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La salute dei dipendenti al microscopio

Presso il DIME viene applicato un Protocollo sanitario molto rigoroso, cui sono sottoposti tutti i dipendenti Eni.

Il Protocollo Sanitario

Presso il Distretto Meridionale di Eni viene applicato un Protocollo Sanitario molto rigoroso a cui tutti i dipendenti sono sottoposti, il quale prevede visite mediche periodiche, indagini di laboratorio, accertamenti strumentali.

Nel 2023 sono stati erogati 1.972 servizi sanitari a favore dei dipendenti e si registrano 482 partecipazioni ad iniziative di promozione della salute. Il totale dei dipendenti inseriti in programmi di sorveglianza sanitaria è pari a 435.

L’impegno del Dime e del Medico Competente nel monitorare fin dal 1999 lo stato di salute di tutto il personale impegnato in Val d’Agri, è documentato dal costante aggiornamento del Registro dei dati biostatistici il quale contiene informazioni anonime e collettive, ossia una serie di parametri statistici relativi allo stato di salute dei dipendenti che attesta il costante mantenimento di un buono stato di salute da parte della popolazione lavorativa.

Sedici anni monitorati, oltre 800 cartelle sanitarie analizzate

Per una valutazione dello stato di salute dei dipendenti Eni in Val d’Agri, sono state analizzate, da parte di un collegio di specialisti universitari della Sanità Pubblica e della Medicina del Lavoro, le cartelle sanitarie ed i rischi del personale.

Il collegio ha esaminato l’intero archivio sanitario composto da oltre 800 cartelle sanitarie e di rischio fornite dal medico competente, relative a tutti i dipendenti che hanno prestato, dal 1999 al 2015, la propria attività lavorativa sia presso il Centro Olio Val d’Agri che presso gli uffici Eni.

L’analisi è stata condotta considerando tutti gli elementi utili a definire lo stato di salute dei lavoratori partendo del dato storico-anamnestico, considerando le evidenze cliniche rilevate sui vari organi/apparati e prendendo in esame tutti gli esiti degli accertamenti previsti dal Protocollo di Sorveglianza Sanitaria elaborato dal Medico Competente (esami ematourochimici e strumentali)  posti in relazione sia ai pregressi fattori di rischio che a quelli contingenti, seguendo l’evoluzione della storia lavorativa di ciascun dipendente.

Nello studio sono stati ricercati anche eventuali casi di patologie potenzialmente correlabili ai fattori di rischio occupazionali e ambientali.

L’analisi complessiva delle cartelle sanitarie e di rischio dei dipendenti esaminati non ha evidenziato effetti cronici che possano essere messi in relazione con l’attività lavorativa.