10/10/2024 - Una ricerca della Fondazione Mattei sull’e-commerce dei prodotti agroalimentari lucani presentata al Cook Fest di Milano (leggi la news in questa NL) fa emergere che, secondo i dati di Google trends e Ads, i consumatori hanno ricercato nel periodo analizzato, luglio 2023 – giugno 2024, con molta frequenza, principalmente tre prodotti IG lucani: peperoni cruschi, aglianico del Vulture e pane di Matera. L’aglianico del Vulture, in particolare, qualità che la Basilicata condivide con il vicino Sannio, ha suscitato interesse soprattutto in Basilicata, Campania, Puglia, Lazio e Toscana. Particolare interesse assume, dunque, il riconoscimento - da parte del Ministero delle politiche agricole - del Distretto agroalimentare regionale “Divino”, il quarto in Basilicata dopo il Distretto di qualità del Metapontino, il Distretto rurale delle Colline e montagna materana, e il sistema produttivo Pollino-Lagonegrese. Il distretto ha lo scopo di amalgamare sinergicamente tutte le realtà operative nel settore vitivinicolo della regione, dalla tutela dell’Aglianico del Vulture doc e docg alle Terre dell’Alta Val d’Agro doc, passando per il Grottino di Roccanova doc e il Matera doc, fino all’Enoteca regionale lucana. La Coldiretti Basilicata è capofila del partenariato associativo, ma anche la Cia ha collaborato al percorso di rafforzamento del brand, percorso iniziato già nella passata legislatura regionale. Ora si aspetta la vendemmia, a ottobre inoltrato. Il gran caldo di agosto e l’assenza di piogge preannuncia un’annata di ottima qualità, anche se con una produzione ridotta. Il distretto del vino della Basilicata racchiude una superficie vitata di 5.100 ettari, a cui fanno capo 95 aziende. I marchi che registrano le maggiori produzioni sono: Aglianico del Vulture Doc (38.617 quintali su una superficie di 569 ettari), Basilicata Igt (32.293 quintali su una superficie di 351 ettari), Aglianico del Vulture Docg (5.416 quintali su una superficie di 87 ettari) e Matera Doc (4.529 quintali su una superficie di 64 ettari) a cui si aggiungono Terre dell’Alta Val d’Agri doc e il Grottino di Roccanova doc.