11/04/2024 - “La montagna lo fa”: è il mantra del film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani, protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele nei panni di un maestro elementare e di una vicepreside di una scuola pluriclasse di un paesino di montagna nel Parco nazionale d’Abruzzo. Insieme si battono per non far chiudere l’istituto per carenza di studenti, “perché quando chiude una scuola, si disgrega una comunità, e un pezzo di montagna muore”. Uno scenario molto simile a quello lucano, trama per altri film passati (come non ricordare “Un paese quasi perfetto” girato tra Castelmezzano e Pietrapertosa) che, con il sorriso amaro del realismo, hanno posto il problema che si trovano ad affrontare i borghi delle aree interne, bellissimi, che tanto piacciono come meta per il weekend ma che per i residenti sono luoghi dove “se ne sono andati tutti, anche quelli che sono rimasti”, per dirla con il poeta Arminio. Spopolamento, accessibilità, carenza di infrastrutture, sostenibilità, isolamento sono i temi del film e della vita vera dei borghi dell’Italia interiore, anche i progetti del Pnrr e la questione dell’integrazione sociale con gli immigrati. Proprio a un bando del Pnrr per oltre cinque milioni si è affidata, già l’anno scorso, la Basilicata per sostenere iniziative imprenditoriali realizzate nei Comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici (Pietrapertosa, Castelmezzano, Accettura, Ginestra, Rapone). Ma non è l’unico strumento di intervento regionale. Il tema della rigenerazione economica e territoriale dei piccoli comuni lucani, posti per lo più in aree periferiche o ultraperiferiche, rappresenta una priorità strategica su cui la Regione Basilicata ha concentrato sforzi amministrativi e finanziari. Borghi, paesi e paesaggio lucano rappresentano gli assi portanti di un’azione trasversale di sviluppo posta al centro dei diversi strumenti di programmazione, a partire dal nuovo ciclo di risorse europee (2021/2027, circa 50 milioni). Moltissimi progetti (ad alcuni si sta già lavorando con il supporto scientifico della Fondazione Mattei) di cui si è parlato a Irsina all’assemblea nazionale dei borghi più belli d’Italia (la notizia la trovate in questa stessa newsletter). In prospettiva, si pensa di mettere a punto uno strumento, una sorta di ‘borsa’, che avvicini domanda e offerta e faciliti l’incontro tra il sistema territoriale (fatto di borghi, ma anche di risorse naturali, culturali, paesaggio, di piccole attività produttive locali) e investitori internazionali, anche in coincidenza con gli appuntamenti dell’anno del turismo delle radici.