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L'impresa intelligente

La spinta all’innovazione in Basilicata delle piccole e medie imprese.

di Lucia Serino
19 maggio 2023
7 min di lettura
di Lucia Serino
19 maggio 2023
7 min di lettura

Cosa potrebbero mai avere in comune Dante e Beatrice con la blockchain? L’agritech con le opere d’arte? La cybersicurezza con il risparmio energetico?

Non c’è orizzonte del nostro mondo che sfugga all’innovazione. E non c’è obiettivo di sostenibilità che non ne abbia bisogno. La stella polare che finora ci aveva guidato e cioè che l’innovazione digitale non fosse una tecnologia ma un driver guidato dalle persone, non è più neppure l’unica certezza. L’abilità di una macchina di mostrare capacità umane si chiama intelligenza artificiale. È in crescita, anche nella nostra Basilicata. Dove il vento buono di quel grande “facility live” aperto sul futuro che fu il 2019 ha lasciato ottima semina. Declinando la sostenibilità proprio secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030, cioè anche in termini di accessibilità e inclusione universale. Andiamo a vedere qualche bella storia da raccontare.

Job Digital lab: tre casi di eccellenza

Trasportano opere d’arte, in giro per il mondo. Fontana, De Chirico, Carra viaggiano tra musei, pinacoteche, mostre, esposizioni, imballati in casse particolari, in container speciali. Tutto poi smaltito a regola d’arte, è il caso di dire. Ma quando bisogna smaltire archivi con documenti sensibili, quelli ad esempio di enti pubblici, come si fa?  I materani di “Stella all in one” si occupano di triturazione intelligente. Documenti, faldoni, incarti e archivi dopo un po’ di tempo, quando hanno perso la loro valenza di prova giuridico-amministrativa, possono essere distrutti. Un’operazione molto delicata, disciplinata dal codice ambientale e da leggi speciali in materia di protezione dei dati, che la ricerca innovativa brevettata da Giuseppe Stella ha collegato al cassonetto intelligente. Si chiama “Tekbin” ed è finalizzato alla gestione della conservazione e distruzione cartacea con digitalizzazione dei processi e certificazione temporale in blockchain delle fasi di raccolta e smaltimento. La storia di Tekbin è uno dei fiori all’occhiello che la Camera di commercio di Basilicata ha presentato al Job digital lab, il programma di formazione della Fondazione Mondo Digitale, arrivata a Matera in collaborazione con “Asset Basilicata” e il “Punto Impresa Digitale”, le due articolazioni dell’ente camerale che si occupano di innovazione.

Il cassonetto intelligente non è l’unica storia di successo che la Camera di commercio lucana, presieduta da Michele Somma, indica come fiore all’occhiello della via lucana dell’innovazione. Parliamo del mondo delle piccole e medie imprese. Dall’eredità di Matera 2019 è nata, ad esempio, “Europe go”, una nuova idea di tour operator, che si occupa di educational, cineturismo e marketing editoriale. Un incoming lucano partecipato tra web e social, un esempio di guerrilla marketing maturato negli anni della grande twitter di Matera capitale e che è stato presentato come impresa di eccellenza sempre alla tappa lucana del Job Digital lab.

Un team poliedrico e multidisciplinare (ingegneri, ricercatori, informatici, esperti di comunicazione e di proprietà intellettuali) è anche quello di “Iinformatica.it” (una pmi innovativa con sede nei Sassi, a Trapani e a Napoli). È il terzo caso presentato dalla Camera di commercio. Ci spostiamo sul terreno dell’intelligenza artificiale. Cosa accadrebbe se chiedessimo a ChatGPT di dirci qualcosa sulle competenze socio-emotive ed interculturali? Lo studio di ricerca materano lavora su queste tematiche, ma non solo. “Iinformatica” ha supportato il dispositivo rabdomante innovativo Rosedrop (sistema innovativo di ricerca di acque sotterranee progettato da Erreffe, sempre made in Matera) che ha vinto il Premio nazionale “Impresa Ambiente” giunto alla decima edizione. Si tratta di uno dei più alti riconoscimenti italiani per le imprese, gli enti pubblici e privati che abbiano dato un contributo innovativo a processi, sistemi, partenariati, tecnologie e prodotti in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale vocato agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Orgoglioso l’amministratore di “Erreffe” Rocco Festa: “È per me un grande onore rappresentare Matera, città Patrimonio Unesco per il Sistema di Raccolta dell’Acqua, e proprio dalla mia città che vede nel patrimonio ‘acqua’ il suo simbolo è nato il Rosedrop, ricercatore di acqua, fonte di vita, che rappresenta una delle costanti motivazioni e necessità che guidano l’uomo e l’attività di imprese ed enti». Il progetto Rosedrop coniuga innovazione e sostenibilità ed è vocato al soddisfacimento dell’Obiettivo 6 dell’Agenda Onu 2030, cioè garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua. consentendo ai paesi in via di sviluppo di poter avere un valido alleato nella ricerca del nostro bene prezioso, l’acqua potabile, che richiama ed innova la storica figura del rabdomante”.

Da Matera a Potenza con il viaggio di Dante

Da Matera a Potenza, i creativi di “Iinformatica” hanno prodotto “Il viaggio onirico di Dante e Beatrice in Basilicata attraverso l’intelligenza artificiale”. Il racconto proposto è un viaggio onirico, dal vulture melfese alla costa ionica, intrapreso da Dante insieme a Beatrice nel 1287, prima della morte di quest’ultima (avvenuta nel 1290) e antecedente alla stesura della Divina Commedia, successiva al 1300. I versi del sommo poeta grazie ad opportuno tuning (HITL - human in the loop) sono stati prodotti tramite il motore di intelligenza artificiale testuale ChatGPT con immagini prodotte dal motore di intelligenza artificiale Midjourney.

La finalità è quella di una didattica e di una formazione innovativa.

Il mercato dell’intelligenza artificiale

Secondo Anitec Assinform, l’associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga i 700 milioni nel 2025 con un tasso di crescita medio annuo del 22%. Di recente a Bari è stato fatto un bilancio, in un incontro al quale ha partecipato anche Confindustria Basilicata. Per quanto riguarda i dati regionali, il mercato digitale ha registrato un valore di 385 milioni di euro, con un +3,5% nel 2021 rispetto al 2020 (Fonte Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). Più in generale il 65,2 per cento delle imprese lucane ha raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione (su una media nazionale di 71,1%, ed europea di 68,8%, dati Istat ed Eurostat), in crescita rispetto al 47,8% del 2021. “La trasformazione digitale non si fa con i macchinari, ma con le persone e le competenze” ha commentato, nell’incontro di Bari, Antonio Braia, presidente della Piccola Industria di Confindustria Basilicata. “Come sistema Paese dobbiamo chiederci cosa insegnare ai nostri figli, perché la digitalizzazione sia sempre di più un’opportunità per vincere le sfide della competitività e ridurre anche i rischi - ambientali, sociali ed economici - e aumentare i benefici”.