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Grandi infrastrutture alla prova

L’emergenza acqua pone Potenza e la regione Basilicata di fronte alla necessità di adeguare le strutture alle nuove esigenze

12 settembre 2024
1 min di lettura
12 settembre 2024
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12/09/2024 - Cosa possiamo fare, ciascuno di noi, dentro le emergenze connesse ai cambiamenti climatici che spesso incrociano infrastrutture che hanno bisogno di innovazioni? Diversi livelli di responsabilità davanti all’utilizzo delle risorse primarie come l’acqua rimbalzano all’improvviso nella città capoluogo, Potenza, dentro una prolungata crisi idrica insieme ad altri 28 comuni dello schema Basento Camastra. Sembra un contrappasso, la città dell’acqua, alle prese con la più grave delle emergenze endogene degli ultimi anni. Ci saranno sospensioni dell’acqua potabile a rotazione e in diversi giorni della settimana mentre la Regione chiederà lo stato di emergenza alla presidenza del Consiglio per un fabbisogno di circa 11 milioni di euro a favore dei cittadini in difficoltà (soprattutto i fragili) e per lavori di ampliamento della capacità di raccolta dell’invasore della Camastra. Qui vale la pena di sottolineare come la società lucana è quella società che storicamente nei momenti di grave crisi ha saputo dimostrare coesione, collaborazione e visione di futuro. La protezione civile come la conosciamo oggi nacque all’indomani del terremoto dell’Ottanta in Basilicata. Il caso Potenza è un esempio di come le grandi infrastrutture concepite nel Mezzogiorno d’Italia negli anni Sessanta sono figlie di un’epoca e di un sistema di bisogni profondamente mutato. Mettere insieme progettazione, responsabilità e azione mirata nell’utilizzo delle risorse è la strada per superare l’emergenza.

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