18/04/2024 - Potremmo definirlo, semplicemente, un viaggio d’istruzione. Il fatto che la “gita scolastica” sia stata fatta da adulti poco cambia. In realtà la notizia dei 22 cittadini belgi che hanno studiato italiano al centro di istruzione per adulti di Kortïik e che sono poi venuti in Basilicata per nove giorni, due dei quali passati nel Pollino, può essere letta da un’altra prospettiva, più interessante e sicuramente più attuale. Sono sempre di più le associazioni, le fondazioni, le imprese (e ormai anche gli enti pubblici) che misurano il rendimento delle loro azioni e dei loro investimenti non solo per rischio e redditività ma anche per “impatto”, parola chiave di un nuovo modello economico che si faccia carico della responsabilità dei cambiamenti sociali ed ambientali di un mondo sotto pressione.
L’ esempio che raccontiamo, limitato al contesto turistico-culturale, è una piccola storia che ci dice come il viaggio sia ormai qualcosa di più di una visita verso luoghi da conoscere. Non solo. Ci racconta anche che orami non basta più saldare la quota di una prestazione (in questo caso il corso di lingua) per misurare l’efficacia di quella stessa prestazione. Stiamo assistendo a una stagione di passaggio in cui la “sostenibilità” non è più neppure soltanto la forma attraverso la quale imprese ed enti agiscono. Si va oltre. Si va, cioè, verso investimenti (visti dalla parte di chi li fa e dalla parte di chi ne usufruisce) che devono avere un obiettivo finale di sostenibilità. In pratica il modello che in finanza risponde ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance) si va via via espandendo verso comportamenti comunitari di base, che interessano i cittadini e anche la Pubblica amministrazione. Ogni azione, ogni comportamento che ha un valore economico deve essere accompagnato, possibilmente, anche da un valore di tipo sociale e ambientale. Per stare alla nostra storia, il viaggio ad alta quota fatto dal gruppo di studenti escursionisti (accompagnati da Peter Hoogstaden che è un tedesco che ha scelto di vivere in Costa d’Amalfi, modello Repley immergendosi totalmente nel genius loci), è un esempio di capitalizzazione sociale di un pacchetto educativo e formativo. Si tratta, in ultima analisi, di rispettare gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda Onu 2030 che considera anche la cultura, cioè, importante fattore di rigenerazione, rinnovamento e resilienza comunitaria, attraverso la formazione di uno stabile capitale relazionale che integra, include e produce benessere e qualità di vita.