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Carta e cartone, la Basilicata “non è imballata”

I dati che riguardano il Sud del Paese vedono in testa la Basilicata. Nel 2022 ogni lucano ha raccolto in media 4,3 kg in più rispetto all’anno precedente. Un trend dunque in crescita.

27 ottobre 2023
2 min di lettura
27 ottobre 2023
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Calano i consumi, il carrello della spesa non si riempie più come prima ma aumenta la raccolta differenziata di carta e cartone. Nel 2022 si registra complessivamente nel Paese un +20.000 tonnellate. Si conferma oltre i 3,6 milioni di tonnellate annui la raccolta di materiali cellulosici (+0,6% sul 2021). La media nazionale pro-capite è sopra i 61 kg, un nuovo record.

Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici supera l’81% confermando il superamento degli obiettivi europei al 2025 e il progressivo avvicinamento ai target fissati per il 2030. Questi sono i dati del 2022 della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia del Comieco, il consorzio al quale aderiscono imprese che si occupano della produzione di materia prima per imballaggio.
I dati che riguardano il Sud del Paese vedono in testa la Basilicata Nel 2022 ogni lucano ha raccolto in media 56,8 chili di carta: 4,3 kg in più rispetto all’anno precedente.

Un trend dunque in crescita. Sono più di 30.000 le tonnellate di carta e cartone raccolte complessivamente in Basilicata. In provincia di Matera sono state raccolte più di diecimila tonnellate, con una media pro-capite di 55,4 chili, in provincia di Potenza oltre 20 mila tonnellate di carta e cartone, pari ad un pro-capite di 57,6 kg. L’analisi regionale, sulla base del rapporto Comieco, è stata elaborata poi da Legambiente. Un ulteriore dato incoraggiante – sottolinea Legambiente - riguarda poi il livello di intercettazione della frazione cellulosica sul totale dei rifiuti prodotti che ha raggiunto il 16,4%, ed è il risultato migliore in Italia.  

Carta e cartone, in Italia, rappresentano il 19,1% del totale della raccolta dei rifiuti urbani (ultimi dati disponibili del 2022 riferiti al 2021 dell’Ispra), segue il vetro con il 11,9% e la plastica che rappresenta l’8,8% del totale raccolto. Il 95% dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato è costituito da imballaggi. Sempre secondo questo rapporto (realizzato insieme all’Asvis), è stata la fine dell’emergenza pandemica e la ripresa di pendolarismo e turismo a determinare la crescita e anche la produzione di rifiuti urbani: +2,3% nel 2021, pari a 29,6 milioni di tonnellate, di cui il 48% prodotti al Nord (+1,9%), il 30,7% al Sud (+2,9%) e il 21,3% al Centro (+2,5%). Crescita comunque inferiore a quella registrata dagli indicatori socioeconomici: Pil (6,7%) e consumi delle famiglie (5,3%).