biagio-paruolo-23vO6-EgLso-unsplash.jpg

Basilicata, la vacanza è sostenibile

La nuova geografia turistica alternativa a quella balneare: l’estate 2022 riscopre antichi cammini, propone offerte di digital detox e scopre la tradizione giapponese dei “bagni di foresta”. Il Pollino meta preferita, ma anche nei luoghi classici del mare, da Maratea allo Jonio, l’alternativa verde è possibile

di Lucia Serino
20 luglio 2022
7 min di lettura
di Lucia Serino
20 luglio 2022
7 min di lettura

È tempo di bagni. Ma dimenticate quelli a mare. Oggi, terza estate dell’era Covid, la nuova tendenza sono i bagni di foresta, si chiamano proprio così, secondo la tradizione giapponese dello Shinrin (Foresta) Yoku (bagno) e sono delle vere e proprie immersioni in tappeti di foglie, nuotate sui prati, docce sotto le cascate e tuffi tra gli alberi secondo cinque regole rigorose, cinque “S”: silence, slowing down, senses, sharing, safety. Un recupero del rapporto ancestrale con la natura per liberarsi delle tossine metropolitane, per disconnettersi da cellulari e ansie. La Basilicata è tra le mete più gettonate per questa nuova esperienza di digital detox che non impone mete o vette da raggiungere ma solo un godimento condiviso, lento e sicuro, delle sensazioni olfattive di lande antiurbane. A giugno scorso una tre giorni è stata organizzata nell’ambito del progetto P.A.R.T.i Basilicata!, Piano di azione perla ripresa del turismo in Basilicata, finanziato da Apt Basilicata e Regione. Il luogo d’elezione non poteva che essere il Pollino, il massiccio che conserva l’albero più antico d’Europa, il vecchio italo, 1.230 anni.
 

Un’altra geografia turistica

L’esperienza si ripete ad agosto, tra faggete millenarie, pini loricati e tracce di paleolitico per un’estate che anche nei luoghi tradizionalmente balneari, per esempio Pisticci (tra le migliori spiagge per bambini secondo una classifica di Repubblica) o Maratea, suggerisce ormai sempre un altro tipo di geografia turistica, dagli hotel diffusi in case dismesse e recuperate alle baite del benessere, dai borghi della dorsale appenninica ai sentieri che guardano il mare dall’alto. È una grande mappa di percorsi naturalistici, vecchi cammini, attraversamenti di ponti, strade ferrate, gradinate e scale, per una vacanza che è innanzitutto ricerca di spazi aperti, distanziamento ancora raccomandato. È l’estate lucana 2022, sempre più sostenibile, niente auto, si va a piedi o, tutt’al più in bicicletta. “Raggiunti i Piani del Pollino, dopo la salita dell’Impiso e una monumentale faggeta, si ha la sensazione di essere in un paradiso terrestre, sotto giganteschi pini loricati e al cospetto delle cime più alte disposte in cerchio, a definire un orizzonte di pace”, dice Antonio Nicoletti, il direttore dell’Apt che da mesi promuove la “Basilicata free to move”. “la stessa pace la si respira tra la gente, nei piccoli musei presìdi di cultura viva, nelle piazze di piccolissimi borghi, nella naturale convivialità di uno dei luoghi più belli del mondo”. È venuto del resto anche il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia a farsi un giro in bici, simbolicamente ma non troppo, in occasione della settima edizione dell’italian green road award, dalla città di Craco ai Calanchi. “il cicloturismo vale 5 miliardi di euro - ha commentato ai microfoni del Tgr Basilicata - in Germania 15, dobbiamo recuperare, la differenza vale un punto di Pil”. Per gli appassionati del genere in vacanza al mare a Maratea segnaliamo che anche qui, fino a settembre, sono possibili escursioni in e-bike dal centro città alla vetta del Cristo Redentore.
 

