Sono tanti gli utenti che cercano su Internet informazioni su questo nuovo mondo imprenditoriale. La Basilicata è la prima regione italiana per ricerca del termine “start up”.
Steve Blank, imprenditore statunitense, ha lanciato il Movimento Lean Startup che definisce le start up non come versioni più piccole di grandi aziende ma realtà che richiedono precisi processi e strumenti per la loro creazione e gestione. Da Blank la start up è vista come un’organizzazione formata per realizzare un modello di businessripetibile e scalabile; un modello di business che descrive come la start up crea, distribuisce e cattura valore.
Qual è, oggi, l’interesse per il mondo delle start up? E con quale frequenza gli italiani utilizzano il web per cercare notizie in merito ad un settore in continua espansione? Per rispondere a queste domande, e conoscere il comportamento degli utenti sul web, abbiamo utilizzato i dati di Big G ovvero Google. Anche se non sono in grado di dirci tutto, i dati spesso e volentieri ci offrono una fotografia delle dinamiche di un fenomeno. Dall’analisi condotta con Google Trends su un periodo di tempo di un anno, febbraio 2021 – febbraio 2022, si evidenzia un particolare interesse per il termine start up per gran parte del periodo, con una flessione nell’ultimo mese.
È interessante osservare (fig.2) come, tra tutti gli utenti delle regioni italiane, i lucani abbiano fatto registrare una frequenza di ricerca maggiore del termine start up, pari a 100. Un valore che denota un interesse notevole dei lucani per il settore. Subito dopo, si posizionano gli utenti della Lombardia, seguiti da quelli di altre tre regioni del Sud: Abruzzo, Molise e Campania. L’interesse degli utenti non è esclusivamente legato alla ricerca del termine startup, ma si estende anche su argomenti strettamente correlati (Fig.3). Sono molto ricercati, su internet, anche temi come start up innovativa, investimento, prestito, impresa e fondo perduto. Tra tutti, “startup innovativa” è l’argomento più digitato, con una frequenza pari a 100. Un dato che dimostra il forte interesse degli italiani per una particolare tipologia di start up giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, e che rappresenta uno dei punti chiave della politica industriale italiana. Subito dopo, suscitano interesse gli argomenti investimento, prestito e fondo perduto. Ma vediamo il perché (Fig.4).
Sembrerebbe, infatti, che gli utenti di Google dopo essersi fatti un’idea di cosa sia una start up, ipotesi confermata anche dalle query associate e più cercate (fig. 4), cerchino di capire come poterla finanziare.
Infatti, tra le query associate in aumento (fig. 5), c’è il termine Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa) con un valore pari a + 60%.