16/02/2024 - La noia. Dipende da come lo vedi, un paesaggio, e dal sentimento che può trasmetterti la montagna d’argilla di Aliano, la collina deserta di Irsina o la faggeta antichissima e solitaria del Pollino, quella che vive indisturbata da secoli a due passi da Lagonegro, la città dell’adolescenza di Angelina Mango, dove osano le aquile insieme alle rondini. La Basilicata interiore, per dirla con Arminio, è quanto di più lontano si possa immaginare dalle rotte di chi cerca il turismo delle tende 4x4 con servizio in spiaggia e dance al tramonto. Persino Maratea, la più affollata, o Matera, la più nota, consente ripari di silenzio e di autentico smarrimento lungo i mille sentieri inesplorati dell’intreccio di curve e ripide discese di cui la Basilicata è fatta. È, questa, la grande forza della proposta turistica lucana, forse è anche riduttivo definirla solo turistica. È la proposta di vivere un luogo, sia pure temporaneamente, quel modello presentato alla Bit, confortato dai numeri, rimodulato anche per il 2024, quello che va verso la riscoperta di radici e passioni. Non ci annoia con la noia. Anzi essa è spesso generatrice di sorprese, come ormai la Basilicata ci ha abituato negli ultimi anni. L’ultima ad accorgersene è stata la Finlandia che ospiterà, nel 2026, nella supertecnologica Oulu, l’anno della capitale europea della cultura. È sui temi del metaverso e dell’innovazione che Matera ha chiesto di “apprendere” e di collaborare con una partnership tra le due città. In cambio, dal Nord Europa è arrivata una richiesta molto semplice a Matera, ma inattesa; la richiesta, cioè, di una “lezione” di partecipazione e di connessione tra le persone. Oulu, tra città e provincia, ha gli stessi abitanti dell’intera Basilicata. Chissà se ci si annoia di più.