1300507545

Bonifica sostenibile

Progettiamo soluzioni in accordo con tutti gli stakeholder e nel rispetto dell’ambiente.

Che cos'è la bonifica sostenibile e perché la promuoviamo

Integrare i principi della sostenibilità negli interventi di bonifica significa individuare le migliori soluzioni in termini di impatto ambientale, sociale e territoriale. Il nostro obiettivo è garantire, oltre al pieno coinvolgimento degli stakeholder nel processo decisionale, il rispetto delle seguenti finalità:

  • protezione della salute umana e dell’ambiente
  • rimozione dei contaminanti dalle acque di falda e dai terreni con forte attenzione al loro recupero e riutilizzo
  • applicazione di tecnologie innovative e sostenibili in termini di impatto ambientale, sociale ed economico
  • promozione, sin dalla fase di progettazione degli interventi, del riutilizzo e della valorizzazione delle aree in linea con gli strumenti di pianificazione territoriale
  • riduzione del carbon footprint nelle attività di bonifica.

 Le tipologie degli interventi di bonifica

I processi di bonifica possono essere classificati in funzione del luogo in cui vengono applicati:

Gli interventi di recupero e/o trattamento hanno luogo nella sede naturale della matrice contaminata senza la necessità di operazioni di scavo, né movimentazione.

Phytoremediation-crop.jpg
Phytoremediation-crop.jpg

Phytoremediation

Meno invasivi, in quanto prevedono che la matrice ambientale contaminata sia trattata all’interno del sito.

stoccaggio-crop-def.jpg
stoccaggio-crop-def.jpg

Stoccaggio terreni per soil washing

Il trattamento della matrice ambientale contaminata avviene in un ambiente diverso da quello di origine. Eni Rewind non privilegia questa tipologia di trattamento, in quanto presenta un forte impatto sull’ambiente.

scavo-smaltimento-crop.jpg
scavo-smaltimento-crop.jpg

Scavo e smaltimento

Tecniche di risanamento

Gestiamo ogni progetto di bonifica in tutti gli aspetti e nelle differenti fasi, dalle indagini di caratterizzazione delle varie matrici ambientali, alla progettazione, fino all’esecuzione degli interventi e al monitoraggio post operam, nel pieno rispetto della normativa ambientale vigente e con una visione prospettica verso il futuro delle tecnologie. Nelle nostre scelte teniamo conto sia del tipo di contaminazione in relazione ai possibili recettori ambientali e umani, quindi delle caratteristiche dello specifico contaminante, sia della valutazione dei benefici ambientali e del futuro riutilizzo dell’aree, favorendo l’applicazione di quelle che risanano suoli e acque nella loro sede naturale, senza ricorrere a operazioni di scavo e smaltimento, minimizzando gli impatti degli interventi.

Il Vademecum delle tecnologie di bonifica

Creare innovazione nel complesso mondo del risanamento ambientale è un impegno che richiede tanta competenza. Nel nostro Vademecum delle tecnologie di bonifica mettiamo a disposizione sia quanto abbiamo appreso e consolidato in anni di esperienza con la realizzazione di tanti e complessi progetti in tutto il territorio nazionale, sia una rassegna delle tecnologie e metodologie innovative di Eni. Una panoramica completa che tiene conto sia della specifica tipologia di contaminanti sia del contesto ambientale, con schemi, diagrammi, infografiche e fotografie, rivolta non solo agli addetti ai lavori ma anche a chi, seppur senza background specifico, voglia meglio capire in cosa consistano gli interventi di bonifica.

Mockups Design

Il nostro Vademecum

Una panoramica delle migliori tecnologie di bonifica per un sito contaminato.

SCARICA IL DOCUMENTO

La ricerca al servizio dell’innovazione

Sviluppare soluzioni sempre più innovative ed eco-compatibili e superare eventuali criticità legate alla metodologia degli interventi è per Eni Rewind di fondamentale importanza. In questa prospettiva entrano in gioco le competenze tecnico-scientifiche quale elemento chiave per sperimentare nuove tecnologie e implementarne altre. L’obiettivo è quello di progredire in termini di sostenibilità ambientale ed efficacia degli interventi, ma anche di efficienza energetica e sicurezza. In Eni l’attività di ricerca viene principalmente svolta dal Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente (Novara) e dal Laboratorio Oil & Gas (San Donato Milanese), oltre che attraverso una rete di collaborazioni con diverse università italiane ed estere. Dai politecnici di Milano e Torino alle Università Sapienza di Roma, Ca' Foscari di Venezia e Alma Mater Studiorum di Bologna, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche al Massachusetts Institute of Technology: tante alleanze siglate in Italia e all’estero per sostenere uno sviluppo tecnologico responsabile. 