Festival e poesia

Dunque le vie verdi meglio delle onde blu mentre le mappe del marketing territoriale e le nuove guide pronte per l’occasione selezionano un’infinita possibilità di nuove scelte. La riscoperta delle antiche vie di comunicazione manda in soffitta, almeno per quest’estate, il dibattito sulle grandi arterie di collegamento. Servirà insomma capire come aggrapparsi sulle montagne di argilla piuttosto che cercare un parcheggio a Fiumicello perché Aliano riapre il suo festival, la luna e i calanchi, che è l’appuntamento tanto atteso dell’estate lucana, affidata al poeta italiano più popolare, Franco Arminio, che promette, con i suoi versi letti nel paese di Carlo levi, ristoro alle nostre angosce. Anche i luoghi tradizionalmente gettonati, dicevamo, si riscoprono in una nuova singolarità. Per esempio, il giardino degli dei è una bella novità nei pressi di Serra di Crispo, se ne sta nel Pollino tra radure, ampi panorami, acque sorgive, ruscelli, pianori, rocce e silenzio.
 

Tra le grotte e i cammini

Nei Sassi, pur sempre affollati, l’attenzione si sposta su quel luogo cristallizzato dalla mancata evoluzione urbana, Murgia Timone, dove le grotte non sono coperte da palazzi come altrove ma si offrono nude allo sguardo, mostrando la natura nascosta dei Sassi e le loro prime fasi di scavo. Dal porto di Sapri a Maratea si può andare, certo, in barca ma c’è chi trova più suggestivo andare a piedi lungo il sentiero che conduce alla Torre di Mezzanotte, quello che si faceva prima che costruissero la statale 18 e che ha un nome bizzarro, “Apprezzami l’asino” perché il sentiero è così stretto da non consentire il passaggio contemporaneo di due asini. Dalla Puglia a Matera c’è solo l’imbarazzo della scelta dei cammini possibili (la Via Peuceta da Bari a Matera e la Via Ellenica da Brindisi a Matera sono tra i migliori cammini d’Italia a piedi). In tutt’altra parte della regione, nella Valle del Melandro, ultimo nato nel 2020, c’è il cammino degli uomini liberi, tra vecchi tratturi e sentieri dismessi, nei luoghi che diedero i natali a Giovanni Passannante, l’anarchico che attentò alla vita di Umberto I e per questo fu torturato e ucciso. Il suo cranio fu esposto per decenni nel museo del crimine di lombroso e solo da alcuni anni ha ricevuto degna sepoltura nel suo paese natale: Savoia di lucania. È un percorso creato per facilitare l’incontro con le cosiddette “destinazioni umane” che durante il cammino si avrà la possibilità di conoscere: giovani agricoltori, guide appassionate, custodi delle tradizioni, ristoratori eccellenti mentre si passa per la faggeta della Costara, il Ponte alla luna, il sentiero Frassati.
 

Un progetto tra i migliori d’Italia

Al nuovo modello di vacanza sostenibile, grazie al Pnrr che veicola fondi e opportunità, si adegua anche la progettazione dei comuni. La regina della sostenibilità rimane Castelmezzano che condivide il volo dell’angelo con Pietrapertosa. Stavolta i due comuni hanno aggiunto anche Accettura, il paesino della festa del maggio, per il progetto “Ri-generazione umana tra riti ancestrali e attrattori esperienziali”. Il progetto dei tre comuni è risultato tra i migliori d’Italia, seguito, in Basilicata, da Rapone, il paese delle fiabe, e da ginestra.
 

Open Basilicata

E infine, poiché sostenibilità significa, come vuole l’Agenda 2030, anche sostenibilità sociale, la Basilicata, non dimentica gli ultimi. È stato appena approvato il progetto Open Basilicata - il turismo per tutti - presentato dalla Regione in accordo con il Comune di Bernalda, Anffas Policoro, i Padri Trinitari, l’associazione 2HE e l’Ente nazionale sordi. Il finanziamento del bando (Ministero per la Disabilità, Ministero dell’Economia e delle Finanze, del lavoro e delle Politiche Sociali e del Turismo) ammonta a 1,2 milioni di euro e mira a estendere e rendere omogenea l’offerta turistica anche a chi è colpito da difficoltà motorie, sensoriali e intellettive, coinvolgendo tutta la filiera del settore, dal sistema dei trasporti, alla ristorazione fino alle attività ricettive e per il tempo libero.