Ma voi ve l’immaginate Rifreddo negli anni Settanta? A pochissima distanza dall’abitato di Pignola, e dunque di Potenza, si veniva a sciare, gli alberghi non avevano le sale fitness, il pilates non esisteva e dalla neve ci si riparava con un bicchiere di rosso. Gli impianti sciistici ci sono ancora, i flussi turistici sono prevalentemente interni ma i 15 km di bosco sono sempre l’approdo naturalistico e prezioso di irriducibili runner e maratoneti ai quali la città capoluogo offre spazi pubblici, campi, campetti e parchi, a cominciare dal lungo Basento, per praticare sport fuori dalle palestre.
È la grande ricchezza della città e fu uno degli elementi che le valse il titolo di città dello sport. Ma nell’epoca in cui gli allenamenti, i piani di workout come si chiamano oggi, sono dettagliati al millimetro da schede e coach non c’è struttura sportiva che basti per assecondare le plurime e differenziate richieste di chi allo sport, agonistico e non, non ci rinuncia. Ai “Basilicata sport awards” di febbraio scorso c’erano 49 federazioni, 41 società, 15 enti di promozione sportiva. Un mondo ricco che, attraverso l’esempio dei campioni, “recluta” sempre più appassionati. Un’occasione per sollecitare attenzione all’impiantistica nel piano sport regionale. Sono stati chiari gli organizzatori, i presidenti regionali delle federazioni di basket, Giovanni Lamorte, nuoto, Roberto Urgesi, e volley, Vincenzo Santomassimo. Lo scopo non è stato soltanto attribuire riconoscimenti alle realtà della Basilicata, ma anche valorizzare il talento e la dedizione alle rispettive discipline.
“Come presidenti dei comitati lucani – hanno detto gli organizzatori – auspichiamo un sempre maggiore coinvolgimento della Regione nel continuare ad aiutare le nostre realtà, come sta accadendo con il ‘piano sport’, chiediamo che si possa adeguatamente programmare eventi di rilevanza nazionale, ma soprattutto che ci possa essere un intervento immediato su quello che è il maggiore ostacolo per far crescere ancora di più le nostre piccole realtà, ossia sull’impiantistica”.
Per il secondo anno consecutivo, intanto, la Regione finanzierà il Piano regionale dello Sport per consentire “a tutti gli attori che contribuiscono alla crescita dell’attività fisica e del benessere in Basilicata di farvi accesso”.
Il Piano si rivolge alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, alle amministrazioni comunali, ai Comitati regionali delle Federazioni sportive nazionali, degli Enti di promozione sportiva e delle discipline sportive associate riconosciuti dal CONI e dal CIP, alle associazioni e società sportive non iscritte a leghe professionistiche e a quelle operanti nelle attività sportive per disabili.