprezzamenti di interessi e scenari futuri. Ciò apre a spazi di inusuale ampiezza di discrezionalità da parte non solo del privato ma direi, ancor prima e soprattutto, da parte della pubblica amministrazione, che è chiamata a compiere delle scelte in funzione degli obiettivi fissati. Scelte errate, cattive pratiche possono generare non solo danni all’ambiente ma anche determinare caos e diffidenza nella stessa comunità”.

Specializzarsi per l’ambiente

La formazione giuridico-ambientale, però, “non è solo quella di cui necessitano professionisti e dirigenti del settore pubblico e privato. È importante che il sistema educativo si adegui ai nuovi temi dell’ambiente, a partire dalla pervasività del fenomeno green economy”. Una posizione che per la Camera Forense Ambientale è diventata una missione. È così che nasce la collaborazione con la Scuola di Ingegneria dell’Unibas per costruire, tra l’altro, percorsi seminariali da proporre agli studenti delle discipline tecniche. In questo solco anche il Campus della Sostenibilità per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: è prevista una quattro giorni, inizialmente in programma dal 7 al 10 maggio prossimi e poi prorogata a causa dell’emergenza sanitaria, a Potenza, tra il Palazzo della Cultura e altri luoghi simbolo del comune capoluogo, sul tema del rapporto tra emergenze climatiche e diritti umani, riunirà gli alunni di due classi del Liceo Marconi-Delpino di Chiavari, un gruppo di allievi lucani e i ragazzi della Fondazione Città della Pace di Sant’Arcangelo. “Obiettivo del Campus è costruire la Carta delle Scuole sui Cambiamenti Climatici e farlo attraverso l’utilizzo del metodo ‘imparare-facendo’. Abbiamo in mente laboratori scientifici e giuridici, percorsi esperienziali, attività artistiche, queste ultime in collaborazione con Silvio Giordano e Comix, perché alla carta scritta si possa unire anche il tratto grafico e visivo. Ci confronteremo su cinque grandi temi di stretta attualità: i rifiuti, l’acqua, l’energia, l’alimentazione e la mobilità. E poiché sono argomenti strettamente connessi alle visioni urbane. abbiamo immaginato anche un Campus Off in cui sia coinvolta l’intera città di Potenza con musica, arte, mostre, cibi che riconducano al tema prescelto. E magari, il prossimo anno sarà possibile adottare quale fil rouge quello del benessere, così nutrendo l’offerta culturale di Potenza Capitale Europea dello Sport 2021. In fondo i comuni devono occuparsi della qualità della vita. Io lavoro all’idea che i comuni adottino l’Agenda Urbana della Sostenibilità e si adoperino affinché, per esempio, nel proprio territorio un teatro possa avere la stessa prodigiosa valenza curativa e riparatoria di un ospedale. In fondo è lo spirito dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030”. 

All’orizzonte la nascita di una Scuola di Alta Formazione in materia ambientale per le imprese e la pubblica amministrazione che, in una governance virtuosa, non devono ritenersi in antitesi ma, continua Cinzia Pasquale, “parti di una ‘arena pubblica’ sempre più affollata e plurale”.  

“Bisogna continuare a lanciare dei semi di informazione e conoscenza. Lo facciamo anche con le nostre annuali Giornate di Studio. L’ultima sul tema delle bonifiche si è tenuta in prima battuta in Basilicata e lo scorso 27 gennaio a Napoli, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II. Da un semplice e occasionale incontro è nata la necessità di istituzionalizzare questo momento di approfondimento e così faremo per il futuro. Vede - conclude l’avvocata – l’ambiente, come il sapere, non ha confini”.