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Si riparte, con il turismo slow

La domanda turistica nel 2021 in Basilicata ha riguardato soprattutto mare e cultura. Ma cresce l’interesse per i borghi e le aree rurali, un viaggiare più intimo. Le rilevazioni di “Destination Insights” di Google.

di A cura del Gruppo economia FEEM
11 marzo 2022
3 min di lettura
di A cura del Gruppo economia FEEM
11 marzo 2022
3 min di lettura

Cultura e mare sono state le attrazioni principali cercate dai turisti arrivati in Basilicata l’anno scorso. L’impressione, però, è che si stia facendo strada anche un altro genere di turismo, quello più interessato ai borghi e alle aree rurali, segno di una virata verso un viaggiare più intimo, più lento.
È quanto si può evincere analizzando come è cambiata la domanda turistica nel 2021 in Basilicata, utilizzando “Destination Insights” di Google, uno strumento che permette di esplorare il cambiamento della richiesta turistica nel tempo, di osservare le tendenze di viaggio permettendo così agli operatori turistici di prendere decisioni di business e di marketing sulla base di informazioni consultabili in tempo reale.
Nel 2021 la domanda turistica italiana per la Basilicata mostra una crescita a partire dal periodo aprile - agosto per poi raggiungere un picco massimo in estate (valore 95), proprio nel periodo in cui l’affluenza è maggiormente rilevata nelle principali destinazioni lucane.

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Le informazioni raccolte fanno emergere che l’interesse turistico in Basilicata si è polarizzato intorno a due motivazioni principali: culturale per quanto riguarda Matera e mare per quanto riguarda le altre mete.
Sebbene la richiesta turistica principale sia stata di tipo culturale e balneare, c’è anche da dire che sembra ci sia stata una domanda relativa ad altri elementi attrattivi legati alla Basilicata (Fig.3). Infatti, l’aumento di interesse per città come Lavello, Viggiano, Tursi, Latronico testimoniano l’interesse per aree, meno consuete nel mercato turistico, che presentano caratteristiche differenti da Matera e da quelle legate al mare. Se dovesse continuare, in futuro potremmo assistere ad una diversificazione della domanda non più concentrata solo sulla motivazione mare e quella culturale di Matera. In particolare, questi dati sembrano confermare una tendenza, emersa in modo particolare nell’epoca post Covid, di interesse per i borghi e le aree rurali, presumibilmente meno affollate e con una più ampia ricettività di tipo extra-alberghiero (agriturismi, open air, case-vacanza), a discapito delle destinazioni estive più tradizionali (località balneari e grandi città), solitamente caratterizzate da un maggior affollamento.

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Rispetto ai principali bacini che originano i flussi, si rileva che la domanda proviene soprattutto dalla Puglia, che presenta un valore massimo di 100, seguita da Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia e Calabria (Fig.4). Rispetto al 2020 si è avuto un ridimensionamento solo per Campania e Lazio, che presentavano rispettivamente valori pari a 81 e 42. Nel complesso la domanda del 2021 conferma le caratteristiche della domanda turistica per la Basilicata che da sempre è stata di tipo regionale e di prossimità.
In prospettiva, dopo la “lezione” della pandemia, risulta fondamentale iniziare a pensare al futuro di questi luoghi “minori” e a nuove modalità per comunicare il territorio e per proporre esperienze in tutta sicurezza per i viaggiatori, individuare e valorizzare le risorse che caratterizzano i piccoli centri rurali, superare il digital divide, ripensare e riorganizzare l’offerta, comprendere l’importanza del network e differenziarsi per posizionarsi nel mercato turistico in modo più competitivo. 
La domanda di prossimità e il turismo slow e sostenibile guideranno il rilancio del turismo, dopo la brusca frenata indotta dalla pandemia, e proprio i borghi e le aree interne potrebbero esserne i principali protagonisti.