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Un piccolo grande miracolo

Fondata due anni fa, l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata rappresenta tutte le comunità della Basilicata. Per Pasquale Scavone, presidente e co-fondatore dell’istituzione musicale, “è l’orchestra di tutti”

di Filippo Olivieri
22 marzo 2022
5 min di lettura
di Filippo Olivieri
22 marzo 2022
5 min di lettura

Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata. Nel nome, il senso di identità territoriale. Nel numero, il simbolo di una appartenenza a ciascuna delle comunità che compongono la nostra regione, la Basilicata, che esprime un tessuto culturale virtuoso e di grande dinamismo.
In questo processo di crescita virtuosa - che ha certamente visto anche nell’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 un volano straordinario che si è riverberato sull’intero territorio regionale – si colloca l’esperienza dell’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata.
“È stata una risposta all’esigenza latente – spiega Pasquale Scavone, presidente e co-fondatore dell’istituzione musicale - di creare una entità musicale che fosse espressione della identità territoriale lucana. In una regione dalle caratteristiche orografiche complesse, dove spesso i comuni, sebbene vicini, restano isolati come monadi a causa di collegamenti viari precari, abbiamo pensato di creare un’istituzione musicale che appartenesse a tutti i comuni, anche a San Paolo Albanese e a San Giorgio Lucano, che sono rispettivamente i comuni più piccoli delle province di Potenza e Matera”.
Una volta tanto, dunque, la logica del “campanile” non ha diviso, bensì ha cementato idee, energie, competenze, strategie, sogni, speranze ed armonie.
Giovanna D’Amato, Pasquale Menchise e Francesco Zingariello, già figure di riferimento per la diffusione della cultura e della musica in Basilicata, insieme a Pasquale Scavone hanno dato vita a questo progetto musicale ambizioso, nato nel 2022, che in poco tempo ha raccolto consensi e attenzioni ed è stato incluso dal Ministero della Cultura tra le istituzioni orchestrali candidate al riconoscimento ICO, ossia quelle Istituzioni concertistico-orchestrali, disciplinate dall’art. 28 della Legge 14 agosto 1967 n. 800 e finanziate dal FUS Fondo Unico per lo Spettacolo, che “hanno il compito di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali nel territorio delle rispettive province, attraverso l’utilizzo di complessi musicali stabili o semistabili a carattere professionale che svolgono almeno cinque mesi di attività all’anno”.
“È una sfida per l’intero team che ci appassiona e non ci spaventa – aggiunge il Presidente dell’Orchestra 131 di Basilicata – perché questa esperienza nasce su un humus culturale fertile, che si alimenta della esperienza e dell’entusiasmo di professionisti e di giovani talentuosi musicisti che si formano prevalentemente nelle istituzioni musicali del territorio e che non sono costretti, come accade in molti altri campi, a dover necessariamente trovare sbocchi occupazionali lontano da casa”.
A rendere più solida la prospettiva della “131”, la rete istituzionale che ha scelto di credere in questo progetto dalla visione lungimirante: oltre all’indispensabile sostegno del Ministero per i Beni Culturali, attorno alla Orchestra Sinfonica 131 si è generata una sinergia che vede insieme la Regione Basilicata, Provincia e Comune di Potenza, ai quali si sono aggiunti numerosissimi Comuni lucani, insieme con APT, Anci Basilicata, Università̀ degli Studi della Basilicata, Fondazione Matera – Basilicata 2019, i Gruppi di Azione Locale della Regione, il Fondo Ambiente Italiano, la Commissione Pari Opportunità Nazionale, i Licei Musicali di Potenza, Venosa e Matera.

“È davvero l’orchestra di tutti, anche se non ancora percepita nella sua piena potenzialità, sia dalle istituzioni locali che dall’intero tessuto sociale e imprenditoriale del territorio, per noi un punto di orgoglio – spiega Pasquale Scavone – che ha trovato sponde, sin dalla prima stagione concertistica, in altre prestigiose istituzioni musicali italiane quali l’Accademia Chigiana di Siena, la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari e il Teatro Rendano di Cosenza, oltre ad altre istituzioni concertistiche”. A disegnare la traiettoria artistica è stato chiamato il Maestro Marco Renzi, una vita spesa per la musica e per la valorizzazione dei giovani talenti. A lui il compito di generare percorsi musicali capaci di intercettare un pubblico eterogeneo e curioso, senza preclusioni per le nuove frontiere del linguaggio musicale, capace di valorizzare la plasmabilità dell’organico sinfonico e di aprirsi alle novità.
Tante le produzioni di assoluta qualità, ultima in senso cronologico la produzione de “Il vento e la stella” con l’esecuzione della suite omonima composta da Enzo Izzi e di “Terezin”, composta da Nicola Samale con la partecipazione, in qualità di voce narrante, di Katia Ricciarelli: una prima esecuzione mondiale commissionata dalla 131 della Basilicata che ha raccolto un grande interesse di pubblico e critica.
“Il futuro – chiosa Pasquale Scavone – ci appassiona e appartiene soprattutto a 131 comunità. È questa l’Orchestra della Basilicata. Abbiamo tutti il dovere di coltivare e far crescere i tanti talenti che vanno ben considerati e accolti. Noi lo facciamo perché ci crediamo e perché, senza cultura, la Basilicata perderà una buona fetta di futuro, quello delle nuove generazioni”.