La scuola è il posto più sicuro, non si deve chiudere
Parla la preside del liceo scientifico Galilei di Potenza, il più grande della Basilicata, la vecchia scuola del ministro della Salute, Roberto Speranza
Il paesaggio italiano è il prodotto dell’interazione tra natura, agricoltura e insediamenti. Il risultato di questo continuo processo in divenire è un mosaico di differenti realtà che rendono il paesaggio italiano unico al mondo. Plasmato e trasformato dalle attività economiche, il paesaggio italiano può essere considerato esso stesso un bene culturale di per sé e, per tutelarlo e valorizzarlo, occorre che natura, cultura ed economia, diventino parte di un’unica, complessiva visione di sviluppo locale.
Tale caratteristica è particolarmente evidente in Basilicata, soprattutto in Val d’Agri dove, alla forte vocazione agricola in un sistema territoriale a bassa densità e caratterizzato per lo più da borghi storici, si è aggiunta una vocazione industriale legata all’industria estrattiva, connessa alla presenza del più importante giacimento petrolifero europeo. Un sistema produttivo articolato che ha nell’area di Viggiano uno dei luoghi più importanti, nonché centro propulsore di Energy Valley, un progetto di diversificazione produttiva e valorizzazione territoriale e socio-economica. Un progetto che si pone come cambio di paradigma, un’occasione per contribuire a definire una nuova identità per questo territorio dove il paesaggio produttivo diventa “contenitore” di nuove esperienze e funzioni.
Il Masterplan paesaggistico per lo sviluppo del polo agro-ambientale della Val d’Agri (un documento di indirizzo strategico che sviluppa un’ipotesi complessiva sulla programmazione di un territorio) è stato concepito per mettere in atto una riqualifica funzionale armoniosa e sostenibile del territorio limitrofo al COVA (Centro Olio Val d’Agri). Nonostante l’abbandono di gran parte dei terreni, la caratterizzazione agricola in termini di parcellizzazione e di peculiarità degli elementi paesaggistici è ancora ben evidente e riconoscibile nell’area. Il Masterplan riparte dunque dalle peculiarità del territorio, confermandone la vocazione agricola e recuperando l’esistente, integrando le risorse con le nuove conoscenze agricole per permettere al complesso e suggestivo paesaggio esistente di strutturarsi secondo un agroecosistema funzionale e attivo.
Edifici rurali, colture, percorsi campestri diventano gli elementi di base da arricchire con nuove funzioni legate alla formazione, alla ricerca, all’innovazione, in grado di attrarre le nuove generazioni in un territorio che ha ancora molto da offrire. L’obiettivo è quello di creare un nuovo dialogo con il contesto industriale, naturale e sociale, intervenendo con un progetto innovativo e sostenibile, dove la sostenibilità è proprio intesa come elemento di equilibrio dinamico tra le peculiarità paesaggistico-ambientali, la crescita economica e l’inclusione sociale, e come leva portante per lo sviluppo locale.
Cuore del progetto è l’asse centrale: vetrina e luogo di incontro per cittadini, studenti, ricercatori e agricoltori che popoleranno un nuovo polo di eccellenza in ambito agricolo. Dall’asse centrale si snodano infatti i progetti agricoli che costituiscono il cuore dell’Energy Valley: il progetto Agrivanda, che ospita realtà produttive dedicate alla produzione di piante officinali, al biomonitoraggio e allo sviluppo di attività didattiche e laboratoriali, e il Centro Agricolo di Sperimentazione e Formazione, pensato come laboratorio territoriale multidisciplinare, dove l’interazione con la natura e l’implementazione di nuove pratiche agricole costituiscono la base di un sistema articolato di attività legate alla sperimentazione e alla produzione agricola 4.0.
Il Polo agroambientale si integra pienamente con le altre iniziative virtuose ad alta sostenibilità ambientale del Programma Energy Valley, tra cui il centro di monitoraggio ambientale (GEA) per la piena trasparenza dei dati inaugurato lo scorso settembre, il fotovoltaico e il Mini Blue Water, impianto all’avanguardia per il trattamento e la gestione sostenibile dell’acqua.
Nell’Energy Valley verranno, infine, attivate anche il recupero e la rifunzionalizzazione del patrimonio storico rurale che, così come la restituzione dei terreni all’attività agricola, consentono la promozione di un modello di sviluppo fortemente identitario da un lato, e dall’altro promuovono consapevolezza ambientale, multifunzionalità e innovazione tecn
Nessuna didattica a distanza, al Galilei (per ora è così per la maggior parte degli istituti della regione) per sei classi è stata istituita la didattica integrata (quella che è prevista con la presenza del tutor per le classi troppo numerose) e un supporto digitale notevole, webcam, tavolette grafiche, e oltre 50 lim, “frutto dell’investimento scolastico e della nostra progettualità. A breve avremo anche più fibra”. E i rapporti con le istituzioni?
“Abbiamo avuto e abbiamo un costante confronto istituzionale con i due ministeri di riferimento, il Miur e il ministero della Salute”, racconta, “a mio avviso avremmo bisogno di linee guida a livello regionale. Esiste ovviamente un tavolo tecnico regionale al quale partecipiamo costantemente, con i referenti dell’assessorato regionale, l’ufficio scolastico, rappresentanti dell’Asp, ma mancano linee guida che mi auguro siano adottate al più presto”.
Non una parola di sfiducia, da parte della preside, anzi, “con l’interfono mi faccio viva spesso nelle classi per rincuorare i ragazzi – dice - sono straordinari per la responsabilità che stanno dimostrando, disciplinati con la mascherina e le distanze, l’esperienza della Dad (didattica a distanza) dell’anno scorso li ha rafforzati, oggi non abbiamo bisogno di sanzioni ma di fiducia e di buon esempio. Anche il rapporto con le famiglie è ottimo”.
E pazienza se i banchi con le rotelle promessi dal commissario Arcuri non sono arrivati, c’erano già quelli monoposto che sono stati distanziati e si va avanti. Con qualche lettera ministeriale di sostegno molto particolare. Il Galilei di Potenza è il liceo dove ha studiato il ministro della Salute, Roberto Speranza. “L’anno scorso facemmo appena in tempo a invitarlo agli open day, venne, volle sedersi nella sua vecchia aula e si ricordò del professore di filosofia, Ielpo, ora in pensione, al quale, disse, doveva la sua formazione. Poi vennero i giorni cupi del lockdown, ci siamo sentiti ancora, non ci ha mai fatto mancare parole di incoraggiamento. Lo aspettiamo, ancora, quando tutto sarà finito”.