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Turismo, la Basilicata è pronta

Con la fine della pandemia, si riparte. Con un piano, frutto di un concetto nuovo dell’attività turistica, ricco di obbiettivi e di sfide. Ne parliamo con il direttore dell’Apt, Antonio Nicoletti.

di Lucia Serino
11 marzo 2022
5 min di lettura
di Lucia Serino
11 marzo 2022
5 min di lettura

Dopo lo stop and go delle chiusure e delle ripartenze degli ultimi due anni, con la fine dell’emergenza Covid, la Basilicata non si fa trovare impreparata alla sfida dell’accoglienza rafforzando il progetto di quel “free to move” che aveva già caratterizzato l’apertura della stagione estiva nel 2021. “Rimane la nostra direttiva cardine - spiega il direttore dell’Apt, Antonio Nicoletti - la Basilicata è stata la prima regione a promuovere questa scelta assecondando un trend che è un po’ il bisogno di tutti, cioè un nuovo concetto di turismo che sia equilibrio tra i flussi dei visitatori, la qualità dell’accoglienza e la libertà di muoversi”. Un turismo “attivo”, di esplorazione e scoperta, a passo lento e senza fretta, secondo un catalogo delle preferenze personalizzato, costruito su misura grazie alle nuove possibilità offerte dalle competenze digitali e spinto dal desiderio di approdo verso luoghi visti in un crescente numero di fiction e serie tv. Un turismo “puntiforme”, da esploratori protagonisti, lo definisce il piano strategico del marketing turistico regionale presentato nel novembre scorso.
Niente di più lontano dalle destinazioni a pacchetto chiuso di un tempo. È il 2019, l’anno mirabile di Matera capitale, il traguardo verso cui tornare e da superare. “I dati del 2021 sono incoraggianti e migliori di quelli del 2020. Non siamo ancora a quelli del 2019 ma è anche comprensibile perché quello è stato l’anno del picco del turismo in tutta la storia della Basilicata”. Scenari internazionali permettendo, la regione è pronta a rimettere in moto i circuiti dei grandi player del settore, tour operator, buyers, compagnie aeree e di navigazione con snodi intermodali tra Campania e Puglia, catene alberghiere. Prima tappa espositiva, con l’arrivo della primavera, Napoli, dove l’Apt sarà presente con uno stand alla Borsa mediterranea del turismo (18, 19 e 20 marzo) organizzata, alla sua 25esima edizione, alla Mostra d’Oltremare. “È solo il primo appuntamento, poi ci saranno Bari, Firenze, Torino”, continua Nicoletti, “abbiamo in cantiere una serie di iniziative con le quali stiamo cercando di ridisegnare, con le difficoltà immaginabili, il nostro sistema del turismo, senza complessi di inferiorità verso le grandi destinazioni”. Ambiente, archeologia e cinema sono le tre grandi direttrici lungo le quali si muove la Basilicata rispetto alle quali non è più sufficiente, ormai, misurare la performance turistica di un territorio solo sulla base di metriche come gli arrivi e le partenze. Conta la qualità dell’accoglienza, conta l’equilibrio ambientale, conta l’integrità del paesaggio, quel mix di risorse materiali e immateriali, cioè, che sono la cornice di una nutrita serie di azioni che stanno portando avanti il dipartimento Ambiente della Regione e l’Apt. “Dico spesso che la Basilicata è il patrimonio che c’è tra Matera e Maratea, che sono i punti più conosciuti del racconto del viaggio in Basilicata, ma non lo esauriscono”. La suggestione del cinema poi rimane quell’industria particolare per la Basilicata che da una parte genera un indotto economico e dall’altra invita al viaggio. “Non possiamo non cogliere, ad esempio, e cito solo l’ultimo esempio, l’onda lunga delle opportunità del Bond rebounce, cioè il boom turistico vissuto dalle location dell’ultimo 007 in cui Matera è Matera. Una pellicola cambia la percezione di un luogo”. Fiction ma anche tecnologie emergenti come il gaming, che ormai fattura più del cinema stesso.

È stata proprio l’Apt a promuovere un’avventura a Metaponto all’interno di Minecraft, il videogioco più praticato al mondo, con la valorizzazione di un patrimonio archeologico che in Basilicata, oltre quello più noto della costa jonica, annovera Venosa, Grumento, Vaglio, il villaggio trincerato di Murgia Timone a Matera, tutte destinazioni che aprono nuovi orizzonti al viaggiatore del Sud che un tempo passava da Pompei a Taormina saltando tappe intermedie. “Il nostro sforzo è plurale, aggiunge Nicoletti, ci incoraggia sicuramente il risultato di Booking e Demoskopica secondo cui Matera è la città più accogliente al mondo, oltre ad essere tra quelle più cercate nel web”.
Insomma, la Basilicata attrae, anche nel senso letterale del termine, considerati i flussi verso i grandi attrattori, da quello storico del Volo dell’angelo (recentemente finito in un libro di fisica per studenti) a quello nuovo del ponte di Castelsaraceno che si uniscono ai grandi parchi, quello dell’Appennino lucano e quello del Pollino. Ripartire dopo la grande crisi e le difficoltà del mercato è operazione non scontata. Il 2021, nonostante i risultati positivi dei quattro mesi estivi, secondo una prima indagine nazionale della Confesercenti, ha comunque fatto registrare, tra green pass e campagna vaccinale in corso, una contrazione generale dell’8,2 per cento delle presenze rispetto al 2019 con un ulteriore assottigliamento delle provenienze dall’estero. “Noi abbiamo cercato innanzitutto di parlare con i nostri operatori – dice Nicoletti – adottando per la prima volta un piano strategico partecipato di marketing, che è cosa diversa dal piano per il turismo”. Con la consulenza del professor Giancarlo Dall’Ara, il teorico del borgo albergo, la Basilicata si è data una bussola per il dopo pandemia puntando sugli obiettivi della sostenibilità intesa come “cittadinanza” consapevole di chi arriva in un luogo. Che poi era stata la grande sfida di Matera2019, e cioè promuovere non un luogo ma i comportamenti da condividere in quel luogo perché la vacanza non sia solo un’esperienza per chi arriva ma anche un’opportunità per chi accoglie. Impegnativo, ma ne vale la pena.