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Come cambierà il mercato del lavoro

Tra proiezioni e ricerche degli utenti on line, vediamo come i macro-trend giocheranno nei prossimi anni un ruolo fondamentale incidendo sui fabbisogni occupazionali.

di Gruppo economia Fondazione Eni Enrico Mattei
26 aprile 2023
4 min di lettura
di Gruppo economia Fondazione Eni Enrico Mattei
26 aprile 2023
4 min di lettura

Il mercato del lavoro è in continua evoluzione. I macro-trend (transizione digitale, ambientale e demografica), già in atto da diverso tempo, giocheranno nei prossimi anni un ruolo fondamentale nella società, in generale, e in particolare incideranno sui fabbisogni occupazionali. Senza tralasciare i due momenti di grande shock, vissuti negli ultimi anni, che, a livello nazionale e internazionale, hanno caratterizzato l’economia: il periodo pandemico, che almeno nella prima fase, nel 2020, ha provocato perdite produttive e occupazionali; l’esplosione del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha portato non poche ripercussioni economiche. Scenari di continua incertezza, che hanno determinato conseguenze significative sulle prospettive occupazionali nel breve e lungo periodo, con un crescente disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Secondo il report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine, realizzato da Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, saranno proprio i principali macro-trend (digitale, green e demografico,) ad aver un impatto sempre più rilevante sul mercato del lavoro. Le transizioni tecnologiche e ambientali faranno aumentare la richiesta di competenze green e digital, anche per realizzare gli obiettivi del PNRR, con il rischio di skill gap nel mercato del lavoro. Tra il 2023 e il 2027 saranno richieste competenze green intermedie a circa 2,4 milioni di lavoratori (il 65% del fabbisogno del quinquennio), competenze green elevate ad oltre 1,5 milioni di unità (oltre il 41% del totale) e competenze digitali a poco più di 2 milioni di occupati (il 56% del totale). In Italia alcune filiere economiche avranno un fabbisogno occupazionale più ampio in valore assoluto durante il quinquennio considerato. Infatti, sempre secondo il Report, la filiera del “Commercio e del Turismo” è quella che, secondo le previsioni, assorbirà un numero maggiore di unità, circa 750 mila.  Non mancheranno le opportunità anche nelle filiere “Altri servizi pubblici e privati” (567 mila unità), “Salute” (477 mila le unità), “Formazione e Cultura” (436 mila unità), “Finanza e Consulenza” (circa 430 mila unità) e “Costruzioni e Infrastrutture” (270 mila unità)”.

 A livello regionale l’analisi restituisce una quota maggiore di fabbisogno occupazionale 2023-2027, ad una regione in particolare: la Lombardia, con oltre 714 mila unità (pari al 19% del totale nazionale), seguita da Lazio (379 mila unità), Veneto (346 mila unità) ed Emilia-Romagna (quasi 336 mila unità). La Basilicata, invece, conta circa 25 mila unità.

Partendo da questi dati del mercato del lavoro, relativi quindi alla maggiore richiesta nei prossimi anni di figure professionali legate al green e al digitale, abbiamo analizzato l’interesse, negli ultimi due anni, degli utenti online. Interrogando Google Trends, l’interesse per uno dei due temi, quello digitale, è confermato anche dalle ricerche svolte dagli utenti online.

Google trends per la ricerca delle parole “competenze digitali” mostra una chiara tendenza di crescita negli ultimi anni, 2021 e 2022. Il 2022, infatti, presenta tassi di crescita del +50% rispetto al 2021 in diversi mesi dell’anno e addirittura del +100% nel mese di marzo. Tra le regioni italiane in cui il termine è più cercato c’è la Basilicata che figura tra le prime dieci. 

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Abbiamo effettuato anche una ricerca relativa ai profili specializzati legati al digitale, sempre nel periodo 2021/2022. Tra le professioni più cercate c’è il “programmatore informatico”. Rispetto ad altre figure, il termine presenta dei valori che testimoniano una buona frequenza di ricerca; i dati, alti già nel 2021, nel 2022 raggiungono un valore massimo pari a 100.

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