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L’hockey su prato in Val d’Agri. Una meravigliosa avventura

Pino Abelardo, presidente della Polisportiva Val d’Agri. Un grande’ amore per lo sport e il ritorno alle radici. Sono queste le basi su cui si fonda la storia della Polisportiva Val d’Agri. Un’esperienza al servizio dello sport

di Carmen Ielpo
24 aprile 2024
4 min di lettura
di Carmen Ielpo
24 aprile 2024
4 min di lettura

È il 24 marzo 2024, ore 14. L’attesa è quella delle grandi occasioni. A Villa d’Agri, sul sintetico del campo sportivo “Francesco Sanchirico” per la prima volta si gioca una partita del campionato nazionale giovanile di hockey su prato in Basilicata. Un primato che ha un nome e un cognome: Polisportiva Val d’Agri. Le protagoniste e i protagonisti di questo piccolo, grande, miracolo sportivo sono gli atleti delle squadre Under 16 femminile e maschile che ospitano rispettivamente gli avversari dell’Unione Hockey Capitolina e dell’Hockey Club Olimpia. Il risultato? Mai come questa volta non conta. E il conte de Coubertain c’entra davvero poco. Perché la vera vittoria per questi ragazzi e per la loro società è essere riusciti a creare dal nulla un movimento attorno a uno sport poco conosciuto, ancor meno praticato, soprattutto al sud. Due squadre giovanili e una nidiata di baby giocatori che si allenano due volte alla settimana tra Villa d’Agri e Tramutola: 60 tesserati in tutto. Ma come nasce l’idea di portare l’hockey su prato in Val d’Agri? Lo abbiamo chiesto a Pino Abelardo, presidente della Polisportiva Val d’Agri. “Amore per lo sport e ritorno alle radici. Sono queste le basi su cui si fonda questa meravigliosa avventura che si sta rivelando essere la Polisportiva Val d’Agri. Da torinese con salde origini di Tramutola, un passato da dirigente nel CUS Torino e nel Torico Calcio, da giocatore di calcio e di hockey, ho accolto l’invito di alcuni miei amici valligiani, di portare la mia esperienza al servizio dello sport in quest’area”.

E siete partiti con l’hockey.
“Sì, perché è lo sport che ha accompagnato varie fasi della mia vita – sarà un caso che grazie all’hockey abbia conosciuto mia moglie? – e perché andavamo a coprire un vuoto in Basilicata”.

Come siete riusciti a costruirvi uno spazio tutto vostro in così poco tempo?
“Innanzitutto grazie a quanti hanno deciso di sostenere la fondazione della Polisportiva Val d’Agri, a partire dal mio amico Rocco Falvella che mi ha spinto a tentare questa strada, la vice presidente Teresa Mazziotta, i nostri 11 soci che entro la fine dell’anno diverranno 15, l’allenatore Franco Abelardo. Ma lo sport senza infrastrutture non può esistere, quindi un grande protagonista di questa storia è anche il sindaco di Marsicovetere Marco Zipparri, il quale si è innamorato nel nostro progetto e nel giro di pochissimo tempo è riuscito ad ottenere l’omologazione del campo sportivo di Villa d’Agri fino alla categoria Under 16”.

E i ragazzi come sono stati reclutati?
“Ci hanno dato una grossa mano i docenti di educazione fisica delle scuole del comprensorio. Sono stati bravi a proporre un’alternativa e a incuriosire maschi e femmine. Il resto lo ha fatto il sano divertimento che uno sport di squadra sa regalare. Oltre al campionato attualmente in corso, abbiamo partecipato a diversi tornei, in Puglia, a Torino. Sono tutte esperienze importantissime per i nostri ragazzi, perché il valore educativo e di integrazione sociale dello sport è il caposaldo della nostra attività. Abbiamo sempre un occhio di riguardo per i fragili e puntiamo sulla crescita umana dei nostri atleti. Proprio in questa ottica abbiamo ideato il progetto “Mens sana in corpore sano” che prevede un gemellaggio con il CUS Torino e uno scambio culturale sull’asse Piemonte-Basilicata per quei ragazzi che dimostreranno un ottimo rendimento scolastico unito alla costanza negli allenamenti. Le prime borse di studio verranno assegnate alla fine di questo anno scolastico. Non solo: grazie al supporto del nostro responsabile sanitario, il dott. Bruno Masino, stiamo lavorando a un progetto sull’alfabetizzazione sanitaria come strumento per la tutela della salute”.

La Polisportiva però non è solo hockey.
“Esatto. Abbiamo con noi una squadra di acrobatica che l’anno scorso ha partecipato anche alle finali nazionali di Roma e un agguerrito gruppo di runner che sa farsi valere sulle strade della Basilicata e non solo”.

Lei viene dal Piemonte. Ha trovato buona linfa per lo sport in Val d’Agri?
“Ho trovato un terreno fertilissimo per la pratica sportiva. Tanta voglia di scoprire nuove discipline e di mettersi in gioco. Ragazzi, famiglie, istituzioni: sinergie che, se coltivate, daranno grandi soddisfazioni a tutti”.