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Grace on the road

La realtà imprenditoriale di Grazia, finanziata con i fondi del microcredito alle imprese di Sviluppo Basilicata, è un negozio su quattro ruote con capi vintage e accessori realizzati dai vari artigiani della regione

di Luigia Ierace
22 marzo 2022
4 min di lettura
di Luigia Ierace
22 marzo 2022
4 min di lettura

“Alza la testa e cercalo tu il raggio di sole”. È il motto di Grazia Telesca, 54 anni, di Potenza, due figlie da crescere da sola e un passato difficile alle spalle. Diventata ormai per tutti “Grace on the road”, il suo raggio di sole lo ha trovato in un camper stravagante di colore verde in cui propone il suo mondo vintage per uno shopping “divertente”. E così come i girasoli si girano inseguendo il sole, nel suo progetto imprenditoriale Grazia Telesca, con la sua forza, invita ad amarsi e rispettarsi in tutte le situazioni della vita, dimostrando che, anche in un momento così difficile per l’economia, si può rischiare e provare a reinventarsi. Finanziata con i fondi del microcredito alle imprese di Sviluppo Basilicata, è ora una realtà la sua idea di allestire a bordo di un camper un negozio su quattro ruote, in cui si possono trovare capi vintage e accessori realizzati dai vari artigiani della regione.

Si può dire che è riuscita a realizzare il suo sogno?

Un progetto innovativo e un po’ folle. Immaginavo un van che va nei prati, nei parchi. E io mi vedevo a girare come una figlia dei fiori in un negozio viaggiante che si spostasse direttamente dalle clienti. Tutto è partito ad agosto 2021. Non riuscivo a trovare un lavoro. Il mondo dell’abbigliamento è sempre stato la mia passione, ma io, che avevo sempre lavorato per gli altri, volevo una mia attività.

E così ha messo in moto tutta la sua creatività.

Non prendo mai pace, diciamo che sono tanto caciarona. Pensavo di creare una rete tra gli artigiani e le attività commerciali in cui è “Grace” che si sposta con il suo camper al cui interno c’è tutto. Un mini-negozio, un camerino, un mobiletto, una seduta, uno specchio. Il prato come pavimento, le mensole in legno e gli oblò aperti sul mondo. Basta quel piccolo tocco diverso per farci sentirci in armonia con il nostro corpo e con gli altri.

E, a dare la spinta, l’opportunità di un finanziamento.

Avevo un’idea geniale, ma non potevo metterla in pratica, poi è arrivata l’occasione del microcredito. Ho scoperto che esiste la licenza itinerante e, con il supporto del mio consulente, abbiamo messo a punto un progetto imprenditoriale che mi ha permesso, grazie ai fondi di Sviluppo Basilicata, di acquistare il camper e di adeguarlo alle esigenze di un’attività on the road. Sono riuscita, lavorando come una formichina, a far entrare tutto nel camper e nelle spese e ad andare incontro alle mie clienti, offrendo capi particolari a prezzi convenienti. A giugno saranno due anni di attività: ogni giorno è un’avventura incontrare un nuovo cliente. Sono io ad occuparmi di tutto: guido il camper, carico la merce, faccio le pulizie, seguo gli aspetti burocratici insieme al consulente e indosso gli abiti che propongo sui social.

Dove si può trovare Grace on the road?

Mi sposto ovunque, vado sotto casa dei clienti, prendo appuntamenti e cerco di creare la quotidianità in alcuni spazi antistanti attività commerciali che mi ospitano. Ad esempio, sono in via del Seminario Maggiore, davanti a un bar. Luoghi movimentati e di passaggio, ma anche luoghi da reiventare, come un campo di lavanda, dove posso esporre la merce e dove spesso faccio incontri molto belli. Si può dire che vivo più di umanità che di soldi. Non diventerò ricca, la mia è una scelta di cuore e di passione. Amo gli abiti, conosco i tessuti e ho una particolare abilità nel capire tagli, vestibilità e generi più adatti. Ma sono anche sui social e cerco di farmi conoscere.

Vulcanica e poliedrica, si è cimentata anche come scrittrice.

Ho scritto un libro, “La libertà di Lolita”, edito da Kimerik, che parla di violenza sulle donne, povertà educativa, ma anche di rinascita. Era in un cassetto da 20 anni, è stata mia figlia a spingermi a completarlo ed è stata lei a curare l’impaginazione e la grafica e ha poi realizzato anche il logo di Grace on the road.

Poi c’è anche l’impegno nel sociale.

Mi batto contro la violenza sulle donne e il bullismo. Ho portato la mia testimonianza in alcune scuole, ma vorrei poter essere di supporto ai ragazzi con il dialogo e con i miei flash di vita. Anche se non ho avuto la possibilità di studiare, riesco ad arrivare ai giovani con un dialogo semplice ed efficace. Mi piacerebbe trasmettere il mio ottimismo e “Grace on the road” è la strada giusta.