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La cura meglio del rancore

Dalla crisi idrica ai problemi industriali le preoccupazioni non mancano ma, dice la Chiesa, la sfida è “ridare speranza alla nostra gente”

09 gennaio 2025
2 min di lettura
09 gennaio 2025
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09/01/2025 - È tempo di agire in modo coordinato, hanno sollecitato i vescovi lucani alla fine del 2024, per una visione comune in grado di far fronte ai problemi attuali della Basilicata e alle sfide del futuro. Dalla crisi idrica ai problemi industriali le preoccupazioni non mancano ma – dice la Chiesa – la vera sfida è quella di “ridare speranza alla nostra gente”. È sempre difficile fare previsioni, anche perché si rischia di essere indefiniti e generici, considerando che “il grande imprevisto” ha caratterizzato gli ultimi anni che ci lasciamo alle spalle. In effetti – è stata la risposta del primo cittadino della Regione, il presidente Vito Bardi – “Qualsiasi discorso, non può prescindere dalla consapevolezza di essere alla fine di un ciclo economico, nel vortice di cambiamenti che impattano sulla società a livello mondiale. Spesso nel dibattito sui temi economici ci si arrovella in letture logore, ripetitive, con pochi suggerimenti concreti e significativi, dimenticando, evidentemente, che si è chiusa un’epoca e che occorre svincolarsi da quelle che erano certezze e convinzioni in uno scenario ormai non più attuale”. Lo sforzo allora dell’“astrologia razionale” di chi osserva i fatti, sarà quello di essere il più possibile “contemporanei”, consapevoli cioè della combinazione giusta tra risorse umane e ambientali per la produzione del benessere sociale. I numeri dell’Istat dicono che sono aumentati potere d’acquisto e consumi, che migliora il rapporto deficit/Pil nel terzo trimestre 2024. L’Istat ha anche pubblicato una ricerca sul livello educativo dei giovani italiani, come presupposto di cittadinanza, prendendo in considerazione l’ultimo anno scolastico. Risulta che nel Mezzogiorno la quota di studenti delle scuole secondarie di secondo grado che non raggiungono livelli adeguati di competenze alfabetiche e numeriche è superiore alla media italiana. In verità il gap riguarda anche Roma. I giovani rappresentano il fulcro per progettare lo sviluppo e la crescita di un Paese in cui la società e l’economia siano coese, inclusive e sostenibili. L’augurio, dunque, è innanzitutto per loro, per i più giovani. Ma non è trascurabile ricordare (la notizia l’abbiamo pubblicata qui) che il decano d’Italia, 110 anni, risiede in Basilicata, ad Avigliano. E che anche di loro, sempre di più, dobbiamo avere cura. Anzi, vi lasciamo con una parola molto in uso oggi tra gli scrittori, la “rancura”, la cura che lascia spazio al rancore. Buon anno a tutti.

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