27/10/2023 - C’erano una volta i patti territoriali, avanzano oggi le comunità energetiche. Cambiano i tempi, in senso storico e climatico, e cambia la strategia pubblica di riassetto dei bisogni all’interno di perimetri omogenei. Questa settimana vale la pena sottolineare due notizie che riguardano la Basilicata. La prima è relativa al rapporto annuale dell’ecosistema urbano 2023 di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 ore sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani. Dati reperiti permettendo, non va benissimo per le due città lucane, soprattutto per Potenza. Matera scende dal 48esimo posto al 55esimo (ma non ha fornito tutti i parametri richiesti dal report). Molto più critica la posizione di Potenza, che scende di 21 posizioni e si colloca al 79esimo posto. Pesano sulla città capoluogo problemi storici, trasporto e mobilità urbana, gestione dei rifiuti, dispersione idrica. Matera perde soprattutto per la qualità dell’aria, che risulta invece ottima per Potenza (che non ha fornito però i dati delle polveri sottili). Da sottolineare questa settimana anche l’annuncio dell’assessore regionale all’ambiente, Cosimo Latronico, su uno degli obiettivi delle politiche pubbliche regionali in campo energetico: costituire, almeno una Cer (comunità energetica regionale) in ciascuno dei 131 Comuni lucani. “Sono - ha commentato - un modello energetico al quale tende l’Unione europea per completare il quadro della transizione. Costruire la filiera energetica sul territorio è un obiettivo anche in vista della prossima pubblicazione della revisione legislativa del pacchetto “Fit for 55” nell’ambito del Green deal e del piano Repowereu, che ha come punti cardine la velocizzazione delle procedure di autorizzazione dei nuovi impianti a fonti rinnovabili e per potenziare quelli esistenti. C’è bisogno di ulteriori misure a sostegno delle comunità”. La Basilicata ha già una legge sull’autoconsumo energetico collettivo, sia per i privati che per gli enti.