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Basilicata Social, Moliterno è #OstinataBellezza

Un nuovo hashtag sta muovendo i suoi primi passi per raccontare una geografia precisa: Moliterno. L'hashtag l’ha lanciato il sindaco del borgo valdagrino, Antonio Rubino, che di mestiere si occupa proprio di recupero di memorie collettive.

di Sergio Ragone
27 aprile 2021
4 min di lettura
di Sergio Ragone
27 aprile 2021
4 min di lettura

Che la narrazione dei luoghi sia diventata principalmente digitale, attraverso i social media, è ormai un dato acquisito. Che queste narrazioni siano utili strumenti per generare contenuti, divulgare informazioni e creare comunità è altresì una delle certezze di questi tempi, così come è proprio grazie al digitale che con le nostre dita possiamo, attraverso uno smartphone, viaggiare e scoprire luoghi e bellezze che possono diventare nuove destinazioni di viaggio.
Il racconto dei luoghi, disintermediato e fatto “in prima persona” rappresenta oggi una delle leve più importanti della promozione turistica della Basilicata, alla quale si affiancano le strategie di marketing e comunicazione di carattere istituzionale. Oggi il racconto parte dal basso, bottom up, e ha la capacità e il potenziale di arrivare a coinvolgere un pubblico vasto di utenti della rete e dei social media che, quotidianamente, si informa attraverso i social e forma una propria opinione proprio in virtù della narrazione che vive su questi media. La straordinaria stagione di Matera Capitale della Cultura e, prima ancora, la riscoperta della Basilicata da parte delle grandi e medie produzioni cinematografiche ha sicuramente contribuito a rigenerare un’ottima reputazione online della regione che, negli ultimi anni, ha conquistato due primi posti assoluti come regione più amata d’Italia (2016 e 2018) e due secondi posti (2017 e 2019) nella speciale classifica realizzata da Travel Appeal per TTG. Ma non solo, perché dopo Lonely Planet, che l’ha inserita tra le prime 50 destinazioni del pianeta, un altro big del turismo internazionale consacra l’immagine di Matera nel gotha del viaggio. La città, infatti, risulta tra le vincitrici del premio Travellers Choice “Best of the Best” 2021 di Tripadvisor, nella categoria “Destinazioni di tendenza”.
C'è un nuovo hashtag che sta muovendo i suoi primi passi nella parte lucana della sfera social, molto animata e particolarmente ricca di contenuti, e che vuole raccontare una geografia precisa: Moliterno. L'hashtag è #OstinataBellezza, lanciato dal sindaco del borgo valdagrino, Antonio Rubino, che di mestiere si occupa proprio di storia e recupero di memorie collettive. E proprio Rubino la racconta così in un post social del 22 dicembre, con oltre 200 like: "Moliterno è bellezza, un'ostinata bellezza. Perché è resiliente, resistente, forte, indivisibile, unica. Perché è casa, luogo sicuro, riparo per chi torna, per chi resta, per chi la scopre e non la lascia più. Questa è la nostra più grande ricchezza, che ha radici profonde nella storia e nelle storie che hanno fatto grande l'Italia". E ancora, sempre dal profilo Facebook del primo cittadino moliternese, il 18 gennaio leggiamo: "Il sole illumina il nuovo giorno. Moliterno imbiancata è un paesaggio magico e misterioso, antico e sicuro. La sua bellezza ostinatamente sta rinascendo. La primavera presto arriverà. #OstinataBellezza".
Di post con questo hashtag originale ce ne sono diversi, basta cercare sui social, angoli differenti e chiavi di lettura molteplici ma tutti con una geografia ben precisa, la terra dove sono nati Ferdinando Petruccelli della Gattina, Michele Tedesco, Giacomo Racioppi, Giuseppe Parisi. Storie che hanno reso grande una geografia, così come il Canestrato - quello vero e non le innumerevoli imitazioni - ha reso noto questo borgo della Lucania interiore, così fiero, orgoglioso e forte, da rivendicare oggi la sua unicità e bellezza ostinata. Ed è proprio camminando nelle vie del paese, lasciandosi attraversare dalle sensazioni che anche nel silenzio di questo tempo così amaro stiamo affrontando, che la penna scivola leggera (anzi leggerissima) sulle pagine bianche del nostro taccuino del narratore, e nascono parole che sembrano poesie. Così, con lo sguardo rivolto alla sterminata grandezza della Valle dell’Agri, riportiamo sulla pagina bianca tutto il nostro sentimento esploso al sole di questa primavera lucana di speranze.

Dove cresce il grano
muore l'odio.
Dove spunta una fonte
non passa il rancore.
Dove arriva la luce del sole
non cresce il dolore.
Dove una mucca cammina
un prato respira.
Dove la roccia difende
nessuna lama offende.
Dove il fuoco riscalda
nessuna casa è straniera.