23/05/2024 - Gli obiettivi dell’Agenda 2030 non sono soltanto impegno dei Governi e delle altre istituzioni dei Paesi europei. Sono anche responsabilità dell’agire quotidiano, diffuso e condiviso, “stile di vita” e di programmazione. Va in questo senso il progetto di sviluppo, recupero e valorizzazione territoriale che ha come capofila il comune di Irsina ed è un itinerario fisico narrativo che attraversa i comuni di Acerenza, Banzi e Genzano sulla rotta della via Francigena. È stato finanziato dal Ministero del Turismo nell’ambito dello sviluppo dell’offerta turistica dei cammini religiosi italiani. E infatti si ispira proprio alla caratteristica che il cammino assunse nell’epoca dell’alto Medioevo, quando, a dispetto delle direttrici di scoperta più conosciute, a sud di Roma la Via Francigena assunse una particolare caratteristica di connessione tra il noto e l’ignoto. “Per ridare nuova vita a queste ‘rotte’, alle decostruzioni di tracciati di scoperta del territorio e delle popolazioni che li abitano, abbiamo immaginato – si legge nel progetto - un’idea integrata territoriale di sviluppo di un nuovo concetto di turismo che conduce alla creazione di un modello di cittadinanza temporanea in ogni viandante con gli stessi diritti e doveri di un cittadino stanziale”. Evidente il riferimento a uno dei concetti chiave del dossier di Matera2019, quello della cittadinanza temporanea dei turisti in una logica di condivisione delle responsabilità per comportamenti sostenibili e rispettosi dei luoghi. Le attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali sono state concepite per rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio, ed integrare il sistema turistico locale della Collina Materana con quello del Vulture Melfese.