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Di turismo non ce n’è uno solo

Tutte le destinazioni regionali stanno registrando un andamento positivo dei flussi. Il modello Basilicata, tra mare, natura e cultura.

28 luglio 2023
3 min di lettura
28 luglio 2023
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28/07/2023 - L’effervescenza - chiamiamola così - della mobilità turistica ormai non conosce calendario. È un continuum, che procede di week in week end. Per anni abbiamo discusso di destagionalizzazione, oggi, al contrario, siamo davanti a un flusso che, dall’inverno all’estate, passa senza sosta per le località balneari, le città d’arte, gli itinerari naturalistici, le nuove esperienze del food a chilometro zero. Siamo a fine luglio avanzando nel mese di agosto e il bilancio 2023 si farà a fine anno. Le previsioni sono però già chiare ed indicano (Demoskopica) una tendenza di oltre 120 milioni di turisti in tutta l’Italia, oltre 442 milioni di pernottamenti (si potrebbe registrare il valore più alto dei pernottamenti dal 2010). L’Istat conferma: “La tendenza 2023 porterà a superare i livelli prepandemici con la definitiva ripresa del settore”.  Segnali di ripresa anche sul versante dell’incoming: quasi 6 milioni di stranieri dovrebbero scegliere l’Italia per le vacanze (pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti), generando ben 215 milioni di pernottamenti. Tutte le destinazioni regionali stanno registrando un andamento positivo dei flussi turistici. La Basilicata è in testa alla classifica per l’aumento percentuale della spesa turistica (noleggio mezzi, servizi delle agenzie di viaggio e altri servizi di prenotazione, servizi culturali, servizi sportivi e ricreativi, shopping e altre spese). La tendenza inarrestabile della mobilità turistica non è però senza effetti dal punto di vista della sostenibilità. Se ne discute più che mai in questa estate rovente dove il tema della tutela e della fragilità dei territori presi d’assalto si coniuga con l’altra grande questione, quella del riadattamento delle città e dei paesi alle nevrosi climatiche.  Di sicuro le caratteristiche del viaggio sono mutate. La Basilicata è, da questo punto di vista, un modello di successo per una proposta che già si era fatta largo prima del 2019 e che ora si è decisamente rafforzata: ci si mette in viaggio alla ricerca non solo di mare. Si spiegano così i successi delle medie e piccole città italiane, Potenza per esempio, e non solo Matera, dei luoghi extra-balneari, il Pollino ad esempio e non solo la spiaggia di Maratea (dove questa settimana resiste il glamour della festa del cinema). Un’offerta regionale plurale e accurata, che assecondi gusti differenti e nuovi bisogni, che sia una scelta, per l’identità del suo valore, ma anche “una scoperta” sulla scia del prosieguo del viaggio dai limes vicini soffocati dalle presenze (Puglia e Campania). Pensiamo alle aree archeologiche lucane ancora poco conosciute dal grande pubblico e al beneficio che potrebbero ricevere da una politica di promozione che parta da Pompei e che riequilibri le presenze con una politica di “vasi comunicanti”. Qualcosa si muove. È fresca di questo mese la proposta di legge (firmata dalla parlamentare Simona Loizzo, componente della commissione cultura della Camera) che individua decine di siti sparsi tra Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, ma anche Marche (Ankon-Ancona) e Veneto (Adria) per la valorizzazione congiunta di tutta l’area della Magna Grecia e l’iscrizione pluriregionale alla lista mondiale del patrimonio Unesco (anche le risorse non sono di poco conto, un fondo 45 milioni del Mic).

Ci sarà tempo per discuterne e fare analisi.  Per ora entriamo in agosto con i tantissimi appuntamenti che offre l’estate lucana. Potete seguirli e scegliere dalla mappa di Orizzonti a questo link.

Buon week end e a venerdì prossimo. 

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