02/02/2024 - Aumentano gli appalti pubblici e quindi cresce la spesa per i servizi e l’indotto industriale connesso. Diminuiscono le imprese agricole. È sempre in chiaroscuro l’andamento della linea dell’economia della regione che, pur nell’ambito di un quadro macroeconomico tendenzialmente unitario del Mezzogiorno, si presenta sempre con una sua specificità. L’agricoltura mostra segni di sofferenza soprattutto per quel che riguarda le imprese individuali, che sono passate nel 2023 a circa 17.500 rispetto alle 18.000 dell’anno precedente, dunque 500 in meno (fonte Cia). Un calo dell’1,3% frenato dalla decisione di molti giovani di mettere su una start up grazie alle risorse messe in campo da misure nazionali e regionali. Sotto osservazione soprattutto il settore cerealicolo e zootecnico, un aspetto per nulla secondario del grande tema che riguarda i cambiamenti climatici e la necessità, dunque, di non indietreggiare sul cammino della transizione energetica. Più incoraggianti i dati sugli appalti pubblici. La Basilicata eccelle nel quinquennio 2018-2022 per la spesa pro capite per appalti di lavoro forniture e servizi sul territorio (fonte Anac). Un’accelerata dovuta soprattutto alla cantierizzazione delle opere del Pnrr. In Italia l’impennata più considerevole è della provincia di Bergamo, a livello regionale è della Valle d’Aosta che ha raddoppiato la spesa in un anno. Raddoppio che è stato centrato anche dalla Basilicata dove, in un anno, si è passati da 1.350 a 3.130 euro di spesa pro capite. Una corsa verso il 2026.