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Un’unica grande Zes

Via libera dall’Ue alla proposta del ministro Raffaele Fitto per unificare le otto Zes attualmente operative.

21 luglio 2023
2 min di lettura
21 luglio 2023
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21/07/2023 - Fare di tutto il Sud un’unica grande zona economica speciale per rilanciarne la prospettiva di sviluppo. Riceve consenso da tutti i governatori del Mezzogiorno e dalle forze industriali la proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che a Bruxelles ha ricevuto il via libera per unificare le otto Zes attualmente operative (la Jonica transregionale è quella che riguarda la Basilicata e la parte pugliese del porto di Taranto). È dai tempi della Cassa per il Mezzogiorno che non si rilanciava a così ampio raggio la politica pubblica di intervento a favore delle aree svantaggiate. Finora concepite come aree speciali per la fiscalità e la semplificazione amministrativa, nate prevalentemente nei siti industriali retroportuali, avviate con notevole impulso sotto il governo Draghi e l’allora ministra Carfagna, l’allargamento del perimetro territoriale che può godere di benefici per gli investimenti annulla in solo colpo ogni discussione sulla competitività tra più aree all’interno della stessa regione e più regioni all’interno della stessa macroarea del Mezzogiorno. Chi vuole investire può trovare condizioni di vantaggio ovunque. Si tratta, al momento, di una proposta “sdoganata” dalla Ue che si è espressa favorevolmente anche per rendere strutturali i benefici economici (che finora sono stati concordati in proroga a scadenza di sei mesi in sei mesi). Nell’attesa di una nuova governance (le otto Zes sono attualmente rette da otto commissari straordinari), si fanno strada le richieste anche di altri settori produttivi che spingono per ricevere benefici analoghi a quelli del settore industriale. Proprio in Basilicata, da Matera, le associazioni culturali si sono fatte sentire in tal senso. “È una bellissima notizia per tutto il Sud”, ha commentato il governatore lucano Bardi. “Le precedenti zonizzazioni penalizzavano alcune aree, anche della Basilicata. Adesso tutti i territori lucani potranno attrarre più facilmente gli investimenti di imprese locali ed estere”.

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