La Basilicata dimostra come industria e agricoltura possano coesistere, generando valore. L'iniziativa Agrivanda di Eni è un esempio concreto di questa sinergia
La Basilicata è un esempio tangibile di come sia possibile unire industria e agricoltura per generare valore. Spesso mi piace definirla un laboratorio vivente, poiché nel corso del tempo ha ospitato e continua ad ospitare tante attività diverse.
Agrivanda, l’iniziativa di Eni nata a Viggiano nel 2018 sotto la regia della Fondazione Eni Enrico Mattei, è un esempio concreto di come sia possibile far coesistere un’attività industriale, come il Centro Olio Val d’Agri (COVA), con una realtà agricola. Per noi, Agrivanda è stata sin da subito una grande sfida. La riqualificazione agricola, che si concentra sulla coltivazione, raccolta e trasformazione di colture officinali come la lavanda e la rosa damascena, e la presenza delle api come biomonitori, ci hanno permesso di guardare oltre.
Negli anni è stato un crescendo: oggi, infatti, Agrivanda è diventato un laboratorio formativo, innovativo e di idee. Accogliamo ogni anno centinaia di visitatori – studenti delle scuole e delle università, professionisti del settore, rappresentanti istituzionali e cittadini – interessati a scoprire l’ecosistema Agrivanda. Le richieste di visita provengono anche da altre regioni, segno di un interesse crescente che ci riempie di orgoglio.
Particolare attenzione è rivolta agli studenti delle scuole, che costituiscono una parte significativa dei nostri visitatori. Offriamo esperienze formative innovative attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), pensati per avvicinare i giovani alla sensoristica di precisione, alla fertirrigazione in campo, all'utilizzo dei sistemi di supporto decisionale (DSS) e alla fotogrammetria aerea con l'ausilio dei droni.
Solo per dare un’idea di quanto Agrivanda sia diventato un luogo inclusivo, riporto un dato: quest’anno, nel mese di maggio, abbiamo ospitato circa 150 bambini della scuola dell’infanzia in pochi giorni. In vent’anni di lavoro, sicuramente, questa rientra tra le esperienze più emozionanti e gratificanti vissute.
Innovazione e Progettualità
In Agrivanda offriamo esperienze formative e innovative diverse dalle altre realtà agricole presenti in Basilicata, con cui siamo in continuo contatto. Ecco alcune delle nostre progettualità:
Agrivanda Metaverso: Un progetto educativo digitale innovativo che offre un’esperienza coinvolgente all’interno di un ambiente virtuale. Creato sulla piattaforma “Spatial”, emula il linguaggio dei videogiochi e combina elementi dei social media per trasportare gli utenti in un mondo immersivo, dove possono esplorare campi di lavanda, alveari e arnie di api, e assistere alla rinascita della biodiversità autoctona.
Virtual Tour: Un’opportunità per visitare Agrivanda anche da remoto, approfondendo le pratiche di sviluppo sostenibile attraverso tecnologie innovative come la virtualizzazione 3D. Entrambe le iniziative mirano a sensibilizzare e informare sulle sfide ambientali e sulle soluzioni digitali nel settore agricolo.
Restando sempre nel campo dell’innovazione, abbiamo creato uno spazio dedicato al Technology Digital Hub, un centro di sviluppo delle competenze in ambito agricolo e culturale con l’obiettivo di informare e far progredire la conoscenza sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione. L’Hub promuove percorsi formativi mirati a specifici target in base al livello di apprendimento (dalla scuola primaria all’università) e all’ascolto del territorio (mondo dell’impresa).
Attraverso il Technology Digital Hub, abbiamo già realizzato laboratori di coding coinvolgendo diverse scuole primarie della Val d’Agri, in cui i bambini hanno simulato le dinamiche tipiche della programmazione computazionale in modo giocoso e divertente. Inoltre, abbiamo organizzato un corso di marketing digitale mirato alle imprese delle aree interne lucane, in collaborazione con le amministrazioni comunali. Il corso ha coinvolto 70 imprese locali nei comuni di Calvello, Anzi e Moliterno, trattando argomenti come lo sviluppo di siti web, l’ottimizzazione SEO, il marketing dei motori di ricerca, l’e-commerce, l’utilizzo strategico dei social media, l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale per un totale di 48 ore di formazione. Il corso ha ottenuto notevole apprezzamento non soltanto dai partecipanti, ma anche dai responsabili delle politiche locali, dimostrando la forte richiesta di formazione digitale tra le imprese, che riconoscono l’importanza di essere più competitive nel mercato adottando tecnologie e strumenti d’avanguardia.
Dopo aver raccontato in poche righe le potenzialità di questo progetto, vorrei cogliere questa occasione per rinnovare l’invito a venirci a trovare.
* Responsabile dei Progetti Territorio della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM).