01/08/2024 - Va alla Basilicata la dote finanziaria più consistente del Piano nazionale di interventi infrastrutturali del settore idrico. Partirà operativamente entro l’estate la nuova programmazione a medio-lungo termine delle infrastrutture idriche prevista dal Pnrr con la riforma in capo al ministero guidato da Matteo Salvini per semplificare le norme e rafforzare la governance del settore.
Lo schema di Dpcm, con il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico, che riunisce in un unico strumento le sezioni “invasi” e “acquedotti” del precedente programma (Conferenza Unificata del 25 luglio scorso), prevede, in tutto il Paese, 418 interventi (66 invasi, 93 derivazioni, 137 adduzioni e 122 acquedotti) per un totale di 12 miliardi.
La dote finanziaria più consistente - 113,7 milioni - è destinata in Basilicata alla diga dell’Abate Alonia, nota come diga del Rendina, costruita negli anni Cinquanta. Il serbatoio artificiale è stato realizzato negli anni ‘50 sbarrando, con una diga in terra, il corso del torrente Olivento, affluente di destra del fiume Ofanto. Tale serbatoio ha rappresentato sin dal 1957 l’elemento indispensabile per la trasformazione dell’attività produttiva agricola nei territori sottesi sia in Basilicata (agro di Lavello) che nei limitrofi territori pugliesi (agro di Canosa di Puglia). Il Potentino a giugno scorso si è trovato ad affrontare, per la prima volta, una grande emergenza idrica. Al tema, molto sentito in Basilicata anche perché l’acqua è una delle grandi risorse della regione, è dedicata anche “un’invenzione” di 8 allievi del IV ciclo del percorso di Tecnico Superiore (Michele Caggianese, Piero Guglielmi, Giovanni Iannelli, Michele Pio Larotonda, Ivan Mancini, Angelo Mancusi, Vito Sabato e Gabriele Tramutola) per la gestione e la verifica di impianti energetici dell’ITS Academy di Basilicata. “Saving Water for Saving the World”, si chiama così il prototipo presentato a Roma all’Its day svoltosi il mese scorso. SWSW è un impianto di recupero idrico in grado di rilevare perdite e recuperare l’acqua all’interno di un’abitazione per una gestione razionale dei consumi, basata su un modello di economia circolare. In pratica l’acqua del nostro lavandino o quella della doccia viene trattata e rimessa in circolo per alimentare lo scarico del wc. Il sistema di accumulo viene gestito e monitorato costantemente consentendo anche di rilevare eventuali perdite. Il tutto alimentato da un impianto fotovoltaico. Mai più senza acqua, insomma. E, soprattutto, non se ne spreca neppure una goccia.