23/02/2024 - Lo spettacolo, la musica, con la forza di promozione di un territorio, come elemento di coesione di una comunità che raccoglie la sfida del protagonismo culturale e va avanti nel suo cammino. Bene ha fatto il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, a nominare Angelina Mango ambasciatrice per Maratea 2026, città candidata a Capitale italiana della cultura. In un mondo ormai globalizzato la ricerca di elementi identitari, più che una chiamata a costruire piccole patrie, è sicuramente un elemento di aggregazione e di rappresentanza che riesce a superare distinzioni e divisioni. Era stato così per Matera 2019 che aveva trovato nel cinema una forza enorme di attrattività della sua storia. È da quell’esperienza, tutta lucana, che il rapporto tra cultura e città si è radicato ma non per “vendere” un prodotto turistico, bensì per riflettere sulle contraddizioni e le opportunità dei luoghi. E così oggi Maratea non propone, per la sua sfida che ha già superato una prima selezione, un paesaggio straordinario in un golfo stretto tra altre due regioni, quanto piuttosto un progetto di cittadinanza che dovrà – si spera – essere realizzato in ogni caso, vittoria o non vittoria. Anche comuni piccolissimi possono proporre grandi innovazioni culturali; anzi, è più probabili e perfino più facile che ciò accada. È poi davvero simbolico che Maratea, e con essa tutta la Basilicata, abbiano incontrato sul loro cammino una giovane artista di indiscusso talento. Casualità ha voluto che fosse una donna e che fosse la seconda, dopo un’altra lucana, Arisa, a salire sul podio di Sanremo. Nessuno, quando è stato scritto il dossier per Maratea, aveva immaginato di avere un “regalo” così inatteso e così carico di visibilità. La voglia di mettersi in gioco di tutta una comunità che ha saputo fare sintesi anche con altre città così diverse (Moliterno) è stata già premiata.
