Grazie alla nuova programmazione di fondi europei e alle misure del Pnrr la regione rafforza gli obiettivi di sostenibilità ambientale. In prospettiva: alleggerire anche la bolletta dell’energia elettrica e dell’acqua,sulla scia del bonus gas.
Per il 2023 la Basilicata conta di essere più competitiva, più verde, più connessa, più inclusiva e più vicina ai cittadini. Le premesse sono nel nuovo ciclo di programmazione europea che mette in campo un bel po’ di risorse che mirano, in prospettiva, ad ampliare i benefici per i cittadini. L’onda positiva del bonus gas è ancora lunga; chi è rimasto fuori, per errore o ritardi, è alle prese con i conguagli. Ma il più è incanalato e le ambizioni galoppano: se si accelera sulla sostenibilità e sulla transizione ecologica non è escluso che si possa alleggerire anche la bolletta elettrica e quella idrica.
Pur nella secca della crisi mondiale, la piccola Basilicata prova non solo a resistere ma a sfidare le intemperie del tempo, forte delle sue risorse, proponendo un modello di sviluppo che mette insieme ricerca pubblica, imprese e partecipazione dei cittadini mediante traiettorie di sviluppo S3 (cioè la strategia di specializzazione intelligente, Smart Specialization Strategy-S3 che è il metodo con cui dal 2014 tutte le Regioni e gli Stati d’Europa sono chiamati a individuare aree strategiche e relative traiettorie di sviluppo).
Come arrivarci?
I fondi comunitari
Innanzitutto la nuova programmazione dei fondi comunitari 2021/2027 è stata approvata. Si tratta di un programma regionale plurifondo (Basilicata FESR, Fondo Europeo Sviluppo Regionale, e FSE+, Fondo Sociale Europeo Plus) che ha una dotazione finanziaria di 983 milioni di euro, di cui il 70% proveniente da risorse di cofinanziamento dell’Unione europea e il 30% dal cofinanziamento nazionale.
Gli obiettivi, frutto di una condivisione con il partenariato istituzionale, economico e sociale oltre che dalla Conferenza regionale per la programmazione sono quelli delle grandi sfide del nostro tempo: ridurre il divario digitale (anche per garantire la piena attuazione del progetto strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga), orientare sia il sistema produttivo che i soggetti pubblici all’efficientamento energetico, promuovere le rinnovabili e intervenire su questioni nodali come la depurazione, il contenimento dei rifiuti, la tutela della biodiversità, il miglioramento della mobilità urbana.
Una rivoluzione verde facilitata anche dal Pnrr. Gli ultimi giorni dell’anno appena passato hanno portato in dote per il 2023 ben 304 milioni di euro per la realizzazione delle progettualità previste dalla della Missione 2 del Pnrr, quella, appunto, della transizione ecologica. Ne va fiero l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico: “Vogliamo colmare le lacune strutturali che ostacolano il raggiungimento di un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, in linea con gli obiettivi del Piano d’azione per l’economia circolare varato dall’Unione europea”.
“Nella transizione ecologica il governo regionale crede fortemente”, ha detto nella conferenza stampa in cui ha presentato le misure. “L’esempio più recente è senza dubbio rappresentato dallo stanziamento di 88 milioni di euro destinati, nell’ambito dell’intervento ‘Bonus Gas’ a sostegno di tutti i cittadini residenti per il finanziamento del Bando ‘Non metanizzati’, che prevede contributi fino a 10 mila euro per le famiglie che acquistano ed installano impianti fotovoltaici, termici e microeolici. Un bando al quale i cittadini stanno aderendo fortemente, come testimoniato dalle oltre 700 domande presentate nella prima settimana per una cifra richiesta corrispondente a circa 4 milioni e mezzo di euro”.
Sullo sfondo la grande sfida dell’idrogeno verde, secondo il protocollo sottoscritto con Palazzo Chigi a giugno scorso che mira a realizzare siti di produzione nelle aree dismesse.
Modello bonus gas per l’energia elettrica
Anche per l’energia elettrica si pensa al modello bonus gas. Va in questa direzione l’autorizzazione dei nuovi impianti di energia rinnovabile. “Si consideri che il consumo energetico annuo dell'intera regione Basilicata ammonta a 2.600 Gwh e attualmente si produce più di quanto si consuma. Per questo – ha commentato ancora l’assessore Latronico - il governo regionale sta lavorando ad una misura, che come avvenuto per il gas, possa garantire una quota di energia prodotta dagli impianti, a favore dei lucani”.
Acqua, le strategie di rilancio
Infine l’oro blu della Basilicata, l’acqua. In un incontro con il nuovo commissario dell'EIPLI (l’ente per lo sviluppo dell'Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia) Giuseppe Decollanz, è ancora Latronico a disegnare la strategia di rilancio delle attività dell'Ente: incrementare la capacità degli invasi, valorizzare i bacini ai fini energetici, e rafforzare gli schemi idrici. Vanno nella direzione della sostenibilità anche le misure a favore di Acquedotto lucano, “malato” di perdite e dispersioni e soprattutto “mostro energivoro” per la necessità di portare l’acqua in salita nei piccolissimi comuni lucani in cima all’Appennino. Due impianti di energia rinnovabile (spesa prevista 15 milioni di euro) copriranno l’8,5% del fabbisogno energetico di AQL. Altri 100 milioni (tra Pnrr e React Eu) sono destinati a contrastare le perdite e 9,5 milioni di euro sono destinati al trattamento dei fanghi. L’obiettivo finale? Sempre quello, il modello bonus gas, dice Latronico. Dopo il gas e l’energia elettrica il sogno di questa Basilicata delle meraviglie è dare anche l’acqua gratis a tutti. Per ora è il freddo inverno a fare meno paura. Girare la manopola dei radiatori non è un tabù. Per il resto, si vedrà.