16/01/2025 - Sembra una vita fa, ma era solo marzo 2020. Tra meno di due mesi il ricordo della pandemia compirà il primo lustro e sarà inevitabile, per quel riepilogo spontaneo che gli anniversari comportano, capire i bilanci, fare il punto su cosa ci siamo lasciati alle spalle, analizzare il perché fummo trovati impreparati e la “lezione” che avremmo dovuto ereditare. Il dibattito attorno al diritto alla salute, al rafforzamento dei presidi territoriali, alla prevenzione e, in genere, a un nuovo modello di vita nessuno lo nega, ma si scontra poi con i numeri, la contabilità degli investimenti, le risorse a disposizione. È tema cruciale in tutto il Paese, questione centrale nel dibattito pubblico di ogni regione. La buona notizia è che la sanità lucana potrà contare nel 2025 su un numero maggiore di medici ed infermieri. Ciò migliorerà la qualità e la tempistica dell’offerta sanitaria in Basilicata. Così sostiene l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, sottolineando l’intenzione da parte del governo regionale, sin dai primi mesi della nuova legislatura, di rilanciare la sanità affrontando con impegno e determinazione la questione dell’insufficienza cronica degli organici, sia negli ospedali che sul territorio. I conti, in verità - ma questo Latronico non lo nasconde affatto - non sono proprio rassicuranti per la Basilicata. I dati del Report sul Monitoraggio della Spesa Sanitaria ad opera della Ragioneria Generale dello Stato dicono che il disavanzo nella gestione del sistema sanitario regionale è costantemente cresciuto, in Basilicata, fino ad arrivare al massimo storico nel 2023. “Abbiamo approvato i piani aziendali dell’Azienda Sanitaria di Matera (ne parliamo in questa newsletter), dell’Azienda sanitaria locale di Potenza, dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza e dell’Irccs Crob di Rionero”, fa sapere Latronico, sottolineando che la programmazione riguarda ben 850 unità lavorative, tra il personale medico, sanitario ed amministrativo. È prevista anche un’azione di rinforzo con altre 650 unità aggiuntive destinate alla medicina territoriale, aggiunge l’assessore, spiegando che ciò sarà possibile grazie ai fondi del Pnrr. La sanità di prossimità sarà pertanto potenziata con medici, infermieri di comunità, fisioterapisti ed assistenti sociali. Si tratta di un intervento di fondamentale importanza per garantire l’accesso alle cure in tutto il territorio, spiega Latronico, sottolineando come la distanza dai centri urbani e le difficoltà di spostamento nella regione rappresentino spesso concreti ostacoli per molti pazienti. “Faremo pertanto in modo che queste barriere siano superate attraverso la presenza di ambulatori locali, medici di base e servizi di telemedicina così che anche i cittadini nelle aree più remote possano ricevere cure tempestive ed adeguate», conclude l’assessore.