24/10/2024 - La crisi bussa, la Basilicata non sfugge. I processi di transizione non eliminano il rischio dei piani di deindustrializzazione ai quali non si può rispondere solo come strumenti difensivi. Bisogna mettere in campo misure proattive, pensando a una vertenza Basilicata, oltre l’area di crisi complessa, partendo dalle prospettive dell’automotive, per immaginare reindustrializzazioni e nuovi investimenti anche in altri settori. Lo ha spiegato il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, confrontandosi con il segretario della Cgil Basilicata, nel consueto talk di Cronache tv, “Oltre il giardino”. Stesso tema affrontato anche nell’appuntamento tv “Caleidoscopio” di Regione Basilicata. “Non è solo questione finanziaria” – ha detto Somma – “dove si smantella c’è bisogno di dare respiro con nuovi investimenti. C’è bisogno di progettualità, non solo di bandi e risorse”. “L’economia lucana si è retta su iniziative di medio livello ma negli ultimi vent’anni è indubbio che ha avuto due gambe forti, automotive e industria estrattiva. Il venir meno di una ha bisogno di un’armatura industriale che possa compensare almeno parzialmente quello che si perderà. Nessuno si illuda che si potrà tornare indietro”. Come coniugare, dunque, una giusta transizione con le emergenze sociali ed occupazionali? “Il tema non può essere di una parte politica o di una parte industriale”, ha aggiunto Mega, “mai come in questo momento abbiamo bisogno di coesione. Non basta dire è colpa di Tizio o Caio. Dobbiamo fare squadra e ripartire per programmare il futuro della Basilicata”. Il cantiere è aperto.
