13/06/2024 - Già a marzo scorso l’Eurostat aveva certificato, analizzando la crescita del Pil negli Stati europei, come effetto rimbalzo dopo la crisi pandemica, che il risultato migliore in termini percentuali lo aveva avuto la Basilicata con un +14, 74 % (seguita da Valle d’Aosta e Alto Adige). E a giugno dell’anno scorso sempre l’Eurostat insieme all’Istat registravano che il Pil pro capite della Regione Basilicata era superiore alla media europea. Non succedeva da 20 anni. Le buone performance si confermano anche oggi, come si può leggere, con più dati, in questa stessa newsletter. Stavolta è la consueta ricerca della Cgia di Mestre, che, confermando le previsioni, documenta gli ottimi risultati lucani che si piazzano in vetta alla classica del Mezzogiorno. Con un Pil tradizionalmente trainato dall’industria estrattiva e da quella automobilistica, al netto delle elaborazioni del fascinoso mondo dei data analytics e della prospettiva da cui si guardano, è un fatto che, per quanto piccola e scarsamente abitata, la regione regge la sfida del mercato con un sistema economico che fa registrare buoni dati anche per quanto riguarda la produttività del lavoro. Da qui, dunque, può ripartire il lavoro per il prossimo quinquennio con il nuovo Consiglio appena insediato che dovrà affrontare e, anzi, portare a termine, le grandi sfide già avviate, trasformandole possibilmente in condizione di vantaggio strutturale. Il completamento delle opere infrastrutturali in cantiere con i bandi del Pnrr (da ultimare entro il 2026) e la programmazione dei fondi comunitari 2021-2027 sono la cornice dentro la quale la Regione affronta il suo futuro, forte delle risorse energetiche che ha a disposizione e dei progetti di transizione già avviati.