L’e-hyrec® è un dispositivo automatico che viene posizionato all’interno dei pozzi di emungimento per la rimozione selettiva di idrocarburi (LNAPL - Light Non-Aqueous Phase Liquid o surnatante) dalle acque sotterranee. Il cuore della tecnologia consiste in un filtro idrofobo (brevettato da Eni) in grado di separare e estrarre dalla falda solo la quota di contaminante, con una forte riduzione dei quantitativi di acqua e rifiuti inviati a smaltimento. Rispetto ai sistemi tradizionali, l’applicazione del dispositivo e-hyrec® garantisce una più veloce, efficace ed efficiente bonifica della falda, dando un importante contributo alla tutela e preservazione della risorsa idrica. Fino a dicembre 2023, grazie agli oltre 60 dispositivi e-hyrec® installati nei nostri siti di Gela, Priolo Gargallo e Porto Torres e nei cantieri di bonifica di alcune stazioni di servizio, abbiamo recuperato circa 1.000.000 di litri di surnatante in tempi nettamente minori rispetto alle tecnologie tradizionali, evitando di inviare a smaltimento oltre 4.200 tonnellate di acqua, come rifiuto. Il dispositivo, in seguito all’apertura dei nostri servizi ambientali al di fuori del mercato captive Eni, è disponibile anche per clienti terzi.

Il metodo e-limina® (acronimo di eni linking isotopic and microbial nvestigations aid nautural attenuation), nato dalla ricerca Eni, consiste nell’associazione di due sistemi di monitoraggio, il fingerprinting microbiologico e il fingerprinting sotopico, al fine di stabilire lo stato di biodegradazione dei contaminanti in atto e valutare l’opportunità di un trattamento biologico. È stato sviluppato e validato per i composti volatili organo-alogenati e per gli idrocarburi ed è applicabile a qualsiasi tipo di matrice sia in fase di caratterizzazione, per determinare i fenomeni di natural attenuation già presenti, sia durante il monitoraggio per verificare con elevata accuratezza in tempo reale lo stato di biodegradazione dei contaminanti e l’andamento dell’intervento di bonifica. 

Il campionamento passivo con fogli di polietilene è una metodologia di monitoraggio, sviluppata in collaborazione con la ricerca Eni, l’Università di Roma Tor Vergata e il Massachusetts Institute of Technology, che consente di valutare sia la lisciviazione dal suolo alle acque sotterranee dei contaminanti sia la loro volatilizzazione dal suolo alla superficie attraverso l’impiego di fogli di pellicola di polietilene a bassa densità (LDPE). In questo modo è possibile quantificare la distribuzione dei contaminanti organici disponibili nei sedimenti e nei suoli e dei composti organici volatili nel soil gas, permettendo di individuare interventi ambientali più mirati. Il campionamento passivo è oggetto di studio anche nell’ambito dell’accordo siglato tra l’Unione Energie per la Mobilità (ex Unione Petrolifera) e ISPRA-SNPA per lo sviluppo di forme innovative di bonifica e campionamento. L’obiettivo è testarne e validarne l’applicabilità quale strumento semplice e alternativo ai tradizionali sistemi di monitoraggio. Attualmente sono in corso campagne congiunte di testing e validazione in differenti siti Eni Rewind.                      

Le Partnership di Eni Rewind con le università

Il continuo confronto con le università ci consente di proseguire nel percorso di selezione, sviluppo e aggiornamento delle tecnologie improntate alla sostenibilità. Con la Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia abbiamo validato il modello di valutazione della sostenibilità delle tecniche e degli interventi ambientali. Questa collaborazione porterà inoltre alla stesura di una Linea Guida per la valutazione del rischio ecologico (ERA) applicabile alle matrici acque, suoli e sedimenti, potenzialmente interessati da contaminazione. Si tratta del primo riferimento in Italia di standardizzazione dell’analisi di rischio ecologica. Queste valutazioni verranno testate su casi di studio pratici per verificarne l’applicabilità alle reali situazioni di bonifica. Proseguono in parallelo le collaborazioni e i progetti congiunti con:

  • l’Università Sapienza di Roma su tematiche innovative relative al trattamento della falda con sperimentazione in campo per i pozzi a ricircolo e le barriere permeabili reattive
  • il Politecnico di Milano per lo studio e la sperimentazione sull’applicabilità delle tecnologie di desorbimento termico e per l’applicazione di tecnologie innovative sull’abbattimento di alcuni inquinanti nelle acque di produzione
  • il Politecnico di Torino per la ricerca di soluzioni innovative di trattamento delle acque di falda e delle acque legate alle attività estrattive e l’applicazione sperimentale di tecnologie basate sull’uso di nanoparticelle per l’abbattimento di alcune classi di contaminanti
  • l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna per nuove iniziative di ricerca in ambito di sostenibilità, circolarità e valorizzazione nelle filiere Water & Waste
  • l’Università di Roma Tor Vergata per la sperimentazione di strumenti innovativi di indagine ambientale.